L’Atrium Bar del Four Seasons di Firenze ed il suo magico mood

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Se dovessi consigliare un bar a Firenze per un’occasione speciale o semplicemente per stare bene, per una bevuta come Dio comanda, per una location da sogno o per l’atmosfera che vi si respira, non avrei dubbi: l’Atrium Bar del Four Seasons, un bar come pochi altri dove in un batter d’occhio si può essere trasportati nel mood vacanziero anche restando nella propria città.

Merito di tutto ciò è anche la struttura d’eccezione che lo accoglie, una delle dimore storiche più affascinanti di Firenze, sotto un marchio, Four Seasons, che non lascia mai niente al caso e che per ciò che riguarda stupore e bellezza può insegnare a molti. Ciò che mi fa assegnare i massimi voti a questo Hotel è il suo essere capace di far sentire a proprio agio chiunque, anche chi dinnanzi al lusso e all’eleganza ha quasi un mancamento, e il disagio può rischiare di diventare un pensiero opprimente.

L’Atrium Bar, per chi non è mai stato al Fours Seasons, potrebbe essere la pista azzurra per prendere confidenza ed affezionarsi a queste mura, che non parlano solo di alta hotellerie, ma anche di enogastronomia di eccellenza, rappresentata dal bar più volte premiato, dal ristorante stellato a firma Vito Mollica e dall’ultima arrivata, la pizzeria estiva, che in poco tempo, sotto il comando del pizzaiolo Romualdo Rizzuti, ha già guadagnato diversi riconoscimenti.

L’Atrium Bar, eletto nel 2017 Miglior Bar d’Hotel d’Italia dai Barawards, premio indetto da una delle riviste italiane di mixology più storiche ed autorevoli nel settore, Bargiornale, non è solo un luogo serale, ma un bar se vogliamo old style, che dà il benvenuto agli ospiti fin dalla mattina con profumate colazioni, per poi proseguire tutto il giorno con il servizio di light lunch, di caffetteria e di cocktails bar.

Dietro a questa macchina dai mille optional e dal motore da formula uno c’è uno staff di pari livello: alla guida troviamo Gabriele Fedeli, food & beverage outlets manager, affiancato dal bar manager Tommaso Ondeggia, dal capo barman Edoardo Sandri e dai barmen Simone Corsini e Karem Pasqualetti, tutti capaci non solo di regalare agli ospiti un servizio impeccabile sia per ciò che riguarda il servizio ai tavoli, sia per ciò che riguarda la qualità dei prodotti in carta, ma anche di creare attorno a sé un’atmosfera ideale e su misura, che riesce ad andare incontro ad ogni esigenza e stato d’animo.

Fuori dai soliti schemi c’è l’appuntamento pomeridiano proposto dall’Atrium Bar, l’Afternoon tè, un piacevole break dolce e salato per lasciarsi conquistare da una preziosa lista dei tè o degli Champagne, ed assaporare una serie di sfiziose preparazioni gastronomiche. Ma è la sera il momento clou – almeno per chi alla mixology non sa resistere –  quando i barmen danno libero sfogo alla loro conoscenza e, se richiesto, anche alla loro estrema fantasia.

A loro si possono chiedere sia i grandi classici come il Negroni, eseguito magistralmente, oppure assaporare nuove creazioni come quelle proposte in La Sfida, la nuova cocktail list disponibile dallo scorso dicembre. A raccontare La Sfida è un libro menù illustrato dal noto disegnatore toscano Niccolò Storai, che è stato chiamato per riprodurre alcuni importanti volti della storia mondiale scelti per rappresentare, appunto, questa speciale sfida che a ben guardare, però, non è lotta ma un abbraccio tra alcune grandi figure del mondo dello sport, della storia, del cinema e della musica.

È così che si incontrano cocktail davvero speciali, ognuno dei quali abbinato ad un bicchiere pensato e creato su misura, come Gino Bartali – Fausto Coppi con Blanc de Lissart White Wine, China Clementi, Amarancia Borsi, Sherbet Orange, Melissa e Ginger servito in una piccola borraccia di ceramica; Eiffel-Michelangelo composto da Calvados, Ysabel Regina Pear e Thyme Cordial Cypress Bitter proposto in coppa Martini in acciaio con sottobicchiere in marmo; Alpacino – Robert De Niro con Mezcal Verde Momento, Tobacco Brandy 23Y, Citrus Mix, Popcorn Syrup e Wine Reduction accolto in un affascinante bicchiere in marmo.

Per ogni cocktail, nel libro menù sono indicati gli ingredienti, la tipologia di bicchiere utilizzata, spiegata attraverso una piccola illustrazione, e la gradazione alcolica. I cocktail sono accompagnati da un benvenuto composto da patatine, noccioline, cruditè di verdure ed olive, mentre per chi vuole stuzzicare qualche cosa di più sostanzioso c’è la possibilità di scegliere tra sfiziosi bocconcini come la Tortiglia gamberi e guacamole (4 pezzi – 15 euro), la Tempura di parmigiano (6 pezzi – 14 euro), la Mousse di ricotta, pan brioche e petto d’anatra affumicato (4 pezzi – 14 euro), oppure scegliere dal menù “Dalla carta del ristorante Il Palagio” dove si trovano piatti più ricchi e complessi, sempre a firma Vito Mollica, come La Terrina di foie gras con gelee al Vin Santo (39 euro), I Pici con ragout di lepre e polvere di lamponi (32 euro), Il filetto di branzino da lenza con vellutata di zucca e cime di rapa (57 euro).

Di sottofondo, ogni giorno della settimana, potrete trovare un intrattenimento musicale differente, come le note del pianoforte a coda nell’ampio salone che ospita l’Atrium Bar, o di un piccolo gruppo di musica jazz o blues, ad esempio, oppure quelle selezionate dal dj resident Marco Solforetti, responsabile anche della selezione musicale di tutto il Four Seasons.

Atrium Bar c/o Four Seasons Hotel – Borgo Pinti – Firenze

 

 

 

 

Roberta Perna

Roberta Perna (perna@acquabuona.it): del cibo e del vino non potrei proprio farne a meno ed è così che sulle mie due più grandi passioni ho costruito il mio lavoro e la mia vita. Sono socia di Studio Umami (www.studioumami.com) e titolare di Roberta Perna (www.robertaperna.it), due agenzie specializzate nell’ufficio stampa, nella comunicazione e nell’ideazione ed organizzazione di eventi enogastronomici, sono giornalista pubblicista e sommelier diplomata Fisar. Collaboro da anni con diverse testate di settore come Bargiornale e Ristoranti Imprese del Gusto ed ho due blog, uno che si chiama Roberta Perna ed uno, fondato con altre colleghe giornaliste, “Alla nostra portata”. Insieme a Studio Umami organizzo Life of Wine, evento degustazione dedicato solo alle vecchie annate.

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