Il messaggio del Brunello nel mondo. Verticale di Brunello di Montalcino La Casa di Caparzo

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caparzo-3Percorrendo la Cassia da Siena in direzione Roma, oltrepassato Buonconvento e prima di entrare in Val d’Orcia, c’è la svolta a destra: si inizia a scalare la collinona di 564 metri con in cima Montalcino che domina le valli di Ombrone, Orcia ed Asso, lungo quello che, per catalogare sommariamente i territori del Brunello, viene definito il versante nord. Il paesaggio inizia con la terra, dolcemente ondulata, poi arrivano i vigneti; sulla sinistra c’è l’indicazione per il Castello Altesi, lo si supera, si arriva ad un bivio ed a quel punto bisogna decidere se intraprendere un cammino spirituale seguendo l’indicazione per la Via Francigena, o uno più sensorial-emozionale, quello del Brunello di Caparzo.

caparzo-10Ca’ pazzo? Caput Arsum, ossia poggio assolato? Non è certa l’origine del nome. Quello che è sicuro è che nel ’68, quando un gruppo di amici comprò le vigne e fondò l’azienda, il Consorzio era appena nato e gli imbottigliatori erano solo tredici. Con Elisabetta Gnudi Angelini, proprietaria dal 1998, gli ettari di vigneto a Brunello sono passati da 14 a 90 e quelli complessivi della tenuta a 200. Donna decisa e grintosa, si è calata appieno nel ruolo di messaggera del sangiovese di Montalcino che si rivolge ad una platea ampia ed internazionale. Ed effettivamente Caparzo è una azienda grande, che non si accontenta di fare buoni o ottimi vini, magari per pochi o introvabili; vuole trasmettere le caratteristiche di un Brunello di razza che rappresenti appieno il territorio, aggiungendo l’ambizione di avere i numeri per coprire settori di mercato non microscopici e di avere una visibilità mondiale. Aiutata in questo dalla sinergia con altre due aziende, Borgo Scopeto, in Chianti Classico, e Doga delle Clavule in Maremma, e dalla Illva Saronno (famosa per l’Amaretto ma attiva nel mondo del vino soprattutto dopo l’acquisizione della siciliana Duca di Salaparuta) che da poco ne commercializza i vini nel territorio nazionale.

caparzo-8Con l’aiuto di Massimo Bracalente, storico agronomo ed enologo dell’azienda, impariamo che i vigneti di Caparzo sono dislocati in diverse zone aree del “cono” ilcinese: a nord (Caparzo, La Casa, San Piero Caselle), a sud est (Il Cassero) e a sud-ovest (La Caduta), per un percorso completo che sfiora i cento chilometri; la forma di allevamento è in generale il cordone speronato, la densità si attesta sui 5mila ceppi per ettaro. Il vigneto di cinque ettari che sta sulla collina di Montosoli dal quale si trae dal 1977 il Brunello di Montalcino La Casa, ha un terreno di natura scistico-argillosa (galestro). La vinificazione avviene con un contatto di 15-20 giorni con le bucce, la fermentazione malolattica avviene in vasca d’acciaio (più controllabile che in un recipiente di legno); dopo un anno in tonneaux, completa il suo affinamento altri due anni in botte grande da 30 ettolitri.

caparzo-12La verticale

 1994 (14%)

L’annata vide una estate torrida e siccitosa, con  conseguenti problema di stress idrico delle uve; successivamente, in settembre, qualche pioggia non disturbò la fase vendemmiale. Il naso sfoggia un frutto rosso integro e leggera resina, è nitido anche se di impatto un pochino frenato, ma di bella piacevolezza; vivo già nell’attacco è leggero in bocca, mostra qualche nervosismo nella beva che alla fine riesce ad andare in progressione su una trama vellutata.

caparzo-111998 (14%)

Andamentio stagionale altalenante: primavera partita con lentezza, impennata di temperature a maggio, giugno fresco, luglio ed agosto caldi e siccitosi fino ad un settembre caratterizzato da una raccolta anticipata. Il colore è cupo e fitto e il naso è terroso, essenziale, non particolarmente espressivo, riservato. Il palato mostra medio spessore, qualche vuoto, e toni dolci che si spengono nel finale.

2000 (14%)

Andamento climatico piuttoso squilibrato, fra un iniziale caldo della primavera, ai freschi e piovosi luglio e prima parte di agosto, fino al clima torrido della seconda parte. Il vino, a quanto pare, non ne ha risentito particolarmente: il suo naso sfoggia un frutto rosso levigato, integro, intenso, e il palato ha bello spessore, è morbido e va in progressione, anche nervoso, brillante, scintillante lasciando la scena nel finale a belle sensazioni boschive.

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2004 (14%)

Andamento stagionale pressoché perfetto, con le piogge primaverili che hanno fornito le riserve idriche giuste alle viti per resistere alla calura estiva. Ne ha beneficiato questa bella espressione di Brunello, con un frutto rosso elegante ed accompagnato da leggera terrosità; in bocca è cremoso, saporito, ha una marcia decisa in una beva spavalda, e sfoggia ancora una buona spinta nel finale.

2006 (14%)

caparzo-5Anche questa annata è stata equilibrata e climaticamente favorevole, se si esclude qualche pioggia a ridosso della raccolta. Naso ampio e prepotente, fresco, il più elegante della batteria, che ad una bella astrazione aggiunge un pizzico di menta; al palato entra vellutato, mostra una beva salda e di trama fine così come fine è il tannino, di bella dolcezza e che spinge in avanti le sensazioni in un finale lungo.

2007 (14%)

Inverno siccitoso e caldo, e piogge che sono arrivate fra maggio e giugno dando sollievo alle viti. Poi andamento altalenante, ma alla fine le maturazioni sono state anticipate con acini concentrati ed elevate gradazioni zuccherine. Il colore è rubino dalle belle trasparenze, ed il naso espone un frutto rosso elegante e polposo al tempo stesso; bella partenza in bocca, che stenta poi ad svolgersi appieno ed a progredire, lasciando spazio nel finale ad un rovere protagonista ed ancora da assorbire.

galleria fotografica

Riccardo Farchioni

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