

Esordisce Francesca, nuova collaboratrice. Fresca, pimpante e… nutrizionista! Cosa si vuole di più?
di Francesca Ciuffi
È pieno agosto, stiamo passeggiando sul lungolago a Castelletto di Brenzone, nel Garda… finalmente un po’ di brezza confortante. Il sole del giorno ci ha lasciato un bel fardello di fiacchezza, ma non c’è ancora molta voglia di andare a letto… Cerco con lo sguardo qua e là, in cerca di cosa non lo so neppure io…. in cerca!
…. e faccio bene perché mentre i miei due compagni hanno già girato l’angolo, mi soffermo… mi chiamano, ma non li ascolto. Ed entro! Entro all’Osteria Al Pescatore. Qui l’ambiente è di certo poco usuale, ma non faccio in tempo a guardarmi intorno che un uomo con bretelle rosse e sguardo d’altri tempi mi rivolge la domanda: “Beve qualcosa?”-“Volentieri!” chiamo velocemente il mio compagno e la piccola Viola e in un soffio siamo a dialogare di fronte ad un bancone che di lì a poco entrerà nella nostra storia. L’uomo è Livio, conduttore appassionato… E ciò che ci offre è uno dei Prosecco più strabilianti mai sentiti dal mio palato… Bollicine delicate e discrete, ma nello stesso con una spiccata personalità…. Il suo nome? Prosecco Doc Extra Dry, dell’Azienda Agricola Nani Rizzi di Denis Spagnol a Guia di Valdobbiadene (TV).
Dialoghiamo di cucina, di pesce di lago, di cultura, di libri… e poi si va a nanna.
La sera dopo, una bella domenica d’estate, stupidamente senza aver prenotato ci presentiamo da Livio e lui, un po’ imbarazzato è costretto a dirci che il locale è al completo, sia in prima che in seconda serata…. ma anche questa volta non ci lascia a secco: ci offre un aperitivo in un piccolo tavolo tondo ed alto all’esterno del locale ….e che aperitivo: un bicchiere di intenso e corposo Groppello Castelline 2011, Azienda Agricola Costaripa di Moniga del Garda (BS), accompagnato da delle polpettine di lavarello davvero uniche….
Il lavarello… che pesce è costui? In seguito ho avuto modo di informarmi sulla storia gastronomica di questo pesce di lago, conosciuto principalmente da chi ama i laghi o meglio il Lago di Garda. Ma per Livio è un portento e ne fa il principe di molti piatti della sua fantasiosa cucina, della quale il vero artefice è la moglie Rosaria. Con lui siamo diventati veri amici, tanto che Viola ha vinto anche il trofeo di degustatrice del pesce di Lago… un trofeo ideato dallo stesso Livio, perché davvero venendo qua ci si deve lasciare trasportare dentro un viaggio catartico fra i sapori locali. All’Osteria Al Pescatore, non esiste menu e Rosaria assieme a Livio conducono ogni volta l’ouverture di una nuova rappresentazione letteralmente teatrale, sebbene gli attori siano sempre loro, i pesci di Lago: lavarelli, tinche, sarde, coregoni, cavedani, trote salmonate, lucci…. tutte specie che buona parte delle persone che dicono di amare la cucina di pesce pensano di qualità inferiore, ma che all’opposto hanno una così sanguigna identità, che a me hanno ispirato persino delle favole dove essi prendono vita, hanno nomi propri e sono protagonisti di varie avventure sullo sfondo delle ricette con cui Livio li presenta ai suoi commensali.
Come perdere allora la storia della sarda dorata (sarda eccellentemente fritta e insaporita con erbette odorose) che per me è diventata Marta o l’insalata di tinca (fresca insalata di ortaggi estivi insaporita dalla gustosa carne bianca della tinca), che per me è diventata l’insalata di Rosa… e poi e poi…
Un giorno tornando a parlare di qualche specialità di Livio e Rosaria, vi voglio raccontare anche una di queste favole…
Per ora spero mi prendiate in parola e andiate a far visita a Castelletto di Brenzone sulla costa veneta del Lago di Garda, prenotando un bel tavolo all’Osteria al Pescatore, addentrandovi senza preconcetti nella cucina autoctona, eseguita con fantasia ed eleganza dalla Signora Rosaria e lasciandovi sedurre dalla camaleontica personalità di Livio, che magari vi leggerà anche una bella poesia…. e se vi va andateci a mio nome e forse se ne ha ancora delle copie lui vi regalerà anche la nostra pergamena di fedeltà: la storia di Paolino e del treno delle bio-diversità alimentari in giro per l’Italia.
Alla prossima storia dell’Osteria Al Pescatore, magari per scoprire una ricetta e un nuovo vino.
Una mela all’occhiello (nota da nutrizionista) – All’Osteria al Pescatore, il menu, camaleontico, è anche ben strutturato dal punto di vista del benessere: abbinamenti rispettosi della digeribilità, impiego di ingredienti stagionali e freschi, uso sapiente delle spezie per non caricare con il sale. In riferimento alle due ricette citate, sarde dorate e insalata di tinca, ve le consiglio, rispettivamente la prima in inverno dove il regime di temperatura esterna regge anche la leggera frittura e la seconda a primavera, per alleggerire gli organi come reni e fegato, sempre mantenendo il gusto, però, così come un piacevole contatto al palato, fra ortaggi freschi e carne bianca molto sapida, ma non grassa.
Osteria Al Pescatore
Via Imbarcadero, 31
37010 Castelletto di Brenzone (VR)
Tel. 045.7430702-3478185206
www.osteriaalpescatore.it