Le Voleurs – Il Melograno (II)

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“Ben arrivato!” disse Daria facendo entrare Xavier.
“Ciao Daria, come state? E’ tanto tempo che non ci vediamo!”
“Stiamo benone, Rovigno è proprio a nostra misura non potevamo scegliere posto migliore…”
“Come ti capisco, sono appena arrivato e me ne sono già innamorato! E poi il mio appartamento è proprio davanti alla porta veneziana!”
“Accomodati dove vuoi, Marcel è in cucina a finire di mettere a punto i suoi manicaretti per stasera.”
“Io come al solito ho portato il dolce, ma purtroppo non ho trovato i melograni così ho scelto di usare l’uva…spero vi piaccia!?”
“Certo!” rispose Daria con un respiro di sollievo poichè l’uva avendo grani andava benissimo come alternativa portafortuna al melograno. “Allora, che ne pensi di Rovigno? E’ o no una splendida cittadina?”

“E’ ben curata e vivace! Oggi ho fatto un piccolo giro per la città e dall’alto della collina dove sorge la chiesa di S. Eufemia si gode una vista splendida sia sulla città sia sul mare… e che dire dei vicoletti che si arrampicano sulla collina in cui si susseguono piccoli negozi di souvenirs e botteghe di artisti locali! Alcuni non sono davvero male, ho preso anche contatti con qualcuno per farmi spedire un paio di quadri per casa mia. Quello che più mi ha stupito è la cordialità della gente e il mercato. La frutta ben ordinata e i piccoli negozi di formaggi, pane e carne dove hai solo l’imbarazzo della scelta, anche il caffè al bar d’angolo non è niente male!”

“E cosa mi dici delle viuzze che finiscono direttamente in mare, non sono magnifiche?”

“Splendide…mi chiedo solo se qualche ubriaco non si sia ogni tanto fatto un bagno sbagliando traversa.” rispose Xavier sorridendo alla sola idea. “Non so, continuo a vedere in Rovigno un piccolo angolo dove passare i propri giorni seduti ad un caffè con un buon libro o un buon amico.”

“Tutti a tavola, arriva l’antipasto!” disse Marcel con tono trionfante uscendo dalla cucina vaporosa con un vassoio in mano.

Si sedettero nella saletta da pranzo con vista sul porto e sull’orizzonte che di notte diventava tutt’uno con il mare. I crostoni di mousse di lenticchie erano davvero porticolari, Xavier riuscì a mangiarme quattro tanto il sapore quella mousse gli ricordava la zuppa di lenticchie che faceva sua nonna quando lui da piccolo passava l’estate da lei. “Allora”, disse Xavier con la bocca piena, “che cosa succederà nella prossima puntata di Les Voleurs?”

“Daria e io abbiamo pensato di lasciare i lettori un po’ col fiato sospeso e descrivere una cena luculliana e propiziatoria prima del colpo, sarebbe un diversivo che i nostri lettori apprezzerebbero di sicuro.”

“Si potrebbe prendere spunto dalla cena di stasera!” suggerì Daria.

“Certamente, un’idea perfetta per la puntata di Agosto” finì di dire Xavier prima di pulirsi la bocca col tovagliolo. Daria e Marcel amavano l’appetito senza fondo del loro amico. “Inizierò a buttare giù qualche schizzo stasera appena tornato a casa.”

“Intanto però non pensare al lavoro e goditi la cena, perchè questa volta dovrai anche occuparti del numero di Settembre. Secondo le nostre fonti se tutto va come previsto accadrà qualcosa di veramente unico.”

“E voi cosa ne sapete?”

“Non ti preoccupare, lo sai che abbiamo molti amici, alcuni dei quali sono davvero particolari. Ti faremo sapere dell’argomento nei dettagli appena ne sapremo di più anche noi. E chissà magari questa volta potresti anche vedere la notizia sul giornale!”

“Già, chissà…dov’è la portata principale?” Xavier cercò di cambiare discorso per non fare domande che lo avrebbero messo nei guai. Xavier era un avventuriero solo nei suoi sogni, nella vita reale le avventure che preferiva erano quelle a tavola.

“Eccola qui per voi la mia ricetta segreta per le polpette di maiale avvolte in foglie d’uva irrorate di salsa al curry…e non chiedetemi la ricetta!” Marcel strizzò l’occhio ai suoi amici e poi sorrise a entrambi. Il suo sorriso era comunque nervoso e zoppicava sempre più vistosamente.

Le sue polpette erano una vera armonia di sapori, quando voleva era proprio un gran cuoco che come tutti gli artisti amava pavoneggiarsi davanti alla sua ultima creazione. Tutto quella sera sembrava perfetto, il cibo, la compagnia, il vino e anche la cornice. La loro adorata villa con giardino di oleandri a dieci metri dal porto dove il vento attraversava fischiando le sartie e il passeggio serale di locali e turisti faceva da colonna sonora a quella piacevole e tranquilla cena fra amici. L’alchimia di cibo e vino aveva sciolto gli ultimi nodi di tensione di Xavier, Daria e Marcel. Daria e Marcel iniziavano a sentirsi molto più fiduciosi e pronti per la loro avventura mentre Xavier da parte sua si sentiva felicemente ubriaco. All’arrivo del dolce, Daria aprì una bottiglia Prošek istriano, che aveva comprato dal suo fornitore di fiducia. Adorava il suo sapore di uva sultanina e albicocche, che si sposava perfettamente con il dolce ma che era ancora meglio come aperitivo.

“Ottimo il semifreddo, complimenti Xavier! Ma la prossima volta cerca il melograno…l’abbinamento di bianco e rosso è più armonico di bianco e verde.” disse Marcel mentre assaggiava e prendeva nota mentale di quel dolce di cui non riuciva a decifrare tutti gli ingredienti, c’era qualcosa che continuava a sfuggirgli.

“Grazie Marcel…” Xavier non voleva aggiungere altro ma alla fine non resistette, “non posso continuare a tenere per me il fatto che ho capito che voi in realtà siete i ladri a cui si ispira il nostro fumetto, da troppo tempo volevo dirvelo e adesso mi sono tolto un peso” si guardò intorno e aggiunse ” il Prošek è finito?”

Marcel e Daria non risposero, si limitarono a riempirgli di nuovo il bicchiere…

La prima parte del racconto

Lola Teale