Friulando, prima parte: a Lignano Sabbiadoro, fra schie e sarde in saor

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Il Friuli Venezia Giulia, quella regione di confine che racchiude in sé tanti tesori, è stata la meta del mio ultimo peregrinare vacanziero. Il viaggio comincia a Lignano Sabbiadoro per i giochi Master Europei – durante i quali l’autrice dell’articolo è arrivata quinta nelle gare di spada. Chiusa la parentesi di autocompiacimento, diciamo che Lignano è una cittadina di mare in tutto e per tutto e la sua penisola ricoperta all’inizio del secolo scorso da una foresta di pini,  non era raggiungibile via terra ma solo in barca attraverso la laguna di Marano. In seguito il flusso turistico continuò a aumentare, venne collegata via terra al resto del mondo e negli anni trenta del ‘900 vide uno grande sviluppo che terminò bruscamente all’inizio della seconda guerra mondiale. Oggi ha il più grande porto italiano – e forse anche europeo – per estensione. Grazie al clima caldo e soleggiato dello scorso settembre ho potuto apprezzare appieno questa località di mare .

La prima sera dopo una lunga passeggiata allo scopo di perlustrare il centro fatto di vie che si intersecano perpendicolari e che avendo un po’ di orientamento portano tutte lungo la via principale dello “struscio” serale, e dopo un aperitivo a base di spritz e patatine fritte (una sorta di must), mi sono fermata in un’enoteca-ristorante La Farmacia dei Sani. Il Friulano e gli spaghetti con burro e acciughe mi hanno fatto sentire subito meglio. Il vino secco mi ha egregiamente pulito la bocca lasciandomi una piacevole armonia di sapori. Quella sera non ho provato i dolci della casa poichè ho preferito un gelato in una piccola gelateria artigianale nella via principale che si è rivelata all’altezza delle aspettative anche se aveva attirato la mia attenzione perché esponeva il buon vecchio gelato blu al puffo che non vedevo da anni.

Vista la vicinanza del mare ho deciso di assaporare i piatti di pesce dell’osteria Al Bacan, dove sono andata due sere. Seminascosta, si è rivelata il classico piccolo paradiso appena fuori dal caos turistico con piatti che si sono rivelati essere di ottima qualità e dalle porzioni veramente abbondanti. Quello migliore in assoluto è stato la polenta con le schie, gamberetti piccolissimi che si pescano nella laguna veneta e che prima avevo visto solo in Francia. Una base di polenta al naturale ricoperta da due dita di schie fritte e croccanti che non era pesante, ma che sono riuscita a finire solo grazie alla mia golosità e al fatto di essere in vacanza. La seconda sera invece la scelta è caduta sulla grigliata di pesce fresco e le sarde in saòr. Per chiudere la cena in bellezza non poteva mancare un dolce fatto in casa: torta di frutta fresca una sera e crema catalana l’altra. La crema aveva talmente tante uova dentro da brillare di un bel giallo caldo e per la prima volta in vita mia mi è stata servita ancora in fiamme. Una presentazione davvero interessante.

Oltre alle esperienze in trattorie e ristoranti devo anche menzionare il fatto che i supermercati lignanesi sono forniti di molti tipi di pane, affettati e formaggi di qualità ideali per prepararsi panini da mangiare o sulla spiaggia o durante una giornata fuori. Pane di segale biologico tipo tedesco, salumi e formaggi di zona pretagliati e pronti per farcire il panino sono stati veramente un ottimo pranzo al sacco. Molte volte i pranzi al sacco durante le vacanze sono sottovalutati, poiché si ha l’idea che per pranzo basti spiluzzicare qualcosa solo per arrivare all’ora di cena e rifarsi. Può essere vero ma perchè non puntare lo stesso su qualcosa di nutriente e di qualità e magari ad un costo più basso di un tramezzino al bar? E’ quello che ho scelto di fare durante questi viaggi: mi sono organizzata con i contenitori “lunchbox” e per pranzo cerco di avere sempre qualcosa di qualità e a chilometro zero che posso mangiare sotto un albero, su di una panchina davanti al mare o dovunque abbia voglia di fermarmi.

Ho cominciato dalla cena per arrivare alla colazione che al mio delizioso hotel “La Goletta”  era davvero abbondante e spaziava dai croissant alle uova sode. Dopo un po’ di esitazione e aver assaggiato muffin con fragole, torta marmorizzata e crostata fatti in casa (o almeno così sembravano) mi sono lasciata tentare dal Montasio che si è rivelato essere un ottimo accompagnamento di pane e marmellata grazie al suo sapore non troppo invadente.

Dopo tre giorni a Lignano fatti di gare e scorpacciate sono partita per la seconda tappa del viaggio: Udine e FriuliDoc.

 

Lola Teale

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