Tornare alla Grotta

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Dopo qualche anno sono tornato a La Grotta di Montepulciano ed ho ritrovato quello che avevo lasciato. Un calor buono ormai difficile da rintracciare in un ristorante, e una cucina che dovrebbe essere eletta ambasciatrice della “toscanità” a tavola.

Non ci sono svolazzi o colpi ad effetto, bensì un tocco lieve ad interpretare il gusto più autentico di una tradizione fin troppo spesso snaturata o addirittura violentata.
Qua si mangiano piatti della tradizione contadina vestiti a festa.

La zuppa di cipolle di Certaldo è incredibile per intensità.

Le animelle in casseruola con i pioppini è un piatto che ti mette a nudo, facendoti rimuginare se possa esistere una pietanza più “confortevole” di questa.

I crostini con i fegatini sono un capolavoro.

La trippa in bianco con fagioli piattellini una coccola ristoratrice.

Gli amici a tavola e gli straordinari vini hanno reso questa serata indimenticabile!!

Ora ho una consapevolezza in più: non dovrà trascorrere più così tanto tempo tra una visita e l’altra.

Qui il link al mio articolo di qualche anno fa.

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Lorenzo Coli

Nasce fra mari e monti e cresce negli anni Ottanta, coerentemente, fra pizze e pastasciutte “mari e monti”, mostrando fin da subito un indistruttibile appetito. Studia fra Viareggio e Camaiore ed eccelle in oratoria e linguistica. Stanco del non apprezzamento vola in terra d’Albione, lì dove esplode la sua passione gastronomica. In uno studio sociologico dell’Università di Oxford viene coniata una nuova categoria da lui ispirata: i “gastrosexuals”. Torna a casa, mette su famiglia (orgogliosamente), si annoia un po’ finché non incontra il suo maestro Miagi. Grazie a lui riunisce i suoi interessi di natura orofaringea e inizia a produrre le sue prime riflessioni sul cibo. Il bello è che persevera!

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