![]() |
23-29 Aprile |
![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Rassegna 9-15/4 Rassegna 3-8/4 Rassegna 20/3-2/4 Rassegna 13/19-3 Rassegna 6-12/3 Rassegna 1-5/3 Rassegna 20-29/2 Rassegna 13-19/2 |
Allarme
per i vini Doc del Piceno
Chiesta una proroga per adeguare gli impianti ai nuovi disciplinari Allarme per i vini Doc del Piceno.
Rischiano di perdere il marchio di qualità. Il problema è
stato affrontato in una riunione, presso la Camera di Commercio, del Consiglio
di amministrazione del Consorzio di difesa dei vini a denominazione di
origine controllata Rosso Piceno e Falerio dei Colli Ascolani. Il presidente
cav. Guido Alesi ha confermato la volontà di mettere a punto «azioni
che permettano ai viticoltori provinciali di guardare con rinnovata fiducia
al loro futuro e a quello dei vini a Doc della nostra provincia».
Qual è il problema del momento? I tempi troppo ridotti, concessi
ai viticoltori dall’attuale normativa, per adeguare gli impianti ai nuovi
disciplinari dei vini a denominazione di origine controllata. «Occorre
pertanto - è stato affermato - ottenere dal Comitato nazionale vini
una proroga. E la mancata concessione della proroga potrebbe provocare
al settore vitivinicolo provinciale e regionale un danno economico di ingente
ricaduta e difficilmente sanabile in pochi anni». Data l’importanza
dell’argomento il presidente della Camera di Commercio Enio Gibellieri
ha invitato alla riunione anche l’assessore regionale all’agricoltura Marco
Moruzzi e numerosi tecnici della Regione, delle associazioni dei produttori
e della Camera di commercio. Dalla riunione è emerso che se esistono
i presupposti tecnici per richiedere la proroga, questa, per essere accolta,
ha bisogno di azioni forti e coordinate tra Regione, Camera di commercio
e associazioni di
(Il Messaggero, 26/4/2000)
Frascati doc: le aziende vogliono ridurre la produzione Un passo decisivo verso la qualità. Con questa motivazione il Consorzio di tutela marchio Frascati Doc, il 4 maggio prossimo, all'assemblea dei soci chiederà la riduzione della produzione delle uve, passando da 150 quintali per ettaro a 130. «Anche quest'anno - spiega Maurizio Tamburrano, direttore del Consorzio - le aziende vitivinivole registrano un aumento delle giacenze di vino, quantizzabile intorno al 15 per cento in più rispetto all'anno scorso. La riduzione della resa per ettaro, quindi, si rende indispensabile per riequilibrare il mercato e per non fare cadere ulteriormente il prezzo delle uve». Tra l'altro al Consorzio di tutela non fanno mistero che la proposta arriva proprio dalle più rinomate aziende vitivinicole produttrici del Frascati Doc. (Il Messaggero, 27/4/2000)
Addio a Italo Zingarelli: manager tra vino e film CASTELLINA IN CHIANTI — Cordoglio nel Chianti e in tutto il mondo vitivinicolo per la scomparsa, avvenuta a Roma nei giorni scorsi di Italo Zingarelli, produttore cinematografico della fortunata serie di film di Bud Spencer e Terence Hill (oltre ad altre produzioni), nonchè creatore della prestigiosa azienda Rocca delle Macìe di Castellina. Rocca delle Macìe produce pregiati vini rossi Chianti Classico che sono esportati in tutto il mondo. Le redini dell'azienda sono state prese dal figlio, Sergio. Italo, che aveva 70 anni ed era malato da tempo, acquistò Rocca delle Macìe quando era ancora un rudere ed è riuscito a farne la sede di una delle più importanti imprese vitivinicole del Chianti senese. L'ultimo ampliamento fu negli Anni Ottanta con l'acquisto della tenuta di Fizzano. Da qualche tempo Italo abitava a Roma e si recava nel Chianti per trascorrere qualche ora di pace. Non solo vino: insieme al figlio Sergio ha reso famosa Rocca delle Macìe per l'importante concorso internazionale di canto lirico, il raduno delle mongolfiere e le iniziative di solidarietà. (La Nazione, 29/4/2000)
Per proteggere il cuore la birra è meglio del vino LONDRA - Una pinta di birra al giorno
ci protegge da attacchi al cuore ben più di un bicchiere di vino
rosso o di altri alcolici: lo afferma un team di ricercatori olandesi in
uno studio pubblicato a Londra dalla rivista scientifica “Lancet". La birra
contiene difatti molta vitamina B6 che rallenta la produzione all'interno
dell'organismo di un agente chimico denominato omocisteina e ritenuto una
delle concause dei problemi cardiaci. Per il dottor Kenk Hendriks e i suoi
colleghi dell'Istituto olandese per la ricerca sul cibo e sulla nutrizione
ci sono dunque buoni motivi per bersi una pinta. Durante le loro ricerche
gli scienziati olandesi hanno misurato i livelli di omocisteina su 111
uomini in buone o ottime condizioni di salute, abituati a consumare ogni
sera la stessa bevanda: chi la birra e chi il vino.
(Il Messaggero, 29/4/2000)
|
|