Pranzo “celestiale” al Santa Elisabetta di Firenze

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Il ristorante, insignito di 2 stelle Michelin, è situato al primo piano della Torre bizantina della Pagliazza, all’interno del Brunelleschi Hotel, a due passi dal duomo. Pranzare in un tale contesto storico è già di per sé emozionante, poi le prelibate preparazioni dello chef Rocco De Santis, e l’esclusività del servizio riservato a soli sette tavoli disponibili, contribuiscono a creare una sorta di “magia” sensoriale.

Il menù degustazione da 9 portate è partito piuttosto spedito su intensità organolettiche discrete, tant’è che mi ero chiesto a quali confini gustativi saremmo arrivati ma, a metà del cammin del nostro percorso (giusto per dirla alla maniera di un celebre fiorentino…), è stato giustamente proposto un piatto più delicato, di transizione (vedi la bellissima lasagnetta), per “resettare” le papille e ripartire in un crescendo finale.

La sorpresa maggiore è stata il wine pairing, un abbinamento al bicchiere piuttosto insolito che ha visto spaziare da vitigni stranieri a vitigni italiani poco conosciuti, per non parlare del tè dai sentori affumicati e della birra acida finale, con un risultato sempre ottimamente centrato.

Mi aspettavo una serie di vini più scontati, con un occhio di riguardo agli stili tanto cari a una clientela in prevalenza straniera, e invece è stato davvero piacevole constatare la ricerca e la passione dedicata dai sommelier dello staff nello studio dei vini da proporre. Chapeau!

Leonardo Mazzanti

Leonardo Mazzanti (mazzanti@acquabuona.it): viareggino…”di scoglio”, poiché cresciuto a Livorno. Da quando in giovane età gli fecero assaggiare vini qualitativamente interessanti si è fatto prendere da una insanabile/insaziabile voglia di esplorare quanto più possibile del “bevibile enologico”. Questa grande passione è ovviamente sfociata in un diploma di sommelier e nella guida per diversi anni di un Club Go Wine a Livorno. Riposti nel cassetto i sogni di sportivo professionista, continua nella attività agonistica per bilanciare le forti “pressioni” enogastronomiche.

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