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25 Giugno-1 Luglio |
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Sassicaia falsificato, truffa da 2 miliardi Vino
di "super nicchia" in cerca di nuovi mercati CISTERNA
- Un vino di "super-nicchia": questa
la definizione data alla Bonarda doc durante il convegno di sabato al
Castello, organizzato nellambito della festa (con mercatino dei
produttori locali). Allincontro erano presenti i sindaci di tredici
comuni compresi tra le province di Asti e Cuneo (oltre a Cisterna sono
coinvolti Antignano, Cantarana, Ferrere, San Damiano, San Martino Alfieri,
Canale, Castellinaldo, Govone, Montà, Monteu Roero, Santo Stefano
Roero, Vezza dAlba).
Il sindaco riporta i vigneti in Kosovo MONTEFALCO - Il sindaco di Montefalco, Valentino Valentini, accompagnato dall'assessore della Comunità montana, Stefano Antonini, è in visita a Malesheve, una città del Kosovo, per accertare la possibilità di riabilitare la produzione di vigneti di quella zona. La città dell'ex-Jugoslavia, prima dei bombardamenti Nato scoppiati nel corso dell'ultimo conflitto che ha interessato i Balcani -sostiene l'amministrazione comunale di Montefalco- era un'importante produttrice di vino. L'azienda agricola di Mirusha dava lavoro a 700 operai ed era in grado -aggiunge- di produrre uva utilizzata per la realizzazione di eccellenti vini locali. Lo scopo della visita di Valentini è quello di esaminare la possibilità di stringere rapporti commerciali fra il Comune umbro e quello kosovaro. (Il Messaggero, 28/6/2000) Vini sperimentali, premiati i migliori enologi LANCIANO - A margine dell'incontro con
il professor Curtis Ellison, organizzato da Arssa e Mario Negri Sud, svoltosi
alla presenza di Leonardo Montemiglio, responsabile del settore vino dell'Istituto
per il commercio estero, il responsabile del settore vitivinicolo dell'Arssa,
Giuseppe Cavaliere, ha comunicato i nomi dei quattro vincitori del primo
Concorso per enologi della Regione Abruzzo, dedicato a vini sperimentali,
frutto della ricerca viticola ed enologica delle aziende. (Il Messaggero, 28/6/2000)
Vini, fondi europei e ritardi Luigi Florio, sindaco di Asti Se lItalia non si doterà in tempi rapidi degli strumenti per poter beneficiare degli aiuti europei alla vitivinicoltura il danno che ne riceverà sarà doppio: non soltanto, infatti, non arriveranno i finanziamenti, ma gli stessi saranno dirottati a favore degli altri Paesi dellUnione europea nostri concorrenti in questo importante settore. Mi permetto di lanciare questo grido dallarme in qualità di sindaco di Asti nonché di coordinatore delle "Città del Vino" del Piemonte. Voglio sollecitare il ministro delle Risorse Agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, a fornire con urgenza a Bruxelles i dati relativi al catasto vitivinicolo italiano, condizione essenziale per poter usufruire dei finanziamenti. Sembra incredibile, ma mentre gli italiani sono stati dettagliatamente informati dallo stesso ministro delle Risoerse agricole sulle sue abitudini sessuali, lItalia sta perdendo nel più assoluto silenzio, causa i cronici ritardi del ministero delle Risorse Agricole, i 300 miliardi destinati dalla Unione Europea alla ristrutturazione dei nostri vigneti per lanno in corso. E di questo passo lItalia perderà anche gli ulteriori finanziamenti in programma per gli anni successivi. Da anni, e non da oggi, si chiede al ministero di realizzare il catasto dei vigneti, ma pare che ben poco sia stato ancora fatto. Voglio preannunciare che qualora la situazione non si sblocchi chiederò una mobilitazione di tutte le "Città del Vino" italiane: i fondi europei che dovessero essere sottratti all'Italia andrebbero prevalentemente a Francia e Spagna e per noi sarebbe un vero disastro. (La Stampa, 28/6/2000)
Presentata ieri lanticipazione
del programma della festa del vino di settembre. La Douja riparte dal
Duemila (La Stampa, 29/6/2000) Riunione dei delegati dellAssociazione a Santo Stefano Moscato, sulla distillazione i produttori duva sono divisi Filippo Larganà SANTO STEFANO BELBO Distillare le eccedenze di Moscato (120 mila ettolitri ancora stoccati in stabilimenti e cantine sociali), produrre meno uva, trattative commerciali alla pari con lindustria, e fascette di Stato in filigrana per Asti e Moscato docg. E la "ricetta virtuosa" di Giovanni Satragno, presidente della Produttori di Moscato dAsti (raggruppa tremila viticoltori tra Cuneese, Alessandrino e Astigiano) per dare stabilità al mondo del moscato. Se ne è discusso martedì, a Santo Stefano Belbo. Davanti ai 150 delegati Assomoscato, Satragno ha relazionato sugli incontri avuti con sindacati agricoli e assessorati provinciali di Asti, Cuneo e Alessandria sulla distillazione dei superi: "Appoggiano il progetto" ha riferito. E a chi avanza dubbi sui tempi tecnici delloperazione (distillare costerà 33 miliardi e i fondi sono ancora da raccogliere attraverso Ue, Regione e Stato), il direttore di Assomoscato, Angelo Dezzani, assicura che "il tempo non manca se cè la volontà politica". Dalla platea segnali discordanti. I delegati dei Liberi produttori, i cosiddetti Cobas che controllano il direttivo Assomoscato (Satragno è un iscritto), accettano la distillazione ma invocano la linea dura nelle trattative con lindustria, in programma in queste settimane, per fissare rese per ettaro e prezzo del moscato 2000. Inviti alla cautela da parte delle otto cantine sociali che, in disaccordo coi Cobas, pur restando nellAssomoscato hanno rifiutato di entrare nel direttivo (altre 6 invece hanno accettato). "Sì alla distillazione, ma senza dare limpressione che lAsti sia in crisi, perchè così non è" ha detto Paolo Ricagno, presidente della Cantina Vecchia Alice e vicepresidente di parte agricola del Consorzio di Tutela dellAsti. "No allo scontro con lindustria - ha aggiunto -, si trovi lequilibrio, salvaguardando gli interessi dei contadini, Liberi produttori o soci di cooperative". Il presidente Satragno infine ha annunciato che, sul tema distillazione, chiederà un incontro urgente al presidente della Regione Ghigo e al ministro per le Politiche agricole, Pecoraro Scanio. Regione e Ministero potrebbero però già essere presenti sabato, a Neviglie, nel Cuneese, allincontro sul futuro di Asti e Moscato, organizzato dal sindaco del paese, il produttore vinicolo, Valter Bera. Lì, a due mesi dalla vendemmia, torneranno a confrontarsi le varie anime del moscato, contadini e industriali in testa.
(La Stampa, 29/6/2000) Novità dallenologia astigiana La Riccadonna lancia sul mercato lo spumante analcolico per bimbi CANELLI. Il primo spumante per bambini, analcolico e con tappo a vite (per fare "pum" in tutta sicurezza) si chiama Riki ed è prodotto dalla canellese Riccadonna del gruppo Bersano Riccadonna (sedi e stabilimenti a Nizza e Canelli). Domenico Colla, amministratore delegato dellazienda ne descrive le caratteristiche, "è uno spumante analcolico completamente naturale, prodotto con succo di uve moscato e bollicine di anidride carbonica ottenuta dalla fermentazione delluva". Riki è già stato testato con successo nel Milanese. Dice Colla "è stato pensato per i bambini dai 5 anni in sù , esclusi dai brindisi a base di spumante degli adulti per via dellalcol. Anche loro ora potranno far festa con una coppa di moscato analcolico". Per ora Riki sarà venduto solo in Italia (ma sono previsti test anche allestero) in una confezione da due bottigliette da 37,5 centilitri ognuna, la metà esatta di una bottiglia normale di spumante; prezzo al pubblico, intorno alle 7 mila a confezione.
(La Stampa, 29/6/2000) CHIANTI - Per il sesto anno la Società cooperativa Agricoltori del Chianti Geografico di Gaiole mette in palio una borsa di studio per neodiplomati enotecnici dell'Istituto tecnico agrario di Siena. Quest'anno la borsa offre la possibilità di effettuare uno stage di oltre un mese, nel periodo della vendemmia, in una grande cantina francese, nell'area del "Beaujolais" (Rhone et Loire, a nord di Lione).Un'iniziativa nata per ricordare il compianto Pietro Cinughi de' Pazzi, già presidente della cooperativa, ma anche per sottolineare il legame tra questa scuola senese, unica nel suo genere in tutta l'Italia centrale, e il territorio che ha nella produzione vinicola la sua immagine più prestigiosa. L'esperienza diretta in un'area vitivinicola come quella francese, rappresenta un passo ulteriore sulla strada della qualificazione professionale, oggi più che mai insostituibile. (La Nazione, 30/6/2000) Firenze, scoperte bottiglie di falso Sassicaia FIRENZE, 1 LUGLIO - Una bottiglia-mito, da collezione, che nessuno osa aprire per assaggiarne il contenuto: questa sarebbe stata la garanzia di impunità per i produttori di migliaia di bottiglie di falso "Sassicaia", il celebre vino prodotto nella tenuta del marchese Incisa della Rocchetta, ora sequestrate dai carabinieri nell'ambito di un' inchiesta condotta dalla procura di Pisa. Le bottiglie (quelle vere hanno un costo che si aggira sulle 350.000 lire) differivano da quelle autentiche, oltre che per il contenuto, per due particolari sull'etichetta: l'oro dello stemma era un normale giallo e il nome della tenuta non era in rilievo come nell'originale. Ad accorgersi che c'erano in giro dei falsi sono stati i dirigenti della società che distribuisce il Sassicaia, la "Meregalli". I suoi agenti, per un periodo, si sono quasi trasformati in investigatori ed hanno accertato che ad alcune enoteche e ristoranti erano state offerte bottiglie di falso Sassicaia con le scuse più varie: provento di furti in cantina, oppure dissidi tra il produttore ed il distributore ufficiale, il quale nel frattempo aveva inviato 3.000 lettere per mettere in guardia i clienti. Nelle bottiglie false c'era un vino non pessimo, ma che, spiegano alla "Meregalli", difficilmente sarebbe stato assaggiato poiché gran parte degli acquirenti compra il Sassicaia solo per collezione. (La Nazione, 1/7/2000) PISA - Maxi-frode e sequestro di più di 6mila bottiglie di vino. Una partita di prestigioso "Sassicaia" falsificato è stata messa in commercio nelle enoteche e nei ristoranti ma la voce che si trattasse di una "patacca" si è sparsa ben presto e i primi sospetti sono diventati realtà (e dunque fonti di prova) durante l'inchiesta condotta dalla Procura pisana con interventi dei Nas e dell'Istituto repressione frodi. I sequestri sono stati effettuati a Pisa, nel Livornese, a Bergamo e a Milano. Le bottiglie di finto "Sassicaia" avevano un'etichetta riprodotta non proprio alla perfezione; invece del celeberrimo e nobile "rosso", una mistura di vini di qualità nettamente inferiore. E i responsabili? Per ora ne sarebbero stati individuati due. Si tratta di intraprendenti napoletani da anni abitanti in Toscana e non nuovi a questo genere di imprese. Il giro di affari scoperto è di due miliardi di lire. (La Nazione, 1/7/2000) |
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