

MILANO – Una delle certezze primaverili, nella città di Milano, è l’arrivo puntuale della degustazione dedicata ai vini d’Alsazia, organizzata da Sopexa: ogni anno si prende parte a degustazioni ben organizzate, con il giusto clima e soprattutto con ottimi vini da conoscere insieme a molti produttori. Con la sola differenza del cambio della location per la degustazione (quest’anno l’Hotel Gallia non era disponibile per ristrutturazione, l’evento si è svolto al Grand Visconti Palace), rimane immutato lo spirito di grande professionalità, l’ottima organizzazione e la presenza, sempre rinnovata da nuovi produttori, di grandissimi vini da scoprire. È doveroso quindi prima di tutto fare i complimenti a Sopexa per l’attenzione che dimostra sia ai produttori sia al pubblico dei degustatori. Ma soprattutto è il caso di parlare subito dei vini di questa particolarissima regione vinicola francese, al confine con la Germania, punto d’incontro tra due stili enologici diversi e culla di vitigni peculiari, soprattutto a bacca bianca. Riesling, pinot gris, gewurztraminer, muscat i più importanti, ma anche pinot blanc e sylvaner, con una piccola produzione di pinot noir per l’elaborazione del metodo classico, il crémant d’Alsace. Tredici produttori presenti con molte new entry rispetto agli anni passati. Ne abbiamo scelti quattro.
Domaine Gresser
www.gresser.fr
(Importato da F.lli Pellegrini Spa, Cisano Bergamasco www.pellegrinispa.net )
L’azienda è condotta da Remy Gresser, che ha vigne attorno al paesino di Andlau, nella parte nord dell’Alsazia. Dopo alcuni anni di assaggi, possiamo dire che si tratta di uno dei produttori alsaziani che impressionano di più per la qualità e la finezza dei vini. Nessuna concessione a rotondità zuccherine (Remy ci tiene molto a sottolineare che i suoi vini seguono lo “stile francese” e non quello tedesco, più incline a lasciare maggiori residui zuccherini), trasparenza olfattiva e mineralità ai massimi livelli, per vini che hanno davanti a sé una capacità di invecchiamento fuori dal comune.
Riesling Duttenberg 2009
Naso complesso, che si presenta con note di idrocarburi e contemporaneamente con una componente fruttata; in bocca è secco, sapido, citrico.
Riesling Grand Cru Moenchberg 2006
Naso ampio, di idrocarburi, tagliente. In bocca, rispetto agli altri vini aziendali, si fa presente una componente insolita, quasi come di note di uva surmatura. Forse cicatrici di una vendemmia che Gresser ci dice esser stata assai difficile per le bizze del tempo, rendono questo riesling più umano, lo fanno evadere dall’algida vena acida tipica del vitigno: vena che in ogni caso si presenta al palato, con una grande acidità che testimonia la fase ancora giovanile per questo 2006.
Riesling Grand Cru Wiebelsberg Vieilles Vignes 2006
Naso più cupo rispetto al precedente, complesso e minerale. In bocca invece è sorprendentemente più morbido, ma senza tralasciare la componente citrica del vitigno. Un vino molto equilibrato e fine, in cui nel lungo finale affiorano sensazioni di frutta a pasta gialla. Ancora da attendere.
Riesling Grand Cru Kastelberg 2007
Un cru molto particolare perché risiede su terreni scistosi, rarissimi in Alsazia, e che invece fanno grandi i vini del Reno e della Mosella. Naso molto discreto, sembra quasi chiuso, ma si tratta in realtà di una finezza fuori dal comune, in cui prevale leggermente la nota minerale. In bocca la rasoiata dell’acidità lascia di stucco e il finale è lunghissimo. Il vino non dà adito a dubbi: è un fuoriclasse da domare col tempo.
Pinot Gris Brandhof 2009
Più “terrestre” rispetto alla batteria dei riesling, fa da apripista al fratello maggiore:
Pinot Gris Grand Cru Wiebelsberg 2008
Naso equlibrato ed elegantissimo che richiama le spezie orientali, in bocca sconvolge una nota che richiama il sedano fresco. Equilibrio e compostezza gustativa, per un vino che per l’abbinamento con la cucina etnica è un vero toccasana.
Gewurztraminer Grand Cru Wiebelsberg 2008
Atipico nel suo genere, nel senso che non si dilunga troppo in aromaticità ostentate, apparentemente semplice, è un vino riflessivo giocato tra note di salvia e tenui sentori marini.
Gewurztraminer Duttenberg Vieilles Vignes 2003
Un archetipo. Naso d’ostrica, minerale, con sullo sfondo una leggera tessitura di note fruttate, in bocca si rivela sorprendente: inizia dolce, ma subito si tramuta in qualcosa di dinamico, sfaccettato, atipico, con sensazioni leggermente amarognole di erbe selvatiche, poi nespola… La persistenza è lunghissima, tanto da far affiorare un mare di ricordi d’infanzia in così tanti rimandi gustativi.
Domaine Albert Mann
www.albertmann.com
(importato da Tre Archi Distribuzione, Oleggio, www.trearchi.com )
Si tratta di un’azienda a conduzione biologica, con sede a Wettolsheim, nella parte centro-sud dell’Alsazia, a pochi chilometri da Colmar.
Cremant d’Alsace Brut 2008 (12,5%)
Da una cuvée di pinot nero in maggioranza con un saldo di pinot bianco e pinot bianco Auxerrois, ha un naso freschissimo che ricorda l’anice; in bocca è vivace e ha un bel bilanciamento tra fruttato e sentori di lieviti. Scattante e bevibile grazie alla vivace acidità.
Pinot Blanc Auxerrois 2009 (12,5% residuo zuccherino 5,1 g/l)
Vino base prodotto partendo da vigne di pianura, alla vista è paglierino brillante. Floreale, fluente, ben bevibile; in due parole, semplice ma non semplicistico.
Riesling Cuvée Albert 2009 (13% residuo zuccherino 6,7 g/l)
Giallo paglierino pieno, è discreto il suo presentarsi al naso, mentre in bocca parla più apertamente: sapido, citrico, con un finale amarognolo. Un ottimo vino per essere della gamma “d’attacco”.
Pinot Gris Furstentum Grand Cru 2009 (14%, zucchero residuo 22 g/l)
Giallo paglierino brillante, naso in cui si fanno largo sentori fruttati, soprattutto la pera matura. L’attacco in bocca è morbido, saporito. Lungo e persistente, è un vino di struttura, anche aiutato dal residuo zuccherino che rispetto ai campioni precedenti è in dosi più evidenti.
Gewurztraminer 2009 (14%, zucchero residuo 24 g/l)
Ritorniamo a livello di pianura per questo gewurztraminer base, giallo paglierino con riflessi verdognoli. Il naso è ricco, giocato su note di lieviti (quasi birrose) e note fruttate (mela, pera) e accenni minerali. La bocca è morbida e potente, e rilancia le componenti birrose che avevano fatto capolino all’olfatto.
Riesling Grand Cru Schlossberg 2009 (13,5%, residuo zuccherino 8 g/l)
Dal grand cru Schlossberg, nei pressi di Kienzheim, a nordovest di Colmar, questo riesling si offre assai discreto al naso con tenui sentori di lieviti e frutta come la pera; colpisce in bocca, a fronte di un naso caldo e rassicurante, l’impatto secco. Corpo non dirompente, forse per la giovanissima età, è però un vino elegante, con un lungo finale secco e rinfrescanti note amarognole.
Gewurztraminer Grand Cru Steingrubler 2008 (13,5%, residuo zuccherino 32 g/l)
Lo Steingrubler è un grand cru alle porte del paese di Wettolsheim, di media pendenza. Il vino è giallo intenso, con riflessi dorati. Il naso è accattivante su note fruttate, che fuggono il rischio di una paciosa piacioneria con il loro essere compatte, mai slegate. Bocca elegante e bilanciata, morbida ma non troppo, colpisce positivamente l’integrità del frutto perfettamente maturo, per la capacità di farsi desiderare per un secondo assaggio. Finale bilanciato con leggera nota amarognola.
Domaine Martin Schaetzel
jean.schaetzel(at)wanadoo.fr
L’azienda è situata ad Ammerschwihr, lungo la splendida via che da Colmar conduce a Kaysersberg, e quindi è nella parte centrale dell’Alsazia. Si tratta di una realtà che possiede circa 12 ettari di vigne, coltivate con metodo biodinamico da Jean Shaetzel, nipote del fondatore.
Dei vini aziendali abbiamo assaggiato il fresco Muscat Cuvée Isabelle 2010, e dal grand cru Kaefferkopf (che circonda a sud e a sudovest il paese di Ammerschwihr), una batteria di tre vini: il Riesling Grand Cru Kaefferkopf 2009 (13%), molto bevibile, il Pinot Gris Grand Cru Kaefferkopf 2008, illuminato da una marcata sapidità e l’ottimo Gewurztraminer Grand Cru Kaefferkopf 2008. Di quest’ultima etichetta c’era in assaggio anche il 2009, ancora troppo giovane e dominato da note lievitose. Ma il vino di Schaetzel che ha colpito maggiormente è stato il
Riesling Grand Cru Rangen de Thann 2007 (13,5%)
Nell’invidiato e terribilmente ripido grand cru Rangen, l’unico cru con terreno vulcanico dell’Alsazia, il domain possiede appena mezzo ettaro, tutto a riesling. Paglierino carico trasparente, naso ricco e minerale, arrotondato da note di frutta a pasta gialla matura. In bocca denota il fatto di essere ancora giovane ma è autentico, ricco e vivace di acidità. Rimane molto persistente in bocca, e colpisce per la sensazione di serenità che trasmette: non dà segno di voler strafare, è buono e comprensibile senza troppi giri di parole.
Domaine Zind-Humbrecht
www.zindhumbrecht.com
(Importato da Nicola Sarzi Amadè, Milano www.sarziamade.it )
Un nome che incute timore reverenziale; chiunque conosce i vini alsaziani sa che Zind-Humbrecht è sinonimo di vini estremi, dal carattere forte, uno dei portabandiera del metodo biodinamico in Francia, ma soprattutto un grande cultore del concetto di terroir. I suoi vini sono capaci di invecchiamenti strabilianti, ma al tempo stesso necessitano di lunghi affinamenti per smorzare i caratteri giovanili. Siamo partiti con l’assaggio del Riesling Herrenweg 2007, e con il
Riesling Clos Hauserer 2008
Sensazioni marine all’olfatto, equilibrate eleganti note fruttate. In bocca, ed è una caratteristica tipica dei vini di Humbrecht in fase giovanile, arriva subito la rasoiata dell’acidità. Molto persistente, ma ancora un vino “in fasce”.
Riesling Grand Cru Brand 2008
Rispetto al precedente vino, il Brand è leggermente più avviato verso la comprensibilità. Anche qui al naso appaiono splendide sensazioni iodate, ma si tratta pur sempre di un vino da attendere un po’.
Anche il Pinot Gris Clos Windsbuhl 2007 denunciava l’irruenza di gioventù, insieme a un naso complesso ed etereo.
Pinot Gris grand Cru Rangen 2001 – Clos Saint-Urbain
Saint Urbain è una minuscola chiesetta abbarbicata nel cuore del Grand Cru Rangen; qui Zind Humbrecht possiede un Clos (ossia una vigna recintata) di 5 ettari e mezzo, che rapportati all’intera estensione del Cru (22,13 ettari) fanno più di un quarto di questa ambitissima superficie. Il colore è giallo intenso con sfumature quasi dorate, il naso è ricco, quasi “rossista” tanto è intenso, e al tempo stesso è serrato da sensazioni iodate. La bocca è complessa, ricca, sicuramente “pensosa”, con una persistenza lunghissima che non concede nulla a facili dolcezze.
Pinot Gris 2006 Vendanges Tardives – Clos Jebsal
Incanta subito con un naso splendido: richiami marini, uva sultanina, albicocca fresca, insomma un naso ricco, dolce, appagante controbilanciato dall’acidità che entra in campo all’assaggio, ma non è preponderante. Un vino strepitoso, in pieno stato di grazia, che non fa nulla per essere considerato grande, se non essere ciò che è.
Gewurztraminer Grand Cru Goldert 2007 Sélection de Grains Nobles
Un tuffo al cuore. È un bicchiere dorato, una folata di vento di mare calmo al naso. Indescrivibile l’ampiezza dei sensori che attiva, così come è incredibile la sensazione di bilanciamento in fase gustativa, tra dolcezza e note acute. Denso eppure agile, un vino difficile da dimenticare.
Degustazioni effettuate il 2 maggio 2011 presso l’Hotel Grand Visconti Palace di Milano.
Nella foto di apertura, vigne nei pressi di Soultzmatt; nella foto di chiusura, vigne nei pressi di Husseren Les Chateaux.
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