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4 - 10 Giugno |
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Tanti auguri
Brunello il "vino del secolo" MONTALCINO (c.c.) - Al fixing di Londra
l'oro ha quotato sulle 18. 500 lire. C'è un vino in Italia che
vale al grammo poco meno della metà: è la Riserva di Brunello
1955 etichetta Biondi-Santi. E' - per Wine Spectator, la bibbia dell'
enologia mondiale - il vino del secolo e ieri a Montalcino nella storica
cantina Biondi Santi si è svolta la cerimonia della ricolmatura.
Vino, cresce l'esportazione TRAPANI - Cresce l'export di vino siciliano. Tra il 1992 ed il 1998 le cantine isolane hanno venduto un volume di vino oscillante tra un minimo di 970 mila ettolitri, toccato nel 1992, ed un massimo di 2,25 ettolitri, raggiunto nel '95. Lo ha reso noto l'Istituto Regionale della Vite e del Vino. In particolare, nel 1993, la Sicilia ha esportato verso l'est europeo (Romania, Slovenia, Macedonia, Bulgaria, Croazia e Slovacchia) quasi 500 mila ettolitri di vini e mosti, mentre il forte incremento dell'export regionale registrato a metà degli anni 90 è, secondo gli studi effettuati dall'Istituto, "riconducibile al calo produttivo della Spagna, che è stata costretta a rifornirsi in misura crescente nel sud della penisola ed in particolare in Sicilia". Nel biennio 97-98 le esportazioni della Sicilia verso la Francia sono scese sotto il milione di ettolitri, mentre quelle verso la Spagna sono cresciute in maniera contenuta, da 10 a 30 mila ettolitri. "Al di là di queste tendenze, che coinvolgono comunque i prodotti di fascia bassa del comparto - rileva l'Osservatorio vitivinicolo siciliano - la Sicilia ha registrato un'interessante progressione delle vendite nei mercati dove tradizionalmente spedisce i vini imbottigliati". Rispetto all'anno precedente, nel 1998 le esportazioni verso il Regno Unito sono passate da 70 mila a 100 mila ettolitri, mentre quelle verso il Giappone da meno di 10 mila a quasi 30 mila ettolitri. In crescita anche l'export negli Stati Uniti, e in Canada, Svizzera e Svezia. Tra le provincebiciliane, quella di Trapani rimane leader: nel '98 ha rappresentato l'82% dell'export regionale e il 6% di quello nazionale, risultando la quarta provincia esportatrice dopo Verona, Cuneo e Ravenna. Buona parte del vino trapanese è stato acquistato dalla Francia, che rimane di gran lunga il principale cliente internazionale di vini e mosti siciliani. (La Gazzetta del Sud, 4/6/2000) Anche il vino è bisex Sergio Miravalle (La Stampa, 7/6/2000)
Un brindisi con Marsala E' stato siglato un gemellaggio all'insegna del vino La Confraternita Colle di Giano vara il progetto «insieme» a.m. CONEGLIANO. Conegliano sposa la città di Marsala e dà appuntamento alle altre città del vino per il 29 settembre quando ci sarà l'assemblea nazionale dell'associazione. La manifestazione dello scorso fine settimana ha sancito il gemellaggio tra due importanti realtà vitivinicole. La città di Marsala dove è nato il primo vino a denominazione di origine controllata d'Italia e dove la cultura del vino è profondamente radicata ha incontrato la città di Conegliano, di origini vitivinicole altrettanto nobili, che si sta attrezzando per tornare a contare nel panorama nazionale. Con il rilancio della scuola enologica, l'arrivo della facoltà di agraria, il boom del Prosecco, la forza delle aziende del settore e, non ultima, la vicepresidenza nazionale dell'associazione Città del Vino del sindaco Floriano Zambon, il futuro della Conegliano vitivinicola appare certamente più roseo che in passato. Nel corso del gemellaggio c'è stato lo scambio di onorificenze tra il gran maestro della confraternita di Marsala Giovanni Spanò e quello della confraternita Colle di Giano Giovanni Cargnello. Varato il progetto «Insieme» che mette a disposizione le risorse vitivinicole delle due realtà, le due culture, le due economie e lancia dei messaggi culturali e sociali. Ad esempio c'è stata la proposta di recarsi insieme, genitori e figli in discoteca, con attrazioni per entrambe le generazioni e rientro a casa ben prima dell'alba. C'è stata la concelebrazione in Duomo di una messa tra Monsignor Romano Nardin e Monsignor Mariano Crociata di Marsala. Ci sono stati momenti di incontro tra i Rotaract Club e Leo Club di Conegliano e Marsala. E' stata insomma posta la prima pietra per una collaborazione peraltro già avviata dalla Dama Castellana in occasione della Festa dell'Uva 1999. (La Tribuna di Treviso, 7/6/2000)
CHIANTI - Il rosso Chianti
Classico arriva nei calici dopo il fatidico click. E' dei giorni scorsi
il matrimonio tra il vino del Chianti Classico e l'E-commerce. Ovvero
la possibilità di acquistarlo tramite Internet. E' sufficiente
andare al sito del Consorzio e seguire le istruzioni. L'house-organ
del Gallo Nero già offre l'anteprima: il consumatore dovrà
innanzitutto individuare il vino cui è interessato. Dopo di che
deve dichiarare il paese di destinazione e riempire il "cestello
della spesa" elettronico. Sottoporrà poi la propria carta
di credito su un server sicuro della Cassa di Risparmio di Firenze: ottenuto
il via libera dall'istituto di credito, inoltrerà l'ordine
alle aziende che a loro volta confermeranno la disponibilità della
merce e la prepareranno per l'arrivo dell'operatore logistico.
Quest'ultimo, rispondendo a tempi prestabiliti, raccoglierà
i vini e li porterà al destinatario che si troverà i prodotti
scelti a casa nel giro di qualche giorno. Il sito Internet contiene anche
informazioni sul Consorzio del Chianti Classico e sull'attività
delle aziende compresa quella di ricezione turistica. La versione completa
del sito è stata presentata al Vinitaly di Verona ed è ora
avviata alla piena attività. La scommessa di far arrivare il Classico
in tavola con l'ausilio del computer è una rivoluzione per
il Chianti che punta a rinvigorire la già convincente ripresa dei
primi mesi del 2000. Il commercio elettronico dovrebbe rappresentare l'asso
nella manica.
(La Nazione, 8/6/2000)
In costante calo la produzione ed è difficile trovare i vitigni originali per rinnovare le vigne Affile, Sos per il cesanese. Rischia di scomparire uno dei vini laziali più famosi di ANTONIO MARIOZZI (Il Messaggero, 9/6/2000)
Sicilia, quell'"autoctono" sa di vulcano Il dibattito dura da un tot. Ma ogni tanto
serve fare il punto. Convegno, dunque. Targato Enoteca Italiana, a Siena.
Con gli stati generali del vino (Istituto sperimentale, produttori come
Mastroberardino, manager come Pedron, "merchant" come Iemmallo,
referenti come Bolla, cioè Vinitaly). Tema: che fare, e come, coi
cosiddetti “autoctoni", uve nostre, vessilli sinora irripetibili
(ma attenti, c’è trapianto in corso in Usa e in Argentina). (Il Messaggero, 9/6/2000)
Danneggiata dallalluvione del 94, è stata trasferita in corso Libertà. Oggi inaugurazione. Canelli finalmente riapre lEnoteca. Con vini e prodotti di 30 Comuni del Sud Astigiano Filippo Larganà CANELLI Sinaugura questa mattina, alle 11, in corso Libertà, la nuova sede dellEnoteca regionale "di Canelli e delle Terre dOro". Una "vetrina" della migliore produzione di una delle zone di punta dellenologia italiana. LEnoteca si trova in un antico palazzo di corso Libertà a due passi dalle sedi storiche di Gancia e Riccadonna: 600 metri quadri ricavati in strutture rimesse a posto rispettando lo stile originaria (opere per oltre 500 milioni, iniziate due anni fa) in stile Liberty. Allente enologico aderiscono trenta Comuni del Sud Astigiano (compresa la val Bormida) e 40 aziende vinicole. Presidente è il sindaco di Cassinasco, Sergio Primosig che guida un direttivo formato da produttori vinicoli e amministratori pubblici. La gestione è stata affidata ad un esperto di marketing enoturistico, Pier Ottavio Daniele di Calamandrana. Nei 600 metri quadri trioveranno posto, oltre allespozione di vini e prodotti tipici dei 30 Comuni aderenti, anche una sala degustazioni, un Ufficio di informazione turistica mentre per il prossimo futuro è prevista anche lapertura di una vineria. Linaugurazione ufficiale viene dopo un iter travagliato. Nel 94, ospitata in un palazzo di via Roma, lEnoteca era stata alluvionata subendo danni per 90 milioni. Non senza polemiche si decise di rifondarla. Cominciò un lungo "calvario" fatto di lentezze e intoppi burocratici che hanno rimandato più volte lannunciata apertura dellEnoteca. Linaugurazione coincide con la riunione, prevista per le 16 di oggi, del Magnifico Senato dellAstesana (presidente lindustriale canellese Renzo Vallarino Gancia), organismo culturale che si occupa di rilancio del territorio e raggruppa personaggi del mondo della cultura, delleconomia e dello spettacolo. Saranno nominati nuovi "senatori" e "ambasciatori": tra loro Arabella Tecco Bosca, moglie dellindustriale canellese Luigiterzo Bosca; Ivana Bologna dellufficio Cultura del Comune di Asti; Donatella Gnetti, vice direttrice biblioteca Astense; Aldo Pia, presidente della Camera di Commercio; e il giornalista Elio Archimede. (La Stampa, 10/6/2000) |
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