

Chissà, forse nel nostro piccolo eravamo stati un po’ visionari quando avevamo proposto in un articolo (qui) di evitare in vista di Expo le costose e dannose vie d’acqua scavate nei parchi, a favore di più sagge vie di grano…
Spunta in pieno centro a Milano, tra i grattacieli del nuovissimo quartiere di Porta Nuova un grande campo di grano. Di primo acchito sembra un prato come tanti, ma guardando meglio si distingue la regolarità delle file della semina, e il colore bello della pianta del grano che sta crescendo. Ancora è in fase di accestimento, ma è questione di poche settimane e ci sarà la levata, si innalzeranno tutti insieme gli steli che conterranno le spighe. Non si tratta di un’operazione retorica, anzi; è una intelligente opera di land-art ideata da una artista americana, Agnes Denes, che l’ha chiamato semplicemente Wheatfield (campo di grano). Cinque ettari su morbidi avvallamenti tagliati da una via pedonale, 1250 kg di semi della varietà Odisseo (un grano duro adatto al nord Italia), 5 tonnellate di concime e numerosi camion di terra da coltivo, che servirà poi per piantare nell’area la “Biblioteca degli Alberi”. A dire il vero l’idea viene da lontano: era il 1982 quando Agnes Denes piantò per la prima volta il Wheatfied: la città era New York, il campo era incastonato tra Wall Street e le torri gemelle. La gente rimase incredula. Ricorda la stessa Denes: “Quando mietemmo il grano, tra i grattacieli, alcuni di noi piangevano.” Fu una pietra miliare della land-art.
Ed oggi eccoci qua, tra il grattacielo del Bosco Verticale (uno dei più belli del mondo, si dice), e lo specchio curvo della Torre Unicredit. Dove per 50 anni era rimasto un vuoto inutilizzato, spunta un prato di grano.
In pausa pranzo la gente passeggia, si guarda intorno stupita, scatta fotografie da mandare agli amici. Passano tre colleghe a passeggio, e una dopo aver letto i totem che parlano del grano, esclama: “ Sì, quelli scrivono grano, ma qui è tutta erba…” Ci fa sentire tutti un po’ Marcovaldo, animali di città ormai disabituati alle pratiche della produzione del cibo. Ma va bene così; è anche per far nascere questa curiosità che l’opera è stata creata.
Poco lontano, un trattorone verde se ne sta a guardia del campo, in attesa della mietitura. Dietro una staccionata, un orto, nato in pochi giorni dove per anni c’erano sterpaglie. Si tratta dell’orto didattico “Coltiviamo insieme!”, pensato per i bambini e le famiglie, nell’ambito del progetto MiColtivo-Orti a scuola.
Seguiremo attraverso il blog il grano in città, fino alla mietitura, e anche oltre, per vedere come le persone crescono insieme al grano che cresce, e se l’Expo saprà dare altri segni come questo, in grado di far fermare per un attimo la corsa veloce delle persone indaffarate, per distrarre per un istante lo sguardo dai telefonini, e rivolgerlo alle radici che ci nutrono.
Wheatfield – opera d’arte ambientale di Agnes Denes, realizzata dalla Fondazione Riccardo Catella in collaborazione con la Fondazione Nicola Trussardi e Confagricoltura.
Alcuni siti di interesse:
www.micoltivo.it
www.fondazionericcardocatella.org
www.agnesdenesstudio.com
www.fondazionenicolatrussardi.com
www.confagricoltura.it
GALLERIA DELLE IMMAGINI
Bello e visionario!!! Chiisà che non ti abbiano letto Paolo!