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I titoli
L'università
canadese di Montreal ha inviato un suo esperto a studiare la peculiarità
del prodotto. Il Cirò doc varca l'Atlantico A "Vesuvia" successo del cibo castellano e incontro ministro-produttori del Frascati Un incontro tra i produttori del Frascati
Doc, i responsabili della società mista "Promozione Castelli Romani"
ed Alfonso Pecoraro Scanio, ministro delle Politiche agricole, si è
nel corso di "Vesuvia", salone del gusto del Sud, svoltosi in provincia
di Napoli. Il Ministro si è intrattenuto a lungo nello stand dei
prodotti dei Castelli Romani ed ha avuto parole di apprezzamento per le
società pubblico private che "hanno intrapreso la strada giusta
per la rivalutazione dei prodotti enogastronomici locali". Radda in Chianti. Appello al ministro contro il "supervino" RADDA - L'uva geneticamente
modificata fa paura ai consumatori, il "supervino" reso possibile
dall'Europarlamento di Strasburgo sugli "Ogm" rischia di
rovinare il mercato del Chianti, dove il vino di qualità e legato
culturalmente al territorio fa sempre da traino per l'economia. Il
consiglio di Radda si fa carico delle richieste provenienti dai settori
dell'imprenditoria e chiede un atto di responsabilità al ministro
per le politiche agricole Alfonso Pecoraro Scanio (che tra l'altro
potrebbe recarsi in visita nel Chianti proprio lunedì prossimo).
Chiede cioè che il ministro si faccia interprete presso il Commissario
Ue per l'agricoltura e presso il consiglio dei ministri Ue "della
preoccupazione dei vitivinicoltori" e auspica "un riesame della
decisione che provocherebbe danni economici irreparabili" per via
dello "stravolgimento del mercato del vino, tale da vanificare secoli
di storia e tradizioni". C'è poi l'aspetto salute.
Il consiglio chiede a Pecoraro Scanio "di adoperarsi affinchè
vengano approfonditi gli studi per verificare le conseguenze che l'utilizzo
dei vitigni modificati geneticamente può comportare per la salute
dei consumatori".
Il Chianti ha paura del vino transgenico, delle ricadute sul mercato oltre che sulla salute. Un dato basta per capire la profondità di questi timori: ogni anno il vino muove nel Chianti un giro di affari di oltre mille miliardi, mettendoci dentro anche l'indotto del turismo. Il "supervino" spezzerebbe "il millenario legame che i vini hanno con la terra, l'ambiente circostante e il lavoro dell'uomo". Il documento da inviare a Pecoraro Scanio è passato con 12 voti favorevoli e un astenuto, il consigliere Sandro Forcheri, che dice "il progresso e gli studi di settore non possono essere bloccati pena l'isolamento del Paese e un arretramento dell'economia". di Andrea Ciappi CHIANTI - Il vino Chianti Classico... CHIANTI - Il vino Chianti Classico veleggia con successo su tutte le tavole del globo - dagli Stati Uniti al Giappone passando per l'Europa - ma nei vigneti i problemi non mancano: quello che ora come ora preoccupa di più si chiama "mal dell'esca". E' una malattia che colpisce la vite e che è nota fin dall'antichità: il fatto è che nell'ultimo decennio si è fatta più "cattiva" e va a colpire anche le viti giovani. Si preannuncia dopo tre anni di incubazione facendo seccare le foglie ai bordi e nelle nervature. Poi, all'improvviso, la pianta muore. Nel Chianti si stanno studiando rimedi definitivi. Un metodo sperimentale fa inserire nel tronco blocchetti di legno con fungo "antagonista" che dovrebbe alimentare una reazione di difesa da parte della vite. Tra un anno si sapranno i primi risultati. (La Nazione, 15/12/2000) CHIANTI
- Duemila anno divino...
CHIANTI - Duemila anno
divino. E "di vino". Per la prima volta nella storia le aziende agricole
del Classico hanno sfondato il tetto dei 300 miliardi di fatturato.
E' record, specie se si pensa che nella seconda metà del
1999 il prezzo del rosso Docg Chianti Classico era sceso di 150mila
lire circa, passando da 600 a 450mila. A cavallo tra '99 e 2000
il prezzo ha ripreso a salire in modo sostenuto, con notevole impulso
dai mercati tedesco e giapponese che pochi mesi prima avevano fatto
registrare un periodo di stagnazione. Ciò può spiegare
l'exploit di questi ultimi 12 mesi. Oppure ancora, la discesa iniziale
del prezzo a livelli più "umani" ha consentito la corsa al Chianti
Classico (dal Consorzio, infatti, il repentino abbassamento dei prezzi
non era stato visto come elemento negativo): sta di fatto che il 2000
registra una vendita complessiva di 26 milioni di bottiglie, con un
incremento di circa il 20 per cento rispetto al '99. E ora c'è
il Natale: da qualche tempo una buona bordolese di Chianti Classico
si è rivelata preziosa strenna natalizia. Eppoi c'è
un altro primato: il 2000 coincide con l'arrivo per il vino rosso
Docg Chianti Classico della certificazione di sistema di qualità
"UniEn Iso 2000", primo riconoscimento di questo genere per il settore
enologico in Italia. E' giunto al termine di uno scrupoloso lavoro
di verifica - che si è protratto per quasi un anno - messo a
punto dal Norske Veritas Italia. Si tratta dei primi frutti concreti
della nuova attenzione riservata dalle aziende al "Chianti Classico",
dopo gli anni in cui avevano preso strada diversi vini "di nicchia".
Alla luce di questo, dovrebbe anche aumentare il giro d'affari connesso
nel Chianti al mondo del vino, turismo rurale, agriturismo, artigianato:
giro che lo scorso anno era stato stimato in 1.000 miliardi.
di Andrea Ciappi Le
cittadelle del vino mettono al bando l'ogm. Appello di
400 Comuni a Ecolavoro 2000, fino a domani alla Fortezza
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