Enoteca Pinchiorri: what else?

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Sono diverse le cose che mi sono piaciute di questa Esperienza e credo che l’eleganza che pervade ogni ambiente, ogni gesto e ogni creazione ne sia, indubbiamente, il filo conduttore.

Mi è piaciuta e mi ha fatto sorridere la distinta ma calorosa accoglienza fuori dall’ingresso, allorché ci è stato dato il benvenuto prima ancora che accennassimo l’intenzione di entrare. Sicuramente una persona in giacca nel centro di Firenze il 13 di agosto qualche indizio lo dava.

Mi è piaciuto molto l’impeccabile servizio in sala, dove i giovani ragazzi di turno, nei loro eleganti completi, sono riusciti ad essere tanto professionali quanto disinvolti e simpatici. Il Sommelier poi è stato di una particolare gentilezza e pazienza nel rispondere a tutte le mie domande sul bellissimo lavoro che gli compete e di cui, non lo nascondo, provo un po’ di sana invidia. Un altro aspetto che ho molto apprezzato è stata la loro presenza discreta, una danza tra entrate e uscite dalla sala che ha alleggerito la sensazione un po’ opprimente di una presenza costante e forse fin troppo puntuale come talvolta può capitare in situazioni analoghe.

Mi è piaciuto l’arredamento per il mix riuscito tra la storicità del palazzo con soprammobili, tendaggi e lampadari in stile e l’inserimento di oggetti e quadri moderni.

Mi è piaciuta la notevole carta dei vini, anzi, meglio dire il volume; un tomo che racconta la storia di vitigni e terroir attraverso produttori più o meno blasonati e annate vecchie da sogno. Molto interessanti anche le opzioni di abbinamento al bicchiere: due liste di vini, una più cara e l’altra più economica ma comunque con etichette importanti, alle quali si può attingere scegliendo quanti vini assaggiare (3, 4 o 5) durante la cena.

Infine, arriviamo alle creazioni. Il menù degustazione recitava “Menù Contemporaneo – Omaggio alla cucina italiana attraverso gli ingredienti, la tecnica e il gusto”. Se gli ingredienti di qualità sono abbastanza facili da reperire sul mercato, la tecnica e il gusto sono merce rara. In questa sequenza di portate ne è stato dato ampio sfoggio, con rivisitazioni sorprendenti e classici di una perfezione commovente.

Leonardo Mazzanti

Leonardo Mazzanti (mazzanti@acquabuona.it): viareggino…”di scoglio”, poiché cresciuto a Livorno. Da quando in giovane età gli fecero assaggiare vini qualitativamente interessanti si è fatto prendere da una insanabile/insaziabile voglia di esplorare quanto più possibile del “bevibile enologico”. Questa grande passione è ovviamente sfociata in un diploma di sommelier e nella guida per diversi anni di un Club Go Wine a Livorno. Riposti nel cassetto i sogni di sportivo professionista, continua nella attività agonistica per bilanciare le forti “pressioni” enogastronomiche.

2 COMMENTS

  1. quanto hai speso? Oppure eri ospite per fare la recensione? Sai, volendo provare, avere un’idea del costo sarebbe utile.

  2. Buongiorno Pietro
    Il menù degustazione scelto costa 250 euro, ne esiste uno più economico da 160 euro, se non ricordo male.
    Per l’abbinamento dei vini ho attinto alla lista più economica, dove la scelta di 3 etichette (non il singolo calice) costa 150 euro, 4 etichette 200 euro, 5 etichette 300 euro.
    Volendo aggiungere acqua e aperitivo considera un’altra sessantina di euro.

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