Quello che mi ha colpito, in prima battuta, è stata la cura maniacale per il particolare e l’ossessione per la qualità. Niente è lasciato al caso, dalle pregiate tovaglie di lino ai fiori freschissimi, dai mille bicchieri ai quadri alle pareti. Lo stesso dicasi per le camere a disposizione degli ospiti, dove tutto è di design e di categoria top. Date le premesse, le aspettative per la cena erano piuttosto alte e devo riconoscere che sono state ampiamente mantenute.
Gaetano Trovato intinge i suoi attrezzi nei colori e nei profumi dell’estate e assegna sapientemente pennellate di sapore di seducente armonia; il fratello Giovanni riesce ad esaltare i piatti con con un attenta selezione dei tesori custoditi in cantina, serviti in abbinamento magistrale.
Un plauso particolare lo merita anche la brigata, visitata l’indomani mentre preparavano il pranzo, dove, al “fresco” della cucina, ognuno era dedito con mirabile passione e precisione allo svolgimento del proprio incarico.
A primavera aprirà la nuova location, praticamente a fianco dell’attuale: da quanto mi hanno raccontato Gaetano e Giovanni, anche solo venire a vedere la nuova struttura varrà il viaggio.