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30 Aprile - 6 Maggio |
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Vendemmia,
un satellite ci dirà quando è l'ora. La Nasa protagonista
dell'innovazione
ROMA - Sarà un satellite a
dirci quando è l'ora della vendemmia, quando i grappoli sono al
punto giusto di maturazione. L'occhio umano che nelle campagne per millenni
si è esercitato a fissare la data di inizio della raccolta verrà
presto sostituito da un occhio tecnologico. Parte dalle vallate californiane
quello che per ora è solo un esperimento. A offrire le terre è
un industriale vitivinicolo californiano, Robert Mondavi, che dal 1966
produce e commercializza i suoi vini nella Napa Valley. La sua azienda
è quotata al Nasdaq, il mercato dei titoli tecnologici statunitensi
e la tecnologia è di casa nelle vallate della California. Sulle
sue terre passerà un aereo a 5000 metri di altezza, un velivolo
messo a disposizione dall'Armes Research Center della Nasa.
(La Repubblica, 2/5/2000)
Ad Agliano la Barbera ha trovato giovani fans Enrica Cerrato
(La Stampa, 2/5/2000)
Civiltà della vite, un corso VAGLIAGLI — Il vino che diventa cultura,
costume, specchio di una civiltà. Per insegnare agli stranieri cosa
significa l'universo-vino a Vagliagli è stato addirittura organizzato
un corso pensato per gli stranieri che si avvicinano alla realtà
chiantigiana (informazioni allo 0577-322757). Il corso è appannaggio
degli inglesi il martedì, dei tedeschi il mercoledì: punto
base è l'enoteca il Castello di Vagliagli, tipico borgo chiantigiano
in una delle zone del Classico dove è intatto il carattere rurale.
Inglesi e tedeschi sono stati i pionieri della riscoperta del Chianti nella
seconda metà del Novecento. Ci sarà spazio anche per vini
prodotti oltre i confini del Classico, dal Brunello fino al Nobile ed al
Morellino di Scansano.
(La Nazione, 3/5/2000)
La fiera inaugurata il 22 aprile si è conclusa ieri. Altre manifestazioni sul territorio Alba, chiude un «Vinum» da record. Diecimila visitatori alla grande rassegna enologica Giuseppina Fiori ALBA Diecimila visitatori, oltre
cinquantamila degustazioni di vini: sono le cifre che testimoniano il successo
di «Vinum 2000», la fiera enologica inagurata il 22 aprile
e conclusasi ieri con una giornata dedicata agli operatori. Soddisfatto
il presidente dell’Ente turismo, Claudio Alberto: «’’Vinum’’ ha avuto
la fortuna di coincidere quest’anno con due lunghi ponti di Pasqua e del
Primo Maggio: le vacanze hanno favorito l’afflusso dei turisti, che non
sono mai stati tanto numerosi. Sono venuti da tutto il Nord Italia e dall’estero:
un aspetto che abbiamo apprezzato molto è stata la presenza di tanti
giovani under ‘30, di appassionati, intenditori di buon vino, operatori».
Si calcola che le presenze siano raddoppiate rispetto allo scoso anno,
sia per l’alta qualità dei vini proposti, sia per le manifestazioni
che hanno creato interesse. Dai talk show dei «Salotti» ai
«Grandi vini a teatro» sotto i riflettori del Teatro Sociale,
alle giornate abbinate ai dolci alla nocciola, al formaggio «Murazzano»
e alle grappe. Calato il sipario sulla grande esposizione di 500 vini di
200 produttori al palazzo di piazza Medford, le manifestazioni collegate
a «Vinum» proseguono in città e sul territorio fino
a fine giugno. Ieri ha preso il via «Alba wines exhibition»,
organizzata in collaborazione con l’Unione produttori vini albesi che vede
la presentazione, fino al 5 maggio, dei grandi vini ai rappresentanti della
stampa del settore, nazionale ed estera. Altro importante appuntamento
sarà domenica 7 maggio con la «Festa del vino», che
si terrà nel centro storico con la partecipazione di oltre venti
Comuni delle Langhe e Roero appartenenti alle «Città del vino».
I produttori presenteranno i migliori vini rossi e bianchi su un percorso
che si snoderà lungo via Vittorio Emanuele, piazza Risorgimento
e via Cavour (ore 15-20). La festa, organizzata da «Civin»,
società di servizi delle «Città del vino», sarà
animata dagli sbandieratori del borgo dei Patin e Tesor e dalla musica.
Con l’occasione sarà presentata al pubblico la guida «Andar
per cantine ad Alba» promossa dal Comune in collaborazione con l’Ente
turismo e pubblicata da «Civin editore» in tre lingue (italiano,
inglese e tedesco).
(La Stampa, 3/5/2000) Il dibattito sulla riforma comunitaria al congresso nazionale degli enologi in crociera nel Mediterraneo. Piemonte in pole position per i soldi dell’Ue sul vino Gianfranco Quaglia, inviato a BARCELLONA E’ un groviglio di disposizioni, regolamenti, difficili interpretazioni sui tempi. L’Organizzazione comune di mercato (Ocm vino) rischia di mettere in crisi il settore vitivinicolo, soprattutto quello italiano che ancora oggi non è in grado di rappresentare con certezza la fotografia del «Vigneto Italia». Come dire: non conosciamo a quanto ammonta la superficie vitata, distribuita nelle varie regioni. Poco importerebbe, se questo dato non fosse essenziale e indispensabile per accedere ai fondi messi a disposizione dall’Unione europea, previsti proprio dalla riforma, ormai in corso d’opera. Somme destinate a nuovi impianti, per accrescere la possibilità di sviluppare le aziende, e alle ristrutturazioni dei vigneti con il 75 per cento dei contributi. E’ una vecchia storia, quasi un ritornello detto e cantato sino alla noia. Ed è stato riproposto con forza anche al congresso itinerante che l’Associazione enologi ed enotecnici, la categoria più qualificata e del settore, ha organizzato nel Mediterraneo, in crociera fra Genova, Marsiglia, Barcellona, sulla «Costa Classica». Oltre 1200 tra esperti e operatori, dirigenti del ministero delle Politiche Agricole, esponenti Ue, a confronto. Ma ecco una notizia confortante, che inorgoglisce il Piemonte. Perché questa volta le Terre del Monferrato, delle Langhe e dei Roeri, fanno la differenza. La Regione ha recepito in tempo il messaggio, si è dotata dell’anagrafe vitivinicola e ora potrebbe avere meno problemi di altre nella corsa ai contributi europei. Insomma, piemontesi che sfatano il luogo comune di «posapiano», ma sono già in «pole position», benché nessuno si nasconda la difficoltà dovuta ai tempi ristretti. Entro il 30 giugno, infatti, occorre presentare alla Commissione europea l’inventario. Pena la decadenza del diritto ai contributi. Folta la partecipazione piemontese (circa duecento) dall’Astigiano all’Alessandrino e alle Langhe, ma anche dalle Terre del Nebbiolo del Piemonte orientale, con Alberto Arlunno in testa, dei vigneti di Cantalupo di Ghemme. Ed è un novarese, Giuseppe Martelli di Galliate (Novara), direttore generale dell’Assoenologi, il propulsore di un congresso nazionale unico nel suo genere. Tutte le attenzioni su questa cinquantacinquesima edizione, però, erano puntate ancora su un altro piemontese, Maurizio Chiappone, dirigente dell’Unità Vino dell’Ue, uno dei massimi esperti a livello internazionale, punto di raccordo tra Italia e Bruxelles. Per Chiappone, piemontese di razza, non tutto è perduto, anzi occorre salire sul treno della Ocm vino e non disperdere le occasioni offerte: «Occorre cominciare, il regolamento deve essere una spinta a fare in fretta e non a rinunciare». (La Stampa, 4/5/2000)
Etna, “Città del vino” protagoniste della Convention di primavera Marcello Proietto ETNA ? La convention annuale delle Città del Vino, rappresenta l'appuntamento più importante per discutere di qualità dei vini e qualità del territorio e, per la prima volta, l'importante assise si terrà nel Sud-Italia, in Sicilia e precisamente sull'Etna, il vulcano attivo più alto d'Europa. Si tratterà di una grande opportunità promozionale per il territorio in questione, in tutti i suoi aspetti: per i vini, essenzialmente, ma anche per tutti gli altri prodotti agro-alimentari di qualità, per l'artigiano, le attrattive turistiche e la cultura. Tutti elementi che caratterizzano le Città del Vino che hanno organizzato la kermesse, in ordine Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Milo, Piedimonte Etneo, Randazzo, Sant'Alfio e Santa Venerina, ricevendo il patrocinio della Regione Siciliana, Parco dell'Etna e, ovviamente, Azienda Provinciale per il turismo e Provincia Regionale di Catania, da anni ormai impegnata in un'azione di rilancio dei comuni pedemontani etnei. Le Città del Vino dell'Etna, hanno ottenuto così di ospitare l'Assemblea Nazionale delle Città del Vino, in programma dal 10 al 14 maggio 2000 e tutta l'area della provincia di Catania, sarà coinvolta in questa manifestazione, in particolare i Comuni ospiti e quelli dove saranno alloggiati i convegnisti. Per questa convention, che attirerà l'attenzione da parte dei media e soprattutto di giornali e televisioni specializzate, le Città del Vino hanno predisposto un accurato programma, per far sì che la manifestazione divenga occasione di promozione del territorio, dei suoi ottimi vini e dei prodotti tipici. Ed, effettivamente, lo scenario scelto per l'incontro, l'Etna appunto, rappresenta uno dei siti ambientali e storici fra i più importanti del mondo. Ma in tutta la Sicilia la cultura del vino è forte, con numerose e interessanti Strade del Vino e vanta una tradizione millenaria. Alcune delle denominazioni siciliane sono conosciute in tutto il mondo: della zona occidentale dell'Isola, famosi sono il Marsala, l'Alcamo, l'Insolia (o Ansolica) e il Moscato di Pantelleria. Dal Sud, provengono il Cerasuolo di Vittoria, Moscato di Noto e di Siracusa, il Nero d'Avola. Infine, dal messinese e dalla costa tirrenica in particolare, la Malvasia di Lipari, un vero e proprio nettare degli dei. Numerose le aziende private che animeranno i vari momenti conviviali della convention, il cui programma potrà essere richiesto alla segreteria organizzativa che risponde ai numeri 8000 10552 oppure 1780 020205 o rivolgendosi direttamente ai comuni interessati. (La Gazzetta del Sud, 6/5/2000)
Marchio Vigne Sabaude alla barbera d’Alba doc PRIOCCA
(La Stampa, 6/5/2000) Barolo, nuove vigne all’orizzonte. Il nodo di numeri «segreti » e produzioni. Tradizionalisti e innovatori a confronto BAROLO
(La Stampa, 6/5/2000)
Presentato il «portale» Internet dedicato al mondo del vino. La Cassa apre la cantina on line Si apre un nuovo canale commerciale Carlo Francesco Conti ASTI Il mondo del vino, soprattutto quello più giovane, ha risposto in forze all’appello della Cassa di Rispamio di Asti, che ha organizzato in Fiera un convegno dedicato al rapporto fra «Vino e Internet». Un rapporto che si sta facendo sempre più stretto, se si osserva l’esperienza statunitense, ma anche quella italiana: sono sempre più i siti che offrono vino (l’ultimo nato, in ambito soprattutto albese, è www.vininternet.com ). Il convegno non è stato però solo un interessante presentazione delle potenzialità commerciali di Internet, su cui da qualche mese si concentra la massiccia attenzione di mezzi d’informazione e investitori. Era soprattutto una proposta ai produttori vinicoli astigiani per entrare nel mondo del commercio virtuale. Il progetto è quello di creare un «portale» per il vino italiano, ovvero una pagina in cui si possa trovare l’etichetta desiderata e, cosa più importante, acquistarla. Il presidente della banca astigiana Gianpiero Vigna ha ricordato che l’accordo siglato con la Deuntsche bank va nella stessa direzione: «È un modo per far conoscere quanto offrono in nostri clienti - ha spiegato - al mercato tedesco, che si è rivelato sempre molto attento. Inoltre il nostro partner ha manifestato l’intenzione di operare nel settore Internet piuttosto che aprire nuovi sportelli». Aldo Pia, presidente della Camera di Commercio, ha ricordato che «essere conosciuti significa sviluppare la propria economia, e Internet è ormai uno dei modi migliori per farsi conoscere». È seguita un’utilissima lezione di marketing applicato all’e-commerce (il sistema di vendita via Internet) di Pier Franco Camussone, professore della Bocconi, che ha evidenziato l’importanza di offrire un «valore aggiunto» alla propria merce, ovvero informazioni. «Si potrebbe spiegare - ha suggerito - con quali ricette si può accostare un certo vino, oppure come conservarlo, come servirlo, offrendo un’enciclopedia del vino che aiuti a entrare in questo mondo anche il principiante più sprovveduto». Camussone ha ricordato anche che tra non molto un quarto del commercio totale si svolgerà «on line». Claudio Corsini, direttore della Cassa, ha illustrato il progetto di «portale», che dovrebbe essere pronto per la Douja d’or, a settembre. «La Cassa è disposta a fare il primo passo economico, il più importante, perchè siamo convinti che il successo di una banca dipenda dal successo dei propri clienti». La Cassa offre di curare il negozio virtuale, la gestione tecnologica del sito, la promozione, gli accordi per la distribuzione della merce, l’assistenza legale e fiscale per i mercati stranieri, la possibilità di avere una propria vetrina. «Siamo convinti - ha affermato Corsini - di poter diventare il Portale italiano dei vini». In concreto: «Ai produttori non chiediamo null’altro che offrire la propria competenza, gestire le proprie vetrine (i siti aziendali), avere un forte spirito d’iniziativa e credere fortemente nelle potenzialità del commercio elettronico». (La Stampa, 6/5/2000)
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