Rosso Conero, vino rosso marino/3. Le verticali: Sassi Neri di Le Terrazze, Cùmaro di Umani Ronchi, Nerone di Moncaro

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Prima tappa: Fattoria Le Terrazze

img_5608Antonio Terni aspetta mollemente seduto nel patio della bella casa che ospita la Fattoria Le Terrazze, suscitando una invidia immediata. Non solo, inevitabilmente, per il luogo e la vista che, al di là della strada, si perde nell’azzurro dell’Adriatico. No, non è solo per questo, ma anche per quell’atteggiamento tranquillo e rilassato di chi lascia che le cose scorrano per il loro verso dando, con discrezione, l’impostazione e la direzione. Certo, quella che poi si percepisce è, dietro, la mano sicura della moglie Georgina che, ci pare, al di là di una eleganza tutta british, nasconde una natura da lady di ferro.

E così, anche la cantina è cresciuta nel corso degli anni in modo non programmato, assieme ai successi dell’azienda, arrivando a “sfornare” 90mila bottiglie da 16 ettari di vigneto. Lungamente abitata dal toscano Attiglio Pagli, è poi passata nelle mani del valdostano Federico Curtaz che, per inciso, pare abbia aperto a sperimentazioni con i tonneau che affiancheranno le barrique, ormai “tradizionali” qui nel Conero.

img_5619Il Conero Riserva Sassi Neri è uno dei caposaldi della denominazione marchigiana e, subito dopo il “Dorico” di Moroder, ha contribuito a lanciare questo vino alla notorietà nazionale, grazie ai suoi successi di critica e di pubblico. E quindi, come è naturale, ad esso vengono dedicato il miglior montepulciano. Ma quando l’annata è veramente eccezionale, c’è anche lo spazio per un altro grande vino dedicato a Bob Dylan, idolo inseguito e visto suonare ormai innumerevoli volte in giro per il mondo. Si tratta il Visions of J, che vedrà la luce prossimamente grazie ad una bellissima vendemmia 2015.

La verticale

Conero Riserva Sassi Neri 2013 (anteprima)
Elegante, profondo, già aperto e con un rovere pressoché integrato in un olfatto improntato ad una ariosa vitalità. Ingresso in bocca all’insegna della potenza, con tanta energia ancora compressa nella quale gli estratti, rilevanti, sono ben modulati grazie ad un profilo di buon dinamismo. I 14.5% di alcol non appesantiscono la beva, che asciuga un pochino il palato nel finale. Un vino ancora in fase di assestamento.

Conero Riserva Sassi Neri 2004
Colore fitto, profumi integri di frutta nera affiancata dalle sfumature del rovere. Più fresco in bocca, vellutato, va in buona progressione alleggerito da una piacevole succosità. Teso e dinamico, arriva slanciato in un finale dal retrogusto di terra e sottobosco.

Rosso Conero Sassi Neri 2002
Aspetto visivo con qualche opacità. Naso ampio ma con il frutto in ombra a favore di sensazioni grafitiche e di inchiostro. Beva larga, che si esprime lungo una parabola ripida con un centro bocca che riesce ad essere anche potente; vino in definitiva comunque godibile.

img_5624Rosso Conero Sassi Neri 1998
Colore di media intensità e forte nota balsamica a caratterizzare un naso improntato comunque anche su sensazioni di frutta matura. Dolcezza e pastosità in un palato vellutato con un tannino fine che spinge in un finale bello e slanciato.

Rosso Conero Sassi Neri 1988
Siamo in presenza della prima annata prodotta per uno dei vini più rappresentativi del Conero e delle Marche in generale. Colore rubino granato e naso brillante e piacevole in un quadro ben presevato ed integro di frutta rossa matura accompagnata da note di tabacco e leggero sottobosco. Al palato una certa magrezza viene riscattata da succosità e freschezza che spingono la beva verso un finale di buona energia.

Fattoria Le Terrazze
Via Musone, 4 –  Numana (An)
Tel. 071 7390352
www.fattorialeterrazze.it
info@fattorialeterrazze.it

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Seconda tappa: Umani Ronchi

img_5757Mente lucida e ordinata, eloquio chiaro e spedito. Pochi, a nostra memoria, sanno descrivere la storia e la vita di una azienda vinicola come Michele Bernetti, che affianca il padre Massimo a capo della Umani Ronchi, condendole di episodi ma soprattutto con puntuali rievocazioni di andamenti climatici, qualità delle vendemmie, lavori in cantina. Una azienda che riesce a coniugare la ragguardevole qualità dei vini (certificata dai numerosi riconoscimenti) all’impatto più che discreto sui mercati (tre milioni di bottiglie per 20 tipologie, export al 70%, presenza in oltre 40 paesi). Insomma, una realtà tipicamente marchigiana, fatta di toni bassi e di tanta sostanza.

La sua fondazione si deve a Gino Umani Ronchi, la cui famiglia alla fine degli anni ’60 lasciò le Marche per trasferirsi a Roma; i Bernetti, già affiancati nella proprietà, ne diventarono progressivamente gli unici possessori. Oggi parliamo di 210 ettari vitati, dei quali 110 dedicati al verdicchio e 65 al montepulciano qui nel Conero (sui 300 dell’intera denominazione) ai quali si sono aggiunti i 25 in zona Roseto degli Abruzzi.  Un rinnovamento continuo in campagna ha portato al passaggio dalla densità di impianto di 1500 piante per ettaro del classico vigneto “3 metri per 2”, ad una media di 4000. Particolarmente interessante il vigneto del Conero Riserva Campo San Giorgio, 1,70 ettari piantati nel 2000 in cui qualche modo si mescolano alberello e filare, collegando insieme le piante, sorta di “candelabri” a quattro braccia.

img_5768Nella cantina, che oggi ha la bottaia a sei metri sotto il livello del terreno e contiene 500 barrique in rovere di Allier di media tostatura, per primo arrivò nel 1985 il piemontese Marco Monchiero che, probabilmente per primo in zona, usò il legno piccolo e firmò subito il primo Rosso Conero Cùmaro. Poi venne la lunga collaborazione con Giacomo Tachis, e quella con Beppe Caviola. Oggi, in vigna, c’è la valida oper dell’agronomo Luigi Piersanti.

Il Cùmaro, che prende il nome dalla parola greca komaros (corbezzolo), trae origine da uve montepulciano in purezza diraspate e leggermente pressate, fatte poi fermentare in acciaio sui 12-14 giorni con lieviti autoctoni. Affina in barrique per circa un anno prima di e poi ulteriormente in bottiglia.

La verticale

Conero Riserva Cùmaro 2006
Da una annata fresca nel Conero, un colore porpora fitto e un naso preciso, elegante e profondo. La beva mostra un buon dinamismo: ad un ingresso in bocca all’insegna di una spiccata densità fa da contraltare una progressiva spinta acida. Tannino di qualità fine in un finale slanciato.

Conero Riserva Cùmaro 2003
Dalla terribile annata del grande caldo, un naso improntato alla frutta nera matura, alla grafite ma anche ad una più acuta caramella di mirtillo. Piacevolmente sorprendente la beva, snella e dinamica, di buona ampiezza, che quando sembra cedere il passo, trova invece un finale di bello slancio.

img_5769Rosso Conero Cùmaro 1999
Da una annata con un andamento climatico molto equilibrato in cui il montepulciano fu raccolto il primo novembre, un vino con un bel colore rubino pieno ed un naso affascinate fatto di caramella di frutta rossa, leggere erbe aromatiche e note di sottobosco. Lineare, lieve e progressivo nello sviluppo, conferma la componente di frutta rossa “juicy“. Nel finale scivola un pochino via, mantenendosi comunque piacevole.

Rosso Conero Cùmaro 1995
Gran bella annata questa, anzi “annata perfetta”. Qui il colore dal rubino tende al granato, forse non limpidissimo. L’olfatto spazia dalla liquirizia, al goudron ed al cuoio, ed in bocca conferma un carattere di leggerezza e bella freschezza. Non tantissima energia nel finale.

Rosso Conero Cùmaro 1991
Da una parte le sensazioni leggere della foglia di tè, della liquirizia dolce e della terra umida; dall’altra quella più sostanziosa della prugna matura, che imprime il suo carattere concreto ad un palato saporito e fragrante. Bella energia che si smorza lentamente in un finale piacevole.

Rosso Conero Cùmaro 1989
Naso lieve, in cui si percepiscono rimandi di chinotto, funghi e sottobosco. Anche qui, dopo un attacco “felpato”, un buon accumulo di energia nel centro bocca caratterizza una beva succosa e di discreta consistenza. Tannino vivo in un finale pulito e fresco.

A margine

Conero Riserva Campo San Giorgio 2011
L’uva che proviene, ricordiamo, dalla vigna che coniuga alberello e filare, viene fatta fermentare senza pigiatura per una quindicina di giorni con lieviti autoctoni; l’affinamento avviene in legno piccolo e grande (25 ettolitri). Il colore è porpora fitto, il naso è profondo ed elegante, anche se ancora un tantino chiuso, a cui seguono concentrazione e compattezza in bocca; il tannino, vibrante e ancora da smussare, è accompagnato nel finale da buona freschezza.

Azienda Vitivinicola Umani Ronchi
Via Adriatica, 12 – Osimo (AN)
Tel. 071 7108019
www.umanironchi.it

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Terza tappa: Terre Cortesi Moncaro

img_5790I numeri parlano chiaro. Nove milioni di bottiglie esportate per il 60% in 40 paesi, dei quali 1,5 prodotti nel Conero ed una presenza forte anche nel territorio del Verdicchio dei Castelli di Jesi (a Montecarotto) e nel Rosso Piceno (ad Acquaviva) fanno di questa cantina cooperativa fondata nel 1964 (928 soci, 1400 ettari di vigneto) una realtà di forte impatto nella viticoltura marchigiana ed italiana.

Giuliano Tignazzi, l’attuale direttore, tende sempre a sottolineare come la alta qualità media dei vini, ed anche quella eccellente di alcune etichette top, sia sempre ricercata in tutti i livelli. Aiutata in questo, nel Conero, da un territorio incontaminato di cui si giovano in modo particolare le vigne all’interno del parco.

Il Conero Riserva Nerone, montepulciano in purezza, appartiene alla famiglia dei rossi da uve appassite sui graticci, una vecchia tradizione dei contadini marchigiani; le viti affondano le radici in terreni marnoso-calcarei ed hanno una resa di 60-70 quintali per ettaro; l’affinamento avviene per quindici mesi in barrique. Da notare che nel Conero 45 ettari di vigneto su 130 (fra cui quelli del Nerone) sono gestiti direttamente e non attraverso soci conferitori, per un più solido controllo qualitativo.

La verticale

img_5788Conero Riserva Nerone 2012
Annata “anticipata” in tutte le fasi fenologiche e nella vendemmia. Naso fresco ed elegante, con il frutto in primo piano affiancato da belle note di liquirizia. Carattere più dolce in un palato vellutato e scorrevole nel quale la dolcezza del rovere tende un tantino ad uniformare il carattere del vino.

Conero Riserva Nerone 2007
Anche questa vendemmia, seguita ad una estate piuttosto calda, ha visto un anticipo dei tempi di raccolta. Naso intenso ed opulento, con sensazioni che spaziano dalla confettura di ciliegia e di prugna, alle spezie e al tabacco, esposte con grande persistenza. Una rinfrescante acidità contrasta bene la dolcezza del frutto rendendo il finale assai piacevole.

Conero Riserva Nerone 2006
Annata climaticamente esemplare, giustamente piovosa in inverno, bella in primavera, e con una estate ricca di escursioni termiche. Colore cupo e fitto, giovanile, e naso ombroso, ricco di sensazioni di inchiostro e grafite, profondo più che espansivo e piuttosto lento ad schiudersi. Si apre bene invece al palato dove va in buona progressione spostando in secondo piano i caratteri dolci e maturi. Qui una quantità di estratti inferiore rispetto alle annate precedenti fa risaltare un tannino ancora un pochino asciugante.

Rosso Conero Riserva Nerone 2003
Annata marcata da una gelata in aprile e poi assai calda, ed una raccolta conseguentemente anticipata. Il vino è caratterizzato al naso dalla confettura di more e dalla liquirizia dolce, comunque senza eccessi in “cotture” e sovramaturazioni. Compatto e concentrato al palato, non è privo di freschezza ma il tannino, nel finale, è un tantino ispido.

Rosso Conero Riserva Nerone 2001
Inverno mite, primavera piovosa, anticipo nel germogliamento, piogge rinfrescani in estate. Nella sua prima annata di produzione, mostra un colore tendente al granato ed un naso improntato a note di inchiostro e liquirizia, ma anche ad un frutto vivido che si intravede sullo sfondo. È integro e di buona profondità in bocca dove non manca di eleganza, e sfoggia una beva che si espande bene e chiude equilibrata. Buono.

Terre Cortesi Moncaro
Sede di Camerano: via Direttissima del Conero, 47
Tel. 071 731023
www.moncaro.com

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Riccardo Farchioni

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