![]() |
Alcune considerazioni
sulla situazione apistica
di Nicola Quilici ![]() La morìa di questi preziosi insetti - gli impollinatori per eccellenza - sta toccando punte drammatiche. Nel mondo è una strage, ma anche in Toscana ci stiamo avvicinando a livelli dallarme: si calcola, per il 2006, una perdita media del 30% rispetto alla perdita fisiologica del 10%. Le api stanno morendo di modernità, e a soffrirne è tutta lagricoltura. Si rischiano danni enormi. Sarà bene allora non dimenticare lammonimento-incubo di Einstein: «Se le api scomparissero, alluomo resterebbero solo quattro anni di vita». Naturalmente siamo ben lontani dallestinzione degli insetti, ma le morie anomale - e misteriose - che si stanno verificando negli ultimi anni (soprattutto negli Usa) sono un segnale inquietante. Le cause imputabili a queste morie sono diverse, ma nessuna sembra, da sola, spiegare il fenomeno. Onde killer Uno studio tedesco - realizzato dalluniversità di Landau - sostiene che le onde elettromagnetiche prodotte dai telefonini fanno perdere il senso dorientamento agli insetti: le api non riescono più a tornare allalveare e muoiono. Il 70% degli insetti esposti ai segnali dei cellulari ha, per così dire, perso la bussola. Dunque a decimare gli sciami negli Usa (-80%), ma anche in Europa, più che un morbo strano sarebbe questo disorientamento. I cambiamenti climatici In più ci si mette il clima. il mese di luglio, periodo in cui fioriscono i castagni, è divenuto negli anni passati particolarmente asciutto: le piante avevano fiori disidratati e poveri di nettare, così le api non trovavano niente da mangiare. I Raccolti successivi di melata sono scomparsi dal momento che è scomparsa Metcalfa pruinosa (Say), flagello dellagricoltura manna per le api. Poi, con lautunno mite che è seguito, i parassiti (varroa) non sono stati decimati come di norma accade, anzi, hanno continuato a vivere anche durante linverno, in maniera consistente vanificando gli sforzi che gli apicoltori mettono in atto per combatterli. Ci siamo ritrovati, in più di una occasione, a inizio primavera con alveari che presentano un livello di infestazione sopra la norma e tutta una stagione da affrontare. In queste condizioni le api nella maggior parte dei casi sono collassate subito dopo lultimo raccolto utile (da Luglio in poi). Prodotti chimici Ma sono soprattutto i prodotti chimici - antiparassitari - a ucciderle. Trattare gli alberi durante la fioritura è vietato, ma non tutti gli agricoltori rispettano le norme, sia per ignoranza del rispetto della normativa , sia perché in alcune occasioni esistono direttive che impongono il trattamento delle colture per evitare malattie che ne decimerebbero la produzione e ne comprometterebbero la sopravvivenza. In questi casi poi è il clima che impazzendo rende concomitanti fioriture che altrimenti sarebbero dilazionate nel tempo. Si finisce così, per mancaza di coordinamento da parte delle autorità competenti; per avvelenare le api. Poi ottenere risarcimenti è molto difficile. Un apicoltore di Vicopisano comunque cè riuscito, nellestate 2005: un trattamento anti-zanzare fatto tra giugno e luglio, quando i tigli erano in piena fioritura, gli aveva avvelenato gli sciami: il danno gli è stato riconosciuto. Attualmente gli apicoltori accusano anche i semi confettati con neonicotinoidi di alcune colture, questa sembrerebbe ad oggi la causa principale degli spopolamenti e del CCD (Colony Collapse Disorder), che seguendo il ciclo vitale della pianta si ritroverebbero anche in fioritura al momento della bottinatura. Inoltre durante la semina parte di questi prodotti confettanti si disperderebbero nellambiente, sottoforma di pulviscolo, e si accumulerebbero nellecosistema a causa della loro persistenza. A tal proposito riporto un articolo sritto su Mieli ditalia in data 31 maggio 2008: <<La Francia già dal 1999 ha cominciato a rendersi conto della inaffidabilità delle procedure autorizzative e ha via via sospeso tali pesticidi su tutte le colture visitate dagli insetti pronubi. La Germania, il paese della Bayer, il 28 di aprile di questa primavera ha avuto la prima segnalazione di apicidio e il 15 maggio ha saputo assumere la decisione di vietarne luso. In Italia invece nonostante le promesse di studiare il fenomeno tutto tace e anzi il ministro Tremonti annuncia con grande enfasi la volontà di tagliare gli esigui fondi stanziati per lapicoltura in applicazione della legge approvata proprio dal precedente governo Berlusconi nel 2004. Anche in Slovenia a seguito delluso di sementi contenenti nuovi e potentissimi pesticidi nel mese di maggio in intere regioni coltivate a mais si è verificata lecatombe delle api di campo. Nei tre distretti principali della Slovenia vocati alla cultura del mais nei dintorni della capitale Lubiana e vicino alla Croazia nei pressi di Brezice gli apiari sono stati falcidiati dalle molecole chimiche irresponsabilmente autorizzate dalla Comunità Europea. A fronte dellevidenza il governo sloveno ha deciso il 15 di maggio limmediato divieto duso di Poncho e Gaucho della Bayer e del Cruiser della Syngenta il governo della Slovenia ha quindi stanziato un importante fondo appositamente per sostenere e rimborsare gli apicoltori colpiti.>> Immagine tratta da www.blogscienze.com 18 giugno 2008 |
![]() |
||||