I (pericolosi) contro-dazi della UE verso gli USA

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“Riteniamo che la posizione italiana di attesa fosse la più saggia, ma non è prevalsa: la Commissione UE, anche sostenuta da alcuni importanti Paesi dell’Unione, ha deciso di applicare i dazi contro i prodotti americani, anche in questa delicata fase di transizione, e rischia ora di provocare un’ulteriore escalation della guerra commerciale in atto con il principale buyer al mondo, gli Usa, che lo scorso anno ha importato vino dall’Ue per un controvalore di circa 4,7miliardi di dollari. A maggior ragione dopo l’esito del voto presidenziale statunitense, sarebbe stato opportuno attendere l’insediamento ufficiale della nuova amministrazione democratica prima di dare seguito alla vicenda Airbus-Boeing”. Così il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti ha commentato l’odierna videoconferenza del Consiglio dei ministri degli Affari Esteri (Commercio) dell’Unione con all’ordine del giorno le relazioni commerciali tra Ue e Usa che ha dato l’ok formale dei ministri del commercio Ue alla decisione comunitaria di imporre dazi, da domani, sui prodotti importati dagli Usa per un valore di 4 miliardi di dollari come ‘rappresaglia’ alle tariffe punitive da 7,5 miliardi di dollari che Washington impone da circa un anno ai prodotti europei, in conseguenza della disputa Wto Airbus-Boeing. La lista europea comprende, oltre al settore aeronautico, anche prodotti agricoli a stelle e strisce, replicando l’approccio di Washington.

Per Castelletti: “Dopo l’annuncio di poco fa da parte del vicepresidente della Commissione europea con delega al Commercio, Valdis Dombrovskis, sui nuovi dazi in vigore da domani e applicati a diversi prodotti Usa, è ora possibile un rischio di ‘retaliation’ da parte degli Stati Uniti, che potrebbero così decidere di aumentare le tariffe in vigore o includere altri prodotti come il vino italiano, che sino a oggi è stato escluso dal paniere dei dazi aggiuntivi. Uno scenario – ha aggiunto – che potrebbe arrivare nel momento peggiore colpendo un mercato di sbocco che quest’anno ha contribuito ad alleggerire le perdite nell’export globale del vino made in Italy, proprio ora che è costretto a subire anche pesantissimi lockdown in Italia e all’estero”. Gli Usa nel 2019 hanno importato vino italiano per un valore di 2 miliardi di dollari. Complessivamente gli Stati Uniti ordinano dall’Europa oltre il 75% delle proprie importazioni di vino, che a livello globale valgono 6,2 miliardi di dollari.

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Sono previsti dazi ad valorem pari al 15% sui prodotti del settore aerospaziale e del 25% su altri prodotti quali vini aromatizzati e vermouth, ai distillati di vino e di vinaccia, ai rum e alle vodka di diverse tipologie, sia imbottigliate che sfuse di origine statunitense.

L’Unione Europea non ha perso tempo, dalla chiusura dei seggi elettorali americani con la vittoria del Presidente Biden, per dare immediato seguito all’approvazione formale da parte dell’organo di risoluzione delle controversie del WTO che, lo scorso 26 ottobre, ha confermato il diritto dell’UE di imporre contromisure, per un valore pari a quasi 4 miliardi di dollari, per i sussidi concessi al produttore americano di aeromobili Boeing.

Un segnale forte che la UE  ha voluto lanciare alla nuova amministrazione americana ora impegnata nel passaggio di consegne.

“La situazione di ‘muro contro muro’ che si sta determinando tra l’Unione europea e gli Stati Uniti nell’ambito della querelle del comparto aerospaziale tra Boeing e Airbus, continua ad arrecare un enorme danno al settore delle bevande spiritose ingiustamente ostaggio di rappresaglie che non lo riguardano e che ne stanno determinando un indebolimento, su entrambe le sponde dell’Atlantico” dichiara Micaela Pallini, Presidente del Gruppo Spiriti.

“Il comparto degli spiriti italiani ha già registrato una sensibile contrazione di oltre il 30% negli Stati Uniti, primo mercato di destinazione, a causa dei dazi in vigore da un anno. Siamo di fronte ad una partita decisiva ed in più occasioni abbiamo sollecitato le nostre istituzioni a supportare il dialogo con l’obiettivo di annullare i dazi: notiamo con vivissima preoccupazione che continua a protrarsi una linea che non porterà ad alcun beneficio ma solo ad una pericolosa escalation che in questo momento di ciclo economico, molto provato dalla pandemia, non potrà che dare il colpo di grazia”.

 

L'AcquaBuona

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