Dal 28 giugno al 1 luglio: Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau

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L’appuntamento fa parte del calendario delle #trentinowinefest ed è organizzato dal Comitato Mostra Valle di Cembra con il supporto della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione e coordinamento della manifestazioni enologiche provinciali. La rassegna vuole rappresentare un’occasione non solo per valorizzare il vitigno simbolo della Valle di Cembra e metterlo a confronto con le produzioni provenienti da altre zone dell’arco alpino, grazie al Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau, ma anche per affrontare tematiche che in vario modo intersecano lo sfaccettato mondo del vino e promuovere una cultura legata ad agricoltura, enologia, storia e tradizioni del territorio.

La storia dell’evento

Durante la seconda metà degli anni Ottanta, nell’ambito della festa che ogni estate veniva dedicata al Müller Thurgau, il Club 3P di Cembra cominciò ad esprimere l’esigenza di un confronto e di una riflessione approfondita sulle sorti di un vino che era allora in ascesa sul territorio locale, ma che rimaneva per lo più una presenza poco qualificata e poco nota, anzi a volte confusa con analoghe produzioni dell’area tedesca (Sylvaner). Da quei primi scambi d’opinione, prese corpo l’ipotesi della Mostra su impulso e in virtù dell’intraprendenza di un gruppo di giovani agricoltori locali, fra i quali si distinse Fausto Peratoner. Da “Mostra locale” divenne “Rassegna dei Müller Thurgau dell’Arco Alpino”.

Allora, oltre che in Valle di Cembra, dove era diffuso nelle zone più elevate, il Müller Thurgau si coltivava nella Valle del Sarca, in Vallagarina, in Valsugana e in altre aree più circoscritte di media o alta collina. Nel contempo c’era la necessità di confrontare il vino Müller Thurgau della Valle di Cembra con quelli di altre zone del Trentino o regioni italiane, ma soprattutto di Paesi Europei nei quali il vitigno era coltivato da molti anni sta alla base del cambiamento di denominazione dell’evento.

Questa finalità mirata al confronto nazionale ed internazionale di vini Müller Thurgau di diversa provenienza geografica è rimasta inalterata sino ad oggi. Il contributo della Rassegna alla conoscenza del vino Müller Thurgau in ambito nazionale è risultato determinante, ma va sottolineato il processo attraverso il quale la riflessione sul territorio ha condotto nei vari anni al progetto di zonazione, allo sviluppo dell’offerta enoturistica, al Parco rurale e al patto territoriale della Valle di Cembra, primo patto in Trentino. Contemporaneamente, la Rassegna ha promosso occasioni di studio attorno ai temi del vino e della realtà locale attraverso una serie d’incontri tecnici e di convegni volti alla comprensione delle potenzialità del Müller Thurgau. L’apporto di personaggi illustri e competenti ai convegni promossi ogni anno da un instancabile comitato promotore e dal Presidente Bruno Pilzer che dal 2001 al 2015 è succeduto a Fausto Peratoner, ha contribuito efficacemente a migliorare la tecnica di coltivazione del vitigno Müller Thurgau e la vinificazione dell’uva da esso prodotta.

Dal 2015 un nuovo Comitato formato da uno staff di appassionati collaboratori, in grande parte appartenenti alle “nuove generazioni” e guidato dal giovane enologo Mattia Clementi, fanno emergere spunti di rinnovamento a livello territoriale ma anche di commercializzazione del vino Müller Thurgau. Notevole è stata pure la sollecitazione ad intensificare l’enoturismo e la valorizzazione del Müller Thurgau abbinato alla gastronomia locale e al turismo grazie al contributo del locale ufficio A.p.T..

 Il territorio e la viticoltura

La contiguità tra paesaggio fisico e paesaggio umano in Valle di Cembra costituisce un unicum geografico altrove difficilmente riscontrabile. Laddove termina il lavoro della natura inizia quello poco diverso dell’uomo. Salendo dalla piana dell’Adige, a nord di Trento, dopo un dislivello di circa 250 metri, la vista scopre un naturale anfiteatro tutto a gradoni e terrazzi, una teoria infinita di vigneti ‘a pergola’ che dalla montagna scende sino a lambire le acque del torrente Avisio. I gradoni di coltura sono tutti sostenuti da muri a secco, pietre su pietre di porfido rosso: un’intelligenza della forma dettata dall’esperienza e dalla necessità che ha fatto parlare, a ragione, di un’agricoltura eroica. Una tradizione, quella vitivinicola, che in Valle di Cembra affonda le proprie radici in epoche storiche remote, come dimostra il ritrovamento della Situla, una secchia in bronzo risalente all’inizio della Seconda Età del Ferro, in piena fioritura della cultura retica di Fritzens-Sanzeno.

I terrazzi coltivati a vigneto sono oltre che un’emergenza di tipo ambientale anche un’importante risorsa economica. Operano in valle numerose cantine vitivinicole e distillerie assai rinomate. La coltivazione del vigneto è spesso una fonte integrativa di reddito per piccoli coltivatori, occupati normalmente in altri settori economici, quali l’estrazione, la lavorazione e la messa in posa del porfido, l’artigianato, il turismo rurale. Fra i vini che si producono annualmente in Valle di Cembra ricordiamo la Schiava, la Nosiola, il Gewürztraminer, il Riesling Renano, lo Chardonnay ed il Pinot Nero (questi ultimi sia per la produzione di vino fermo che per spumanti metodo classico). Ma è il Müller Thurgau il vero protagonista della viticoltura cembrana.

Per informazioni consultate il sito

www.mostramullerthurgau.it

L'AcquaBuona

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