Dopo qualche anno sono tornato a La Grotta di Montepulciano ed ho ritrovato quello che avevo lasciato. Un calor buono ormai difficile da rintracciare in un ristorante, e una cucina che dovrebbe essere eletta ambasciatrice della “toscanità” a tavola.
Non ci sono svolazzi o colpi ad effetto, bensì un tocco lieve ad interpretare il gusto più autentico di una tradizione fin troppo spesso snaturata o addirittura violentata.
Qua si mangiano piatti della tradizione contadina vestiti a festa.
La zuppa di cipolle di Certaldo è incredibile per intensità.
Le animelle in casseruola con i pioppini è un piatto che ti mette a nudo, facendoti rimuginare se possa esistere una pietanza più “confortevole” di questa.
I crostini con i fegatini sono un capolavoro.
La trippa in bianco con fagioli piattellini una coccola ristoratrice.
Gli amici a tavola e gli straordinari vini hanno reso questa serata indimenticabile!!
Ora ho una consapevolezza in più: non dovrà trascorrere più così tanto tempo tra una visita e l’altra.
Qui il link al mio articolo di qualche anno fa.
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