Assaggi d’Alsazia a Milano

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MILANO – Puntuale come la primavera, anche quest’anno Sopexa Italia ha organizzato una attesa degustazione di vini alsaziani a Milano. Nella cornice del Palazzo Stelline, 17 produttori hanno incontrato il pubblico dei consumatori e degli operatori del settore. La formula, molto azzeccata, è quella di proporre validi produttori, alternandoli ogni 2-3 anni. Questo fa sì che, oltre a realtà vinicole già incontrate nei precedenti appuntamenti, si aggiungano di volta in volta produttori non ancora presentati sulla piazza milanese, per favorire un progressivo allargarsi del numero di vignerons coinvolti.

In questo resoconto mi sono quindi dedicato a conoscere nuove realtà, tralasciando (a malincuore, ma il tempo è tiranno), alcuni “grandi” già incontrati nelle passate edizioni, e di cui avevo avuto modo di raccontare. Ahimé quindi dovrò rinunciare a parlare di Zind Humbrecht, di Kuenz-Bas e di Rémy Gresser (ho però assaggiato i vini di questi ultimi due, che hanno confermato le ottime impressioni degli anni scorsi).

Meglio quindi passare subito a raccontare dei produttori o dei singoli vini che in questi nuovi incontri mi hanno colpito.

Domaine Seilly
www.seilly.fr

Azienda situata ad Obernai, nella parte nord dell’Alsazia, assai vicina a Strasburgo. È un domaine familiare dalla lunga storia, che nasce nel 1865. Oggi è guidato da Marc Seilly, vigneron ed enologo, pro-pro-pronipote del fondatore Edouard Alphonse Seilly.

Vin du Pistolet 2010
È un bianco assai inconsueto per le consuetudini alsaziane; si tratta infatti, a differenza dello standard regionale che vede prevalere sempre vini monovitigno, di un blend di 7 vitigni allevati insieme in una singola parcella. Alla vista è di un paglierino scarico, ha un naso piacevole e floreale. In bocca rivela piacevolezza e ottimo equilibrio. Si tratta di un vino interessante, che in cantina ha un prezzo che si aggira attorno agli 11 euro.

Riesling 2009
Dal cru Schenkenberg nasce questo riesling ancora dai tratti giovanili: apre sottile in bocca, poi prende lentamente il ritmo, a centro bocca ha buon corpo con discreta acidità e sapidità.

Riesling 2007 Schenkenberg Vecchie Vigne
Colore leggermente più carico del precedente, naso austero, tipico, che si concede con signorile distacco. Il lato minerale è ben presente, e in sottofondo si fa vivo anche il lato floreale. L’ingresso in bocca è ancora molto austero, da riesling giovane, si nota quindi il bisogno di ancora un po’ di tempo per affinare. Chiusura succosa, con acidità in grande evidenza.

Pinot Gris 2009
Sempre dal cru Schenkenberg; lo stile aziendale, che lascia spazio ad acidità molto importanti per vini per niente piacioni, si riconosce anche in questo pinot grigio. Intriganti note di pera al naso.

 

Riesling 2007 Vendage Tardive Schenkenberg
Naso dolce e al tempo stesso iodato, bocca bilanciata tra freschezza e dolcezza; non stucca, in virtù della sua bella freschezza che ravviva il finale, insieme alle note sapide.

Riesling Sélection de Grain Nobles 2007
Colore dorato leggero, naso dai toni caldi di tè e uva sultanina, bocca che ha rimandi a note di botrytis. L’acidità e la dolcezza si fronteggiano, anche se danno l’impressione di non aver ancora raggiunto, per adesso, una sintesi perfetta. Da attendere ancora un po’.

 

Chateau d’Orschwihr
www.chateau-or.com

Orschwihr è un grazioso paese (il comune fa… circa 1000 abitanti!) della zona sud dell’Alsazia. Adagiato su dolci pendii collinari, come in moltissimi altri villaggi alsaziani, tutto ruota intorno alla produzione di vino.

Cremant d’Alsace
Questo metodo classico (4 anni sui lieviti) è composto da un 90% chardonnay e un 10% riesling. L’annata, anche se non dichiarata in etichetta è la 2006. Ha un naso fortemente minerale, dove le caratteristiche del riesling per una volta rubano la scena ai sentori varietali dello chardonnay. Rotondo, corposo e ben fatto (vi si sente una mano esperta nell’arte del dosage).

 Riesling Grand cru Kitterle 2005
Proviene da un grand cru ripidissimo, il Kitterle, nel villaggio vicino a Orschwihr, Guebwiller. Si mostra paglierino pieno; naso molto minerale, marino. In bocca è personale e complesso: apre secchissimo, poi lascia spazio a tenui note ossidative, con un retronasale che richiama la polvere pirica. Buono.

Riesling Grand cru Pfingstberg 2005
Rispetto al precedente, naso più da attendere, più discreto. Anche qui note marine, ma più sottotraccia. La chiusura in bocca è su lievi note sapide.

Pinot Gris Grand cru Zinnkoepflé 2008
Dal gran cru dotato del maggiore sviluppo in altezza in Alsazia nasce questo vino dal colore dorato pieno; ha un naso minerale, con note fumé. Grande discrezione in bocca con un residuo zuccherino che lo rende piacevole ma non stucchevole. Buon finale.

Gewurztraminer 1998 Vendage Tardive
Paglierino dorato, naso accattivante, minerale, si intuiscono le note sapide che poi si ritroveranno in bocca, dove è piacevolissimo, scorrevole, bilanciato. Ha una felicità nell’espressione leggera, è un vino amichevole da bere e ribere, senza stancarsi.

 

Bernhard-Reibel
www.domaine-bernhard-reibel.fr

Una maison familiare con 19 ettari di vigne, con base a Châtenois, piccolo borgo nei pressi di Sélestat (a metà strada tra Colmar e Strasburgo). Ci presenta i vini Pierre Bernhard, figlio dell’attuale proprietaria Cécile Bernhard. I vigneti sono in fase di conversione al biologico, mentre un cru, Weingarten,  è gestito in modalità biodinamica dal 2003.

Crémant d’Alsace
Naso “rosso” per quersto cremant da singola annata (si tratta della 2009 in questo caso), dove il pinot noir si fa sentire fin da subito. Il bel naso è completato dalle note di banana, che emergono in un secondo momento. In bocca è sapido, equilibrato, cremoso e appagante. Un bel vino, considerando il prezzo di 9 euro in cantina.

Pinot Blanc 2010
Nasce da un uvaggio 50 e 50 tra pinot blanc e pinot auxerrois; discreto e morbido, in bocca è sapido e caratterizzato da una leggerezza accattivante.

Riesling 2010 Coteau du Haut-Koenigsbourg
Vino dall’ottimo rapporto qualità prezzo: 9 euro in cantina, per un naso immediato e facilità di beva davvero grande.

Riesling 2009 Rittersberg
Da suoli granitici, rispetto al precedente ha un naso più minerale, ma giocato con discrezione. Bevibile, lungo e “leggero” (in senso positivo, ovviamente). La mano aziendale “in levare” si nota molto in questi vini.

Pinot Gris 2010 Weingarten
Quattordici gradi alcolici e non sentirli; come sopra riguardo alla mano dell’enologo, una mano felicie e lieve. Un vino pieno, equilibrato, in una parola, sorridente.

 

ASSAGGI IN SENSO SPARSO

I vini di Vincent Fleith (www.vincent-fleith.fr) nascono da una piccola realtà familiare nel comune di Ingersheim, a due passi da Colmar. Vincent ha abbracciato da tempo la filosofia biodinamica (inizia addirittura nel 1999; dal 2008 certificato Demeter). Sui vini bianchi assaggiati (crémant e muscat), sospendo il giudizio; soprattutto a livello olfattivo i vini avevano un carattere irrequieto, di sicuro all’opposto della fredda tecnicità, ma forse questa loro irrequietezza imbrigliava un po’ l’espressività varietale dei vitigni. Il loro Pinot noir 2009 Letzenberg mi ha invece convinto molto; un vino elegante, dotato di bella personalità, non involuto in complessità eccessive ma sereno, bevibile e dalla profonda tipicità.

Della Cave des vignerons de Pfaffenheim (www.pfaffenheim.com) mi è piaciuto particolarmente l’assaggio del Cremant Brut Rosé, da pinot nero in purezza. La piacevolezza concreta è la sua nota stilistica principale; convince e chiede il bis all’assaggio. A 14 euro in cantina.

Dei vini di Boeckel (www.boeckel-alsace.com) avrei ahimé voluto parlare più a lungo; non avevo avuto modo di assaggiarli nelle precedenti edizioni, e in quest’ultima, purtroppo ho potuto avvicinarmi solo negli ultimi minuti al tavolo di Jean-Daniel Boeckel. Ma già il suo Crémant blanc des blancs 2010, da pinot bianco e auxerrois, aveva un solo aggettivo possibile: raffinatissimo. Anche gli altri vini avevano questa mano felice nella loro espressione: finezza, eleganza, espressività e gran personalità. Una maison da ricercare e riassaggiare.

Di Kuentz-Bas (www.kuentz-bas.fr) avevo detto che non avrei parlato, ma in realtà del Pinot Gris Collection 2008 non posso non dire che è un vino sensazionale: naso dirompente, sa di mare fin dal primo attimo, grandissima la mineralità. La bocca è compatta, morbida, bilanciata e lunga. Forse anche merito dell’età della vigna, ben 68 anni. Il finale è giocato in leggerezza, su lievissime note ossidative. Davvero ottimo anche il Gewurztraminer Grand Cru Pfersigsberg 2007, campione di eleganza e di bilanciamento.

Paolo Rossi

Paolo Rossi (p.rossi@acquabuona.it), versiliese, laureato in lettere, lavora a Milano nel campo editoriale. Nel vino e nel cibo ricerca il lato emozionale, libertario, creativo. Insegue costantemente la bottiglia perfetta, ben contento che la sua ricerca non sarà mai appagata.

3 COMMENTS

  1. Bella questa rassegna….se venisse un po’ meglio e di piu’ reclamizzata……forse sarebbe meglio…….tutti quei produttori non sono li’ per fare i belli ma per tentare di vendere qualche loro bottiglia pure in Italia….e dalle foto mi pare che di gente ce ne fosse un po’ pochina…….

  2. Caro Arnaldo, come vedi noi dell’Acquabuona ci si dà da fare per parlare del vino a 360 gradi, sia esso toscano, siciliano, alsaziano e… quando lo faranno in Svezia, si assaggerà anche quello! Vorrei precisare due cose: da una foto presa pochi istanti dopo l’inizio della manifestazione, non si può dare un giudizio sulla partecipazione generale. Io ormai è il quarto anno che vado a questo evento, e posso dirti che la partecipazione del pubblico è sempre attenta e assai numerosa; piuttosto, l’intento dell’organizzazione è di selezionare molto il pubblico, e per questo viene svolta in giorni e orari tali che siano gli operatori (stampa, ristoratori, distributori, enotecari) gli interlocutori privilegiati. Non ci troverai mai pertanto le folle accalcate, ma un ambiente ottimale per parlare coi produttori. Che infatti sono lì per promuovere il loro lavoro nel modo ottimale. E mi sembra che Sopexa lo faccia in maniera eccellente. Magari lo avessimo anche noi in Italia un ente che con serietà e professionalità prende 30 produttori, li porta a Berlino o a Londra, li fa presentare i loro vini a giornalisti e operatori nel miglior albergo della città!

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