Rocca delle Macìe: tre vini, tre caratteri, e una personalità dietro

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Tre vini, tre caratteri, e una personalità forte dietro. Quella di Sergio Zingarelli, romano de Roma ma ormai (anche) chiantigiano a tutti gli effetti visto che suo padre Italo, produttore cinematografico che ha spaziato da Ettore Scola a Bud Spencer,  sbarcò a Castellina nel 1973 acquisendo due ettari di vigne, mentre lui oggi è arrivato a “gestirne”  quasi 200 ed è pure past president del Consorzio.

Tre vini figli dell’annata 2016, caratterizzata da un andamento climatico di grande equilibrio, senza anticipi né ritardi, con temperature e precipitazioni “nella norma”, e quindi con le fasi vegetative delle viti all’insegna della regolarità. Viti che affondano le radici in terreni di origine alluvionale (più recente, composta da sabbie plioceniche e limo) o sedimentaria (più antica, composta da argille calcareo-marnose).

Eccoli, dunque, i tre vini. Il Chianti Classico Gran Selezione Riserva di Fizzano è un vino compatto, denso, dal fruttato “scuro” e dalle coinvolgenti sensazioni balsamiche. Il Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli è esempio luminoso di sangiovese fresco, succoso, vivo nella sua acidità “da bistecca” e finale scintillante. Il Chianti Classico Riserva Sergioveto accoglie al naso con l’abbraccio caldo e sontuoso di un frutto rosso largo, è intrigante nelle sue sfumature di sottobosco e trascinante con il suo palato energico e serrato. E sorprende perché, il giorno dopo, appare più elegante e rigoroso, seguendo così una evoluzione “retrograda” che qualche volta si osserva e che è ben descritta qui.

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