Chianti Rufina in anteprima: 2010 e Riserve 2009

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di Claudio Corrieri

FIRENZE – Una giornata di assaggi in compagnia dei vini della Rufina è un bel campo di prova per cercar di comprendere il beneamato binomio territorio-vitigno. Vitigno questo, di sangiovese parliamo, che concorre in via prioritaria nei rossi della docg omonima Chianti Rufina, salvo piccole aggiunte di colorino, malvasia nera o vitigni internazionali. Ma intanto, dove sta la Rufina? La zona di produzione corrisponde all’incirca al territorio a est di Firenze, che va da Pontassieve a Dicomano passando da Rufina (appunto) e che si estende a sud-est fino ai paesi di Pomino, Diacceto e Borselli, e a nord-ovest fino a Molin del Piano e Acone Santa Maria. Alcuni fattori contribuiscono più di altri a una specifica caratterizzazione territoriale:

  • le altitudini medie stanno fra i 250 metri e i 600 metri, con una composizione geologica che varia da zone argillose e ricche di galestro a zone calcaree con terreni composti da pietre calcaree, galestro e alberese, in grado di fornire tutti gli elementi necessari alla buona crescita delle piante.
  • l’esposizione delle vigne sta spesso e volentieri a mezzogiorno, ciò che consente alle uve di giungere a buona maturazione dando così la possibilità di far nascere vini di grande struttura e concentrazione.
  • il clima: in estate, pur raggiungendo alte temperature, si riesce sempre ad avere notti fresche, elemento essenziale per non far cadere il contenuto dell’acidità e conservare integre le note aromatiche.

Da qui la definizione del Rufina come “il più alto dei Chianti”, forse per giustificare anche una essenzialità e una finezza che negli altri vini della “specie” chiantigiana non sono caratteristiche tanto comuni, e fornire così un tratto distintivo alla più piccola delle denominazioni Chianti (circa 12000 ettari vitati).

A partire dagli assaggi possiamo dire che negli ultimi anni i vini hanno raggiunto un’ottimo livello qualitativo; in corrispondenza poi di un’annata favorevole come la 2009 i produttori hanno colto l’essenza della vendemmia e si stanno proponendo con vini eleganti e di buona polpa. La 2010 è risultata un po’ più contrastata, visto l’andamento climatico incerto, specialmente nel periodo dell’invaiatura, con vari problemi sanitari qua e là fra i vigneti che tuttavia sembra siano stati risolti con determinazione.

Chianti Rufina Riserva 2009

Colognole

Profumi poco espliciti e sfumati da sensazioni di visciola matura;  tensione acida e buona finezza al palato, andamento finto-semplice, acidità che smagrisce ulteriormente un finale corretto. Lato minerale interessante: da attendere ché può crescere.

Frascole

Sul frutto e sui fiori, acidità fitta ma ancora un po’ scomposta, allungo di buona intensità e progressione, le astringenze dei legni ne accorciano il finale, rendendolo amaricante.Vino che potrebbe crescere molto con l’affinamento.

Il Prato

Naso composto, maturità, estrazione che lascia poco spazio alle sfumature, acidità sovrastata dalla sensazione di polpa matura, finale dominato dalla “vena” legnosa. Media reattività e tannini non proprio finissimi.

Travignoli

Giocato sul frutto, intensità aromatica presente e definita fra visciole, ribes e tabacco. Buono l’attacco al palato, giocato sul contrasto e sulla scorrevolezza. Finale dai risvolti sapidi e fioriti, buona succulenza e tannini decisamente saporiti.

Le Coste

Colore integro, “fruttini” rossi maturi, aromi “moderni” da torroncino, corpo appena delineato ma presente, acidità che persiste ma inscheletrisce la struttura, dotata comunque di una sua piacevolezza. Scorre bene senza impuntature. Aspetti salini interessanti, mancano un po’ di struttura e di materia a inspessire e ingolosire la beva.

Cantina Sociale Vicas

Naso velato e impreciso, aspetti vegetali preponderanti, poca espressività e maturità non ben colta. Finale dichiaratamente amarognolo, corto e vegetale.

Fratelli Bellini

Colore acceso, sentori boisé, torroncino e crema pasticcera; acidità che cerca di sostenere il volume e i tannini dei legni. Finale sciolto ma non dirompente, umori di gomma bruciata e copertone, legni ben tostati a prevaricare leggermente il frutto.

Dreolino

Naso definito fra note di tabacco, viola e pesca; in bocca entra largo con buona decisione, ampio e saporito con un pelo di sovraestrazione. Acidità che scarnifica e sostiene, finale appena intaccato dai legni ma di intuibile riassorbimento.

Marchesi de’ Frescobaldi  – Nipozzano

Nutrito dai toni dolci del rovere, astringenza in entrata di bocca,volume medio, maturità di frutto buona e scorrevolezza così e così, frenata dall’irruenza del tannino.

Marchesi de’ Frescobaldi Montesodi

Pasticceria, tabacco, frutto maturo di buona intensità, dolcezza, espressione moderna del territorio, finale con tannini che tendono ad asciugare. Tecnicamente ben fatto ma forse un po’ prevedibile.

Castello del Trebbio

Maturo al naso, sul filo dell’evoluzione, di buona densità e tattilità, tannino appena marcato, amaricante e legato ai legni. Acidità e forza tannica ben amalgamate.Vino dotato.

Fattoria di Basciano

In riduzione, emergono note di china, violetta e terra.  Attacco di bocca non troppo tambureggiante e poco contrastato, tannini buoni seppure non puntualmente maturi. Ombroso e freddo.

Fattoria I Veroni

Vinoso, di buona maturità ed espressività. Profumi nitidi di frutti rossi e viole; emerge uno spunto terroso, se ne escono dolcezza e levigatura dei legni; tattilità setosa, reattivo, di discreto carattere.Finale convincente dai tannini aggraziati.

Fattoria Il Lago

Vino lirico e passionale, floreale, intrigante e poco accademico, tannini che spingono e completano, piacevole scia tabaccosa. Nonostante il campione non sia stato preparato a dovere si delineano una grande materia e uno stile originale e senza orpelli. Sapidità e freschezza non mancano. Ritmo e contrasto neanche.

Fattoria Lavacchio

Pasticceria, torroncino e rum, assai prevedibile nello sviluppo, amarognolo nel finale: emergono i tannini dei legni, elevage che incide nonostante la buona polpa.

Marchesi Gondi

Caratteriale, risvolti di china e pino; materia seria, matura, aspetti terrosi e di sottobosco, buona progressione, buon contrasto, legni in fase digestiva.

Podere Il Pozzo

Quintessenziale, discrete progressione e finezza, sapido e assai lungo, solo astringente nel finale. Legno in leggero eccesso.

Chianti Rufina 2010

Frascole

In riduzione passeggera, fondamentali eleganti, buona materia e sviluppo continuo; finale espressivo tutto in freschezza e reattività.

Le Coste

Sensazione un po’ evoluta, materia buona e in assestamento, minerale e salino, con l’affinamento potrebbe migliorare.

Dreolino

Cacao, fermentazioni,aspetti vegetali di immaturità fenolica, scorrevolezza, note di tabacco e di terra.

Fattoria Basciano

Materia buona, astringenze tanniche con profumi convenzionali da pasticceria; piacevolezza immediata e amaritudini nel proseguo.

Fattoria I Veroni

Naso ombroso, ridotto, di sottobosco e terra umida; volume e spinta, discreta scorrevolezza. Non complesso. Acidità che snellisce.

Fattoria Il lago

Elegante, “pinonereggia”, aspetti maturi nel frutto giocati fra fragoline di bosco e lampone, attacco gustativo sicuro e penetrante; ha ritmo, materia e salinità. Anche se il campione non è ineccepibile (tenui aspetti ossidativi nello spettro olfattivo) la naturalezza e la scioltezza lo rendono intrigante.

Lavacchio  – Il Cedro

Viola, ciliegia e pepe, buona materia e struttura, scorrevolezza attutita dai tannini. Dotato di armonia e sapore, è vino gastronomico.

Marchesi Gondi

Buona materia e tratti leggermente evoluti, discreto l’allungo e finale dai tannini ben cesellati, appena appena asciuganti.

L'AcquaBuona

1 COMMENT

  1. Certamente di tutto il panorama dei produttori della Rufina, i vini di Frascole presentano una fragranza e una tipicità spiccata. Il riposo in bottiglia per alcuni mesi gli permette di manifestare la vera essenza di questo produttore, i cui vini sono sepre stati aderenti ai canoni propri del sangiovese, eleganza e finezza, che solo da pochi anni sono stati rivalutati.

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