Vinchio Vaglio, il nido della Barbera

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La definizione “nido della Barbera” nasce in azienda, anzi in Cooperativa, riprendendo una descrizione accorata e poetica di un vinchiese doc come Davide Lajolo, ma il senso ancestrale e corale di appartenenza che unisce tutti i vignaioli conferitori di questa cantina è assolutamente identificabile con questa espressione. E’ nella natura delle cooperative sociali, che producono oltre la metà del vino italiano, o meglio nello spirito che le ispira, che il concetto di comunione di intenti abbatte ogni contrasto. Questo vale per tutte le cantine cooperative, ma per Vinchio Vaglio rappresenta anche tradizione, socialità e amore per la propria terra.

Questa cantina nasce infatti oltre 60 anni fa (era il 1959) dall’idea di 19 soci conferitori di coltivare le proprie uve di barbera sui migliori crinali, dedicandogli le esposizioni e i terreni più favorevoli, vinificandoli comunemente e al meglio per realizzare insieme un prodotto superiore a quanto le singole cantine avrebbero potuto ottenere, il tutto con una economia sostenibile.

Oggi sono diventati ben 197 i soci conferitori, per un totale di quasi 500 ettari di vigneti e una media -facile da dimensionare- di circa 2,5 ettari a socio. Quando si dice che l’unione fa la forza. Vinchio Vaglio è un esempio virtuoso di cantina Cooperativa, un modello ispiratore che rappresenta, coinvolge e valorizza un territorio, Patrimonio UNESCO, capace di esportare un marchio sinonimo di qualità e coesione.

Il dato importante, che trasforma questa realtà in una vera e propria culla della Barbera, è il fatto che il 70% dei vigneti sia dedicato proprio a questo vitigno così espressivo del territorio e così versatile, tanto da adattarsi a differenti caratteristiche di terreno, coltivazione o vinificazione, originando altresì vini giovani, freschi e profumati, ma anche prodotti da invecchiamento che sanno mostrare carattere ed eleganza anche a distanza di anni.

Ci dedichiamo quindi a 6 etichette, scelte dall’ampio ventaglio di proposte della cantina, ovviamente realizzate tutte con 100% barbera, ma ottenute con uve provenienti da diversi vigneti, per non dire cru, di diverse età.

Sorì dei Mori 2020 – Barbera D’Asti Docg

Partiamo da questa produzione che incarna al meglio, con un forte carattere identitario, l’equilibrio tra qualità e bevibilità tipica del Barbera D’Asti. Viene infatti realizzata con scrupolosa attenzione nelle prime fasi di raccolta, pigiatura e fermentazione alcolica, al termine della quale, in diverse condizioni di controllo termico, si avvia sempre in acciaio la malolattica. Dopo gli opportuni travasi di illimpidemento, il vino riposa in vasche di cemento per circa sei mesi, per poi essere imbottigliato e affinare ulteriori tre mesi prima della commercializzazione. Il tasting evidenzia un colore rubino molto compatto e profumi spiccatamente floreali, per un gusto che si rivela fresco e pulito, con note fruttate di marasca e un allungo vagamente sapido che richiama la beva. Didascalico.

I tre Vescovi 2019 – Barbera D’Asti Docg Superiore

La lavorazione di questa etichetta, fino alla fase di maturazione post-malolattica, segue il protocollo che si applica alle Barbera classiche di casa, ma il vigneto è speciale. I Tre Vescovi, infatti, è la località dove la leggenda narra che si incontrassero proprio i Vescovi delle tre Diocesi di Acqui Terme, Alessandria e Asti, che qui incrociano i loro confini. Luogo, dunque, di incontri diplomatici e accordi, nati proprio con il conciliante aiuto di un buon bicchiere di Barbera.

Tornando alla vinificazione di questa declinazione Superiore della docg, a fermentazione conclusa il vino viene travasato in botti di rovere francese da 75 hl e in barrique, dove affina per circa un anno, dopo di che viene posto un ulteriore mese in acciaio inox e poi in bottiglia, dove passa altri sei mesi prima di essere commercializzato.

Troviamo quindi un vino di grande piacevolezza e tipicità, in cui il rubino carico concede riflessi vagamente granati e dove i profumi si aprono a note più speziate, con cenni di pepe rosa, tabacco e chiodi di garofano, avvolti da una percepibile velatura balsamica. Al palato denota corpo e morbidezza, mntre frutto e spalla acida si sposano in una beva elegante, con un allungo vagamente caramellato e sapido al contempo. Coinvolgente.

Vigne Vecchie 2017 – Barbera D’Asti Docg Superiore

Questo è un vero e proprio progetto nato per essere un fiore all’occhiello della produzione di Barbera, in un momento per altro difficile patito negli anni ’80, in grado di confrontarsi con vini più prestigiosi e di qualità. Un progetto definito con rigorose regole di coltivazione e raccolta, in vigneti selezionati tra i più longevi, che in seguito sono state di ispirazione per la stesura del disciplinare del “Nizza docg”.

La vinificazione prevede un’attenta macerazione cui segue la fermentazione in acciaio e successivamente l’affinamento prevalentemente in barrique e in modica quantità in tonneaux da 500 litri, per un periodo di circa 14 mesi, utilizzando legni perlopiù nuovi e parzialmente di secondo passaggio. In seguito avviene un travaso in vasche di cemento dove il vino riposa un altro mese per poi essere imbottigliato e attendere almeno un anno in cantina.

Tutto ciò si traduce in un vino dalla veste cromatica compatta ma dai riflessi luminosi, con un corredo olfattivo composito, ricco di sfumature fruttate che tendono al floreale in una declinazione tendenzialmente dolce. In bocca il richiamo al sottobosco è fedelmente riproposto, con un calore delicato e una struttura solida, tannini morbidi e respiro speziato, con note di liquirizia, mandorla e vaniglia, corroborate da sentori di eucalipto. Raffinato.

Vigne Vecchie 50 2020 – Barbera D’Asti Docg

Etichetta nata nel 2009, in occasione del cinquantenario della fondazione della cantina, al fine di celebrare l’evento con un vino dalla spiccata freschezza e bevibilità, pur mantenendo intatte le qualità e le peculiarità delle uve utilizzate anche per il “Vigne vecchie” tradizionale.

A tal fine, il processo di vinificazione non prevede passaggi in legno, lasciando così al vigneto, al territorio ed alla bontà della coltivazione la facoltà di essere rappresentati integralmente, senza il filtro del legno, in tutto il loro valore. Premessa la consolidata fase che porta al completamento delle fermentazioni, svolte interamente in acciaio, anche la fase di affinamento viene dunque protratta per circa 16 mesi in vasche inox e in cemento, cui segue l’imbottigliamento e ulteriori 6 mesi di riposo in cantina.

Il risultato è una Barbera dal colore vivo e luminoso, rubino con riflessi violacei, che emana profumi fruttati che rimandano all’amarena e al rovo, con ricordi floreali di viola e lievi sentori vegetali. Al palato è snella, magra, fresca e dinamica, con una struttura solida basata sul frutto, sulla mora e sulla marasca, con una beva agile e piena, dal retrogusto caramellato e sapido al tempo stesso, piacevolmente lungo. Fedele.

Laudana 2019 – Nizza Docg Riserva

Questa denominazione è ristretta a una zona di produzione che comprende 18 comuni intorno a Nizza Monferrato, tra cui troviamo Vinchio e Vaglio Serra, in cui le selezionate vigne di Barbera devono sottostare a rigide regole di coltivazione e vinificazione, con esposizioni collinari verso sud, in favore del sole, e non prescindendo da periodi di invecchiamento minimi ben definiti, in cui è sempre prevista una sosta in legno.

Il Bricco Laudana è un bel crinale tra Vinchio e Mombercelli, di grande vocazione e radici storiche. Le sue uve macerano e fermentano in acciaio, dove svolgono anche la malolattica, per poi affinare in barrique, sia nuove che di secondo o terzo passaggio, per circa 18 mesi, periodo che conferisce al prodotto l’appellativo di Riserva. Il vino passa successivamente ancora un mese in vasche di cemento per poi essere imbottigliato e posto a riposo altri sei mesi.

Nel calice il riscontro cromatico risulta giustamente maturo, rubino tendente al granato, ma vivido; i profumi offrono nuance variegate, apertura fruttata con cenni floreali, poi si sprigiona una ricchezza speziata in cui sono leggibili ricordi di timo, chiodi di garofano, cuoio e un riverbero vegetale. Al gusto è corposo, la trama tannica è interessante e smussata, in armonia con le fragranze di frutta matura. Il sorso, pieno e rotondo, restituisce un retronasale vanigliato e vagamente officinale, con note di liquirizia e ginepro. Aristocratico.

Sei Vigne Insynthesis 2016 – Barbera D’Asti Docg Superiore

Etichetta d’eccellenza nata nel 2001 per dare vita a un prodotto rappresentativo e iconico, obiettivo che mi sembra raggiunto. Il processo di vinificazione, dopo la pigiatura dei migliori grappoli selezionati e diraspati, prevede fermentazione alcolica in acciaio, con macerazione per circa 10 giorni a una temperatura controllata e leggermente superiore alle altre produzioni, per massimizzare estrazione e profumi. Successivamente viene avviata la fermentazione malolattica, sempre in acciaio, ma a temperature ben inferiori. Al termine di questa fase, il vino affina in barrique nuove per circa 20 mesi e poi riposa un ulteriore mese in vasche di cemento; una volta imbottigliato, rimane un anno in cantina prima essere messo in commercio.

Nel calice si presenta rosso rubino, luminoso con riverberi granati, anche scarichi. L’approccio olfattivo è ampio e intenso, con sentori di viola appassita uniti a fragranze di confettura (ciliegia), acui si aggiungono note eteree e cenni di cacao, fieno e sottobosco. L’ingresso in bocca è felpato, piacevolmente tannico; il calore alcolico è sostenuto da una buona corrente acida, per un equilibrio dosato e accattivante, premiato da un sorso sapido e godibile che rilascia aromi vagamente balsamici, note di liquirizia e di tabacco dolce. Eufonico.

CANTINA SOCIALE DI VINCHIO – VAGLIO SERRA e Z.L.
Società Cooperativa Agricola a Responsabilità Limitata
Regione San Pancrazio, 1 – Vinchio (AT)
Tel. (+39) 0141 950903
(+39) 0141 950608
Web: www.vinchio.com
Email: welcome@vinchio.com

Riccardo Brandi

Riccardo Brandi (brandi@acquabuona.it), romano, laureato in Scienze della Comunicazione, affronta con rigore un lavoro votato ai calcoli ed alla tecnologia avanzata nel mondo della comunicazione. Valvola di sfogo a tanta austerità sono le emozioni che trae dalla passione per il vino di qualità e da ogni aspetto del mondo enogastronomico. Ha frequentato corsi di degustazione (AIS), di abbinamento (vino/cibo), di approfondimento (sigari e distillati) e gastronomia (Gambero Rosso). Enoturista e gourmet a tutto campo, oggi ha un credo profondo: degustare, scrivere e condividere esperienze sensoriali.

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