Il Formàdi
Salât di Giacomo Rugo
di Luca Bonci
Giuseppe
Rugo sarà con noi a Viareggio, ad arricchire con le sue proposte
il nostro Orizzonti e Vertici:
Vigneto Friuli in Versilia. Viene da Enemonzo, sede della mostra
del formaggio e della ricotta di malga, centro di aggregazione dei casari
di Carnia, che dedica a suo padre Giacomo un premio come riconoscimento
del lavoro fatto nella perpetuazione della tradizione casearia della
zona. Porterà il formaggio salato della Carnia, il Formàdi
Salât. Prodotto unico perché stagionato in un liquido
invece che in aria. Un bagno di panna, latte e sale, una salamoia che,
come la madre delle antiche acetaie, rimane la stessa e si tramanda
di generazione in generazione, per decenni, per secoli.
Ecco
come ci racconta l'avventura di famiglia Giuseppe: "Comincia a
correre sulle ruote d'una bicicletta prima e, più tardi (era
il 1958) su quelle di una Topolino la storia commerciale del Formàdi
Salât firmato da Giacomo Rugo di Enemonzo che, come è
successo per altri esordi imprenditoriali, andava a vendere la sera
o nei ritagli di tempo dai lavori della campagna il suo formaggio
salato insieme ad altri formaggi e salumi di Carnia. Oggi con la
società di famiglia, assieme al figlio Giuseppe, è uno
dei pochi continuatori di un'attività che è stata per
secoli e fino agli anni '50 patrimonio di ogni famiglia che di questo
prodotto faceva soprattutto riserva di cibo per i mesi invernali: prova
ancora una volta di come da un'economia di sopravvivenza, possa scaturire
una specialità. Giacomo Rugo, il cui spirito combattivo ha sempre
portato a pensare all'importanza di valorizzare le peculiarità
delle produzioni agroalimentari carniche, ha iniziato già da
ragazzo a fare il formaggio salato, quando ciò era solo una sfaccettatura
dell'attività agricola e zootecnica che svolgeva suo padre Romano
e che ancor prima era stata del nonno Giacomo; un nonno da cui ha ereditato
oltre al nome, anche il primo tino con la salmueria, straordinaria
miscela di panna, latte e sale. E ancora oggi in questo ed altri tini
in legno di larice, vengono tenute immerse per settimane le forme di
formaggio che arrivano dai caseifici di vallata e dalle malghe della
Carnia nel periodo estivo, dove sono preparate secondo alcune indicazioni
particolari e metodi artigianali; così a mollo, aggiungendo ora
sale ora panna e girandolo e rigirandolo a mano, ogni giorno il formaggio
acquista quel sapore e quella morbidezza ed assume la sua vera identità
e quel gusto intenso e persistente che lo contraddistingue. Alla fine
il formaggio salato esce grondante, con cura lo si asciuga: la sua crosta
è umida ed il suo cuore morbido, l'occhiatura pronunciata ed
il colore è vicino al giallo paglierino. Così, dunque,
nella salamoia della famiglia Rugo si concentra il carattere distintivo
del suo Formàdi Salât, emblema di una tradizione carnica
che continua a dare gustosa testimonianza sui mercati."
Ma
non solo di formaggio salato si parla da Rugo, e anzi, ecco un altro
prodotto veramente territoriale, La Scueta Franta, ricotta di
Carnia frantumata, ancora una lavorazione particolare che fa parte della
storia di tradizioni e segreti tramandati dai nonni. La Scueta, nome
carnico di ricotta, è ricavata dal siero dolce di latte vaccino
ma prende il nome di Scueta Franta dopo una accurata procedura che parte
dalla sgocciolatura della ricotta in appositi sacchetti legati e mantenuti
sotto pressa. Poi si passa alla salatura e alla frantumazione della
massa che viene infine aromatizzata con una miscela di sale, pepe, aromi
naturali ed un pizzico di segreto familiare. L'invecchiamento
avviene in tini di legno pregiato di forma cilindrica, coperta da un
telo di lino, acqua salata e un apposito coperchio pesante. Dopo alcune
settimane di maturazione e fermentazione la Scueta Franta è pronta.
Simile affinamento porta anche al Formàdi Frant, un formaggio
ottenuto dalla miscela di varie provenienze e stagionature, anch'esso
aromatizzato secondo segrete ricette familiari.
Maggiori informazioni sul sito dell'azienda Rugo: www.rugo.it,
e per provare dal vivo questi bei formaggi, ci vediamo a Viareggio
il 4 e 5 giugno.
12 maggio 2006