Con quella faccia un po’ così… Barbaresco 2014. Seconda parte: Neive

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neive_panoramiAlla peculiare e connaturata eleganza dei Barbaresco di Barbaresco, i portavoce più accreditati fra i Barbaresco ’14 provenienti dal distretto di Neive hanno risposto con il carattere, rintracciabile in una trama generalmente più austera ma oltremodo reattiva, instradata spesso da provvidenziali rilievi sapido-minerali. E se, della speciale annata, si portano appresso la struttura stilizzata, la freschezza e un tannino un po’ ruspante, non mancano i vini muy centrati e le conferme, così come non mancano certi ritorni in grande stile (grazie ad uno stile “riveduto e corretto”) dopo alcune stagioni tentennanti. Sì, cercando con attenzione e premura, anche a Neive si può bere bene.

CASTELLO DI NEIVE  – BARBARESCO ALBESANI SANTO STEFANO 2014

Rarefatto e suggestivo nei profumi, succoso e proporzionato al gusto, né troppo esile né troppo esibito, è un timbro sapido-minerale, con i risvolti floreali e speziati, a garantire un effetto “ringalluzzente” per le trame e per il coinvolgimento emotivo.

SOTTIMANO – BARBARESCO COTTA’ 2014

Di profilo nobile e compassato, convincente per proporzioni e mineralità, pur concedendosi secondo una trama larga e rilassata recupera punti preziosi in qualità del disegno ed articolazione, doti non così facilmente rintracciabili nei vini della casa, fino a qualche vendemmia fa.

NEGRO ANGELO E FIGLI – BARBARESCO BASARIN 2014

La dominante è quella austera e rocciosa tipica del cru, addomesticata -ma neanche troppo- da una tentazione esotica nel quadro dei profumi. Il carattere e l’incisività del sorso, dagli interessanti rimandi salini, ribadiscono il temperamento aromatico e la buona riuscita complessiva.

FONTANABIANCA – BARBARESCO BORDINI 2014

Stimoli “tropicali” per un quadro sufficientemente fresco e invitante. Bocca affilata però, la cui “carreggiata” tende a restringersi sul tannino in modo perentorio. Respiro a metà.

RESSIA – BARBARESCO CANOVA 2014

L’indole sanguigna, con i riflessi leggermente terrosi e silvestri, contribuisce al carattere più che alla finezza. Certo, non è un vino che si perde in moine né va troppo per il sottile, ma conserva il suo perché.

UGO LEQUIO – BARBARESCO GALLINA 2014

Fragrante, elegante, definito, mantiene ritmo e continuità di sapore in un contesto godibile e armonioso, di una pienezza buona. Davvero invitante.

ODDERO PODERI E CANTINE – BARBARESCO GALLINA 2014

I profumi ispirano candore e sottigliezze, mentre la suggestione mineral-speziata va ad integrare un eloquio soffuso ed interiorizzato, che fa sua una beva istintiva e si fa pure un baffo della piega leggermente rugosa assunta da quel finale di bocca.

PRINSI – BARBARESCO GALLINA 2014

Un lato aromatico piuttosto esibito rilascia una sensazione a metà fra il balsamico e il vegetale. L’attacco di bocca assai largo prelude ad una sostanziale indefinitezza, quasi fosse alla ricerca di un approdo, di una quadratura, di una direzione.

PAITIN  – BARBARESCO SORI PAITIN 2014

La propensione al dettaglio alimenta piacevolezza, ariosità e una soave dolcezza fruttata, ciò che si nobilita in un sorso elegante, fresco, di bella dinamica e di adeguate proporzioni. Molto bene!

RIVETTI MASSIMO – BARBARESCO FROI 2014

Il timbro ferroso-acciugoso apporta carattere ad un vino non finissimo ma reattivo, la cui determinazione e i cui risvolti sapidi ben sopperiscono alle increspature tanniche e ad un certo tasso di incompiutezza.

COL DEI VENTI – BARBARESCO TUFOBLU 2014

Puro, solenne, classico fin nel midollo, vi respiri piacevolezza e succosità in un contesto garbatamente sinuoso. Vino di recente conio ma non nuovo a performance significative!

TENUTA SAN MAURO – BARBARESCO 2014

La sostanziale mancanza di complessità non gli impedisce di concedersi secondo un disegno snello e piacevole, anche se di corpo leggero e trama affusolata. Insomma, ha il passo di un Nebbiolo più che di un Barbaresco, ma si beve da dio.

SASSI SAN CRISTOFORO – BARBARESCO 2014

Qualche vacuità aromatica, qualcosa che sfugge di lato. Eppure non smette di intrigare grazie alla spigliatezza e alla scorrevolezza. E se la complessità non vi dimora, riesce comunque a dispensare -e a trasmettere- sincerità.

RINALDI PIETRO – BARBARESCO SAN CRISTOFORO 2014

Coriaceo, senza fronzoli, di una freschezza altera senza che si tramuti in irriverenza, si concede di malavoglia ma quel che concede basta e avanza alla personalità; una personalità introversa, se vogliamo, ma nient’affatto banale (o banalizzata), solo da far crescere.

PELISSERO PASQUALE – BARBARESCO BRICCO SAN GIULIANO 2014

Una certa staticità aromatica prelude ad uno sviluppo poco sciolto, quale generoso dispensatore di dolcezze, e a un gusto monocorde, in debito di sfaccettature, irrigidito dalla “montata” tannica.

LA TRAVA – BARBARESCO SERRABOELLA MOSSIERE 2014

La puntuale definizione, sia aromatica che gustativa, fa venire alla mente certe premure figlie di una smaliziata consapevolezza tecnica. Così, nella latenza di una reale forza espressiva, se ne esce con un profilo fresco, “chirurgicamente” lindo e conciliante.

Leggi anche: Barbaresco 2014. Prima parte: Barbaresco di Barbaresco

FERNANDO PARDINI

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