L’enoteca che non ti aspetti. La Dame Rouge a Treviso

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Ci sono persone che, insieme al vino, amano il racconto che c’è dietro ogni bottiglia, e insieme il territorio che quel vino ha prodotto. Così, per alcuni, il vino ha anche un risvolto geografico, ogni bottiglia è un tassello di una mappa costellata di esperienze, di splendide differenze, di sempre importanti ricordi. Roberta ZieroNon capita spesso però di trovare, in ogni luogo in cui ci si trovi a viaggiare, un punto di riferimento che riesca a raccontare un territorio e le persone, e i vini che vi nascono.

A volte, per caso, capita di essere attratti da una vetrina, una composizione di colori, un paio di bottiglie che messe insieme dicono chiaro e tondo che lì, dietro al banco, c’è una persona che il vino prima di tutto lo sa amare e raccontare.

A me è capitato pochi giorni fa, a Treviso, passeggiando sotto i portici verso la splendida chiesa gotica di San Nicolò, di essere attratto da una vetrina di una piccola enoteca. Molto piccola, ma capace  di richiamare attenzione per il gusto con cui le bottiglie erano presentate. Una mano femminile, si capiva al primo sguardo. Attenta ai minimi dettagli, dotata di gusto, passione e di indubbia personalità.
Ho esitato poco a entrare: avevo bisogno di conoscere un po’ meglio questo angolo di Veneto vinicolo.

La Dame Rouge il nome dell’enoteca, Roberta il nome della dama dai capelli rossi. Ti saluta forte e chiaro, e capisci che puoi darle subito del tu, ti sa mettere a tuo agio con la sua serena schiettezza. E così, mentre lei termina di servire un cliente, ti puoi mettere a osservare le sue bottiglie: i tanti tipi di prosecco da produttori affidabili, i raboso, gli amarone, i refosco, e la bella selezione dei vini delle altre regioni… Viene da dire: per fortuna le etichette che non conosco sono molte!

BGregoletto Proseccoasta chiedere, e senza troppi giri di parole ti racconta perché ha scelto di avere in negozio quell’etichetta, quale storia particolare racconta quel vino, chi lo ha fatto, un aneddoto.
Ha i suoi produttori d’elezione, come ad esempio il novantenne Luigi Gregoletto, maestro del Prosecco in quel di Premaor di Miane, vicino Valdobbiadene. Di lui tiene in vendita, oltre al Prosecco spumante, anche la versione meno conosciuta al di fuori del Trevigiano, ovvero la versione ferma: «Questo è un vino a cui tengo tantissimo, mi fa davvero piacere farlo conoscere fuori. Il prosecco non è solo nella versione con le bollicine, anzi, per conoscerlo bene bisogna partire da quello fermo!», racconta Roberta, felice che tra le mie scelte vi sia una bottiglia di questo Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG fermo. E poi, sempre di Gregoletto, ecco una bottiglia della grande tradizione trevigiana, il Verdiso IGT, vino frizzante “sur lie” dall’omonimo vitigno autoctono, ormai assai poco diffuso, surclassato nella ribalta mediatica dal prosecco (entrambi in vendita a 6,50 euro).
Resta giusto il tempo di scegliere anche un Prosecco Extra Dry; il consiglio di Roberta mi indirizza sul Pianer, Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG dell’azienda agricola Le Colture, di Santo Stefano di Valdobbiadene.

Roberta 2Al momento di salutarci, le chiedo di poterle fare una foto con una bottiglia a cui tiene particolarmente: non ci pensa su molto, entra, prende dallo scaffale un vino “difficile”: eccola davanti alla vetrina con in mano il Follia, Incorocio Manzoni e Riesling di Ida Agnoletti, vinificato sulle bucce e imbottigliato insieme ai suoi lieviti.

Così ci saluta Roberta, la Dame Rouge, d’ora in poi il mio punto di riferimento nella mia personale mappa enologica alla voce: “vini del Trevigiano & simpatia”.

La Dame Rouge bottiglieria,
di Roberta Ziero
Via S. Nicolò 6, Treviso
tel. 347/1967799
ladamerouge.tv@gmail.com

Paolo Rossi

Paolo Rossi (p.rossi@acquabuona.it), versiliese, laureato in lettere, lavora a Milano nel campo editoriale. Nel vino e nel cibo ricerca il lato emozionale, libertario, creativo. Insegue costantemente la bottiglia perfetta, ben contento che la sua ricerca non sarà mai appagata.

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