31 agosto a Barga (LU): Serata Enojazz

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L’affascinate matrimonio tra vino e jazz
di Nicoletta Dicova
Il vino é ” jazz nel bicchiere”. 

jazzandwineIn particolare se viene fatto in maniera naturale e non- interventista applicando i principi della agricoltura biologica o biodinamica. Il 31 agosto, serata di gran finale di Barga Jazz Festival, vedremo esibirsi nelle piazze del centro storico artisti-jassisti come Rossano Emili, Marco Micheli, Freddy Bertelli Quartet, Damn Organ Trio ecc ed ” esibirsi nel bicchiere”  artisti- vignaioli come Saverio Petrilli (Tenuta di Valgiano), Giampi Moretti (Terre del Sillabo), Cipriano Barsanti (Macea) Gabriele del Prato (Podere Concori), Beppe Ferrua (Fabbrica di San Martino) e Michele Guarino (Tenuta Lenzini). Il fior dell’occhiello della viticoltura lucchese, piccole realtà vinicole ispirate da grandi passioni, a conferma del trend odierno che vede nei piccoli ” i nuovi grandi”.

Che dire di Saverio Petrilli, enologo di Tenuta di Valgiano, uno dei personaggi più carismatici e attivi nel mondo della biodinamica italiana  i cui vini sono nomi ben conosciuti dagli appassionati e i collezionisti. Molto interessante anche la realtà di Macea, azienda famigliare  biodinamica con sede a Borgo a Mozzano, il cui Pinot Nero colpisce per la sua eleganza, finezza e marcatura territoriale, a conferma che il terroir di Garfagnana possa offrire delle interpetatazioni molto intriganti di questa delicata e sofisticata varietà d’oltralpe.

Passi da gigante ha fatto anche il giovane Gabriele del Prato di Gallicano (Podere Concori) i cui vini, fatti sempre seguendo il metodo biodinamico, stanno diventando ogni anno sempre più buoni. Il primo a scoprirli e a capire  il loro potenziale, in tempi non sospetti,  fu il grande Veronelli, ma la cosa credo non sorprenda nessuno.

Dalle aziende  presenti alla serata Enojazz del 31 agosto ammetto di avere un debole particolare per Terre del Sillabo. Il sauvignon di Terre del Sillabo é un vino molto particolare e  di nicchia, quasi roba da “massoneria enoica” da tenere in serbo solo per i bevitori iniziati e parlarne il meno possibile con gli esterni  in quanto le bottiglie sono troppo poche e troppo buone..  Di grande longevità (ho bevuto recentemente un 95, buono e emozionante quasi da far piangere), per il mio gusto personale é da considerare tra i migliori sauvignon in Italia.

Finezza, eleganza, profondità  ed una splendida evoluzione nel bicchiere: un sauvignon che lascia traccia e sa dare forti emozioni…

Ho ottimi ricordi anche dei vini Fabbrica di San Martino  di Beppe Ferrua che non assaggio da un po’ di tempo, sarà l’occasione buona per rinfrescarmi la memoria. Non so esprimermi sui vini di Tenuta Lenzini in quanto non li conosco, ma l’impressione che da il loro sito é di un prodotto artigianale fatto con passione.

Rinnovo a tutti l’invito di vedersi a Barga il 31 agosto alla serata Enojazz, a chi invece é attratto oltre che dal ” jazz nel bicchiere” anche dal ” jazz nell’orecchio” suggerisco di consultare l’interessante programma dell’edizione del festival di quest’anno con la partecipazione di alcuni tra i più interessanti musicisti del panorama jazz italiano (www.bargajazz.it)

L'AcquaBuona

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