Sassi Solivi: da una piccola cooperativa di Valtellina, un Sassella di razza

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Sassi SoliviÈ una cooperativa minuscola, forse una delle più piccole d’Italia: sei soci, due ettari e mezzo in tutto di terre vitate, un solo vino: il Valtellina Superiore Sassella. La Società Cooperativa Triasso e Sassella, nel cuore della Valtellina, produce un nebbiolo che da qualche anno fa parlare di sé per il suo ottimo rapporto qualità/prezzo. La cooperativa nasce nel 2004, dalla volontà di alcuni vignaioli non professionisti e di pensionati di unire le forze e fare un vino di rango, che contenesse in sé la volontà di salvare i terrazzamenti vitati, il sapere degli anziani, il paesaggio della Sassella.
Ancora oggi, dopo quasi dieci anni da quell’inizio, i soci fanno altri mestieri, ma dedicano al vino una grande passione. Persone diverse, vigneti diversi, ma vinificazione comune e gestione comune del vino.

Ci troviamo nel piccolo borgo di Triasso, a oltre 400 metri di quota, a picco sopra il santuario della Sassella. Quindi cuore enologico di una sottozona celeberrima del Valtellina Superiore. Ad accoglierci è uno dei soci, Mauro Dell’agostino, di professione bancario; ci mostra le vigne che danno origine al Sassi Solivi, tutte di dimensioni molto piccole, ma tutte disposte attorno al borgo di Triasso.

Come scrive puntualmente Alessandro Masnaghetti nella carta dei Cru di Enogea dedicata alla Valtellina, la zona di Triasso è «caratterizzata da due balze: quella del Santuario, nella parte bassa, e quella di Triasso vero e proprio, dove i terrazzi spianano e i terreni si fannTriasso Valtellinao più profondi – salvo poi farsi di nuovo ripidi e poveri appena più a monte». Ed infatti la vigna che visitiamo, proprio nel centro di Triasso, sorge su un piccolo pianoro a monte della ripida “scalinata” di terrazzi che sovrastano il Santuario, con terreni di buona profondità e fertilità. Altri appezzamenti sorgono invece più in alto, dove la montagna ricomincia a impennarsi, lasciando spazio per minuscoli terrazzi ricavati a suon di muretti a secco, con suoli poco profondi e molto sassosi.

Generalmente la vendemmia si svolge attorno alla metà di ottobre, con una macerazione protratta per 15 giorni (la fermentazione avviene con lieviti indigeni), e dopo la svinatura un primo passaggio in acciaio (fino al secondo travaso); successivamente il vino viene fatto affinare in botti da 9 ettolitri, dove permane per circa 16 mesi. A livello enologico e agronomico, la cantina si avvale del sostegno della Fondazione Fojanini, ente provinciale che sostiene lo sviluppo dell’enologia in Valtellina.

Sassi SoliviPer quanto riguarda la produzione all’inizio dell’avventura, dieci anni fa, le bottiglie erano solo 5000; per il 2010, in vendita in questi mesi, sono state prodotte circa 12.000 bottiglie. Nonostante le piccole dimensioni, il Sassi Solivi gode di una buona distribuzione, e in genere già al settimo mese dalla messa in vendita di un’annata le bottiglie sono finite. La cooperativa punta a massimizzare il numero di clienti, che oggi sono 250, in modo da diversificare i canali e i paesi di vendita.

Quello dei piccoli produttori, come spiega Mauro Dell’agostino è un fenomeno assai recente, nato sull’onda di due fattori: da una parte i piccoli proprietari non riescono più a ricavare guadagni accettabili dalla vendita delle uve alle grosse cantine, e dall’altro, per un semplice motivo di orgoglio, di nuova presa di coscienza della passione per le vigne valtellinesi. Ecco perciò il fiorire di nomi che si stanno mettendo in luce e che si faranno sempre più strada. Oltre a Sassi Solivi, Siro Buzzetti con il suo Terrazzi Alti, Boffalora con il Pietrisco, Alfio Mozzi con il Grisone, e poi ancora Dirupi, Rivetti & Lauro, Marco e Domenico Triacca di La Perla, Marcel Zanolari di La Torre, Renato Mottalli, Nicola Nobili, Le Strie… Davvero una nutrita schiera di agguerriti e piccoli produttori che hanno iniziato un percorso di rilancio del vino valtellinese, fieri della storia e del patrimonio unico di suoli, esposizioni, esperienze che hanno ereditato dalle generazioni precedenti. E dove non possono arrivare le economie di scala, le grandi estensioni vitate, la meccanizzazione, l’augurio è quello che vi possa arrivare la passione vera, il saper fare, la convinzione di avere a che fare con terreni vitati unici nel panorama mondiale, e con un vitigno espressivo, di carattere, capace di regalare emozioni grandissime.

Sassi SoliviL’assaggio
Valtellina Superiore Sassella DOCG – Sassi Solivi 2009 (13,5%)
Colore classico, un rubino trasparente e brillante; di primo acchito al naso mostra una leggera esuberanza alcolica, poi si apre su note fruttate e terziarie (cuoio). L’ingresso in bocca è molto aggraziato, è vellutato, morbido, di grandissima bevibilità. In bocca torna ancora il frutto, è ampio, dolce, setoso.
Di ottimo equilibrio e persistenza. Il prezzo in enoteca è attorno ai 12-13 euro.
Visita in azienda effettuata il 7 settembre 2013.

Cooperativa Triasso e Sassella
Frazione Triasso 25 23100 Sondrio
www.cooptriasso.it
Tel.. : +39 0342 217310
Cell. : +39 335 8486734
Cell. : +39 345 5274823
Fax. : +39 0342 212905
mail : coop.triasso@gmail.com

Alcuni riferimenti:
http://fondazionefojanini.provincia.so.it
www.consorziovinivaltellina.com

GALLERIA

Paolo Rossi

Paolo Rossi (p.rossi@acquabuona.it), versiliese, laureato in lettere, lavora a Milano nel campo editoriale. Nel vino e nel cibo ricerca il lato emozionale, libertario, creativo. Insegue costantemente la bottiglia perfetta, ben contento che la sua ricerca non sarà mai appagata.

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