Enoturismo e contraffazione alla giornata del vino e dell’olio 2019

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Una nuova visione dell’enoturismo, in cui la degustazione non è più il solo elemento dirimente nella scelta di una destinazione, ma si unisce alla richiesta di una crescita culturale a tutto tondo, del territorio e della cucina locale. Quello dell’enoturismo è un fenomeno in continua evoluzione, come conferma anche l’ultimo rapporto sul turismo del vino in Italia del 2018, in cui si parla di almeno 14 milioni di accessi annuali, per un valore complessivo di oltre 2,5 miliardi di euro. Un trend che può offrire maggiori opportunità di lavoro nel campo dell’ospitalità, ma soprattutto nuove possibilità di declinazione del ruolo del sommelier, sempre più comunicatore non solo del vino ma di tutto ciò che ad esso ruota attorno. Dalla storia al territorio, dai produttori alle caratteristiche multisensoriali, egli si fa vettore di una serie di informazioni di cui il consumatore potrà far tesoro per effettuare in sicurezza acquisti futuri, anche sul web.

Enoturismo e le nuove norme appena approvate, interazione con il Web e contraffazione, concetti che saranno argomento di riflessione della prossima Giornata della Cultura del Vino e dell’Olio AIS 2019, organizzata dall’Associazione Italiana Sommelier con il patrocinio del Mipaaft, del Miur e del Mibac, Partner Istituzionali dell’iniziativa.

“Sarà una occasione per contestualizzare il ruolo del sommelier nel nuovo concetto di enoturismo – premette il Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini – che può essere una importante figura di supporto per il turista interessato a conoscere i luoghi ma anche a scoprire le tradizioni enogastronomiche e arricchire il proprio bagaglio culturale attraverso il vino e l’olio, vivendo la cantina come luogo foriero di storie e di ispirazione. Un fenomeno capace di creare un indotto importante, a livello economico ma anche occupazionale: maggiori flussi turistici richiederanno sempre più addetti e saranno una occasione per sfruttare positivamente ed attivamente quei paesaggi rurali che caratterizzano il nostro Paese”.

Se ne parlerà sabato 11 maggio in tutte le sedi regionali – e quindi anche in Toscana – in location di elevato interesse storico e culturale, scelti in base ad un preciso legame con il mondo del vino e dell’olio. Per la Toscana, ad ospitare il convegno tematico sarà il Castello di Brolio a Gaiole, nel cuore del Chianti Classico, di proprietà della Famiglia Ricasoli, la cui storia è legata al vino sin dal 1141.

“L’Italia e la Toscana in particolare hanno un patrimonio storico-artistico ineguagliabile e nella storia della nostra civiltà sia il vino che l’olio hanno da sempre rivestito un ruolo preminente. Raccontare il vino e l’olio in Toscana vuol dire oggi promuovere una cultura ed un sapere che deve andare di pari passo con l’armonia del nostro paesaggio, l’unicità dei nostri prodotti e l’eccellenza di una tradizione che deve sempre essere capace di rinnovarsi. Dunque qualità a tutto tondo senza compromessi per un’ offerta enoturistica vincente”

Una scelta ben contestualizzata al tema della giornata, alla cultura del vino e dell’olio, essendo il Castello di Brolio uno degli emblemi del Chianti Classico. Il “Barone di Ferro” Bettino Ricasoli, illustre politico ma soprattutto imprenditore vitivinicolo di grande lungimiranza, è infatti colui che nel 1872, con tenacia e innumerevoli tentativi sul campo e in cantina, ha dato i natali alla “formula” del Chianti, l’attuale Chianti Classico, ovvero quel regolamento di produzione del vino trasformatosi poi in disciplinare, in cui venivano definite le percentuali di uve di cui deve essere composto il più celebre vino italiano nel mondo.

Moderato dal giornalista David Taddei, il convegno annovera tra i propri relatori – oltre al Barone Francesco Ricasoli Presidente della Ricasoli 1141 cui è affidato oltre al racconto della Case History del Castello di Brolio altresì un saluto iniziale insieme a quello del Presidente di AIS Cristiano Cini – la Presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini con un intervento sulla Toscana capofila dell’enoturismo italiano fra opportunità e rischi, il Direttore della Fondazione Sistema Toscana Paolo Chiappini sul mito del vino toscano fra cultura materiale e digitale e il rappresentante della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Toscana Gennaro Giliberti, che farà il punto sulle nuove norme che regolano l’enoturismo.

Ci sarà anche Fabrizio Lupi per l’ICQRF, sezione Toscana e Umbria, che farà il punto sulla contraffazione dei prodotti di qualità sul web, partendo proprio dalla necessità di disporre di una cultura di base per poter riconoscere prodotti autentici dalle imitazioni. Avvicinarsi ai prodotti andando a scoprirne in prima persona le origini è senz’altro il modo più efficace per imparare a riconoscerne le caratteristiche ed evitare raggiri on line o acquisti errati. L’approfondimento sulla tematica in sede di convegno, sarà poi accompagnato in tutte le sedi, al termine dei lavori, da una degustazione di cibi e vini del territorio e, nella fattispecie dell’evento toscano la degustazione finale sarà dedicata proprio al vitigno principe del territorio, il Sangiovese, di cui verranno posti in assaggio 3 Cru appartenenti al Progetto Raritas di Brolio.

L'AcquaBuona

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