Il cuore (di Tua Rita) messo a nudo

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La presentazione del nuovo consorzio Suvereto e Val di Cornia Wines (per ora una trentina di aziende) è stata l’occasione per fare il punto di un territorio che è in grande progresso in fatto di qualità, anche se le difficoltà da fronteggiare sono tante, con un clima che si esprime con alte temperature e scarse precipitazioni (soprattutto per quel che riguarda Suvereto) e una viticoltura che richiede grandi capacità nel domare alcol e tannini e avere un risultato in bottiglia ricco di materia (buona, mediterranea) ma privo di pesantezze.

Ed è stata anche l’occasione per una bella serata in un’azienda leader della zona, Tua Rita. Tanti vini assaggiati (ne parleremo), ma soprattutto un “cuore messo a nudo”. Il cuore di un’avventura partita come succede spesso quasi per gioco, perché c’erano più uliveti che vigneti nelle terre comprate nel 1984. Nel 1985 la gelata eliminò gli ulivi e lasciò le viti. Poi ci fu una combinazione magica: l’intraprendenza di Rita Tua e Virgilio Bisti, la genialità del primo enologo (Luca d’Attoma), al quale succedette un altra “grande firma” come Stefano Chioccioli. E i “100 punti Parker” del Redigaffi 2000 che proiettarono l’azienda a livelli di attenzione e successo travolgenti, fino a farla diventare unvero e proprio brand mondiale (il nome di questo merlot ormai leggendario, musicale come pochi altri, è quello di un torrentello della zona…).

Forse inaspettatamente, forse in modo troppo esplosivo? Chissà. Ma le emozioni delle vendemmie, i dubbi e i travagli, le scelte e i pentimenti ci sono stati e ci sono, con i problemi che si risolvono sempre a casa attorno a un tavolo, con Rita Tua prima voce ascoltata, e poi i contributi fondamentali della figlia Simena e di suo marito Stefano Frascolla, e ora anche di Giovanni, ultima generazione di famiglia di già proiettata alla guida di Poggio Argentiera, azienda maremmana fresca di definitiva acquisizione.

Sentimenti intensi, che sono stati comunicati con grande umanità. Una umanità che, forse, dovrebbe stare dietro ad ogni grande brand.

Nelle immagini: foto di gruppo dei produttori del consorzio Suvereto e Val di Cornia Wines; Stefano Frascolla e il figlio Giovanni; doppia magnum di Redigaffi 2014

Riccardo Farchioni

1 COMMENT

  1. Scusate ma ricordo che già Veronelli negli anni settanta pompava, pardon, parlava molto bene di questo vino. Cosa c’entra la gelata “catartica” dell’ 84/85?

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