

2019 L’AcquaBuona In vino veritas – Via N.Sauro, 21 55045 Pietrasanta (LU) | by WineTrade.it
E’ da qualche giorno sul mercato la ventitreesima edizione della Guida di Roma del Gambero Rosso. Come ogni anno, ampia ed approfondita è la panoramica che racconta l’offerta gourmet della capitale: ben 1250 gli indirizzi selezionati, oltre 100 le new-entry, tante sorprese e novità, sia dal punto di vista dei premi che delle classificazioni.
Re di Roma si conferma Heinz Beck, chef de La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri, unico Tre Forchette di questa edizione con 95 punti. Il premio di miglior cucina va invece a Salvatore Tassa con il suo ristorante Le Colline Ciociare di Acuto: singolare che ciò non sia bastato a fargli superare la soglia dei 90 punti e lo abbia lasciato con sole Due Forchette. Stesso destino per un altro paio di “big” sulla carta molto accreditati come Anthony Genovese del ristorante Il Pagliaccio ed Oliver Glowig dell’Aldrovandi Villa Borghese, fermi anche loro a 88 e 89 punti. A completare un ipotetico podio si conferma a 89 anche La Trota di Rivodutri, nella remota provincia reatina. Il messaggio dell’equipe del Gambero sembra chiaro: lo chef tedesco vince per distacco e gli altri dovranno darsi molto da fare per colmare il netto gap!
Nella parte alta della “classifica” punteggi più o meno stabili per gli altri. Resta a 83 punti, ad esempio, Glass Hostaria, il locale di Cristina Bowerman e Fabio Spada: il punteggio sembrava strettino anche lo scorso anno, per un locale incensato da critica italiana e straniera e regolarmente “sold-out” tutte le sere! Tra le sorprese (e la cosa da abruzzese non può che farmi piacere) il grande balzo in avanti dell’Angolo d’Abruzzo – locale che si trova a Carsoli, in provincia dell’Aquila, ma da sempre annesso per questioni geografiche all’areale romano – che con una cucina solida e di tradizione arriva a ben 87 punti: un riconoscimento ai progressi dello chef Valerio Centofanti ma soprattutto una meritatissima gratificazione al lavoro decennale di papà Lanfranco, personaggio schietto e vero. Tra i nuovi premi segnaliamo poi quello del Lunch d’autore per il miglior pranzo assegnato al ristorante Metamorfosi con lo chef Roy Caceres.
Scorrendo le pagine si nota un positivo adeguamento ai tempi che corrono: grande spazio è infatti riservato ai premi qualità/prezzo e alla classificazione, per la prima volta, di birrerie, pizzerie e locali etnici (con i simboli dei tre boccali, i tre spicchi e i tre mappamondi). Nella prima sezione si sono distinti Moli e Le Tre Zucche a Roma e Sora Maria e Arcangelo ad Olevano Romano. Tra le pizzerie, settore in grandissimo fermento nella capitale, si è andati sul sicuro assegnando il massimo riconoscimento a due nomi ben noti agli appassionati capitolini: la Fucina e Sforno.
Molte altre sono le novità interessanti, dalla presentazione dei nuovi quartieri gourmet alle tavole con menù per celiaci, passando per gastronomie, pasticcerie, gelaterie e luoghi del buon dormire: una guida completa e quanto mai ricca, quella del Gambero, che nella capitale è davvero un riferimento!