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I titoli
Castellina in Chianti. Ser Gioveto di Rocca delle Macìe, qualità "super" CASTELLINA - Prendete 1348 vini (prodotti
con le uve più tipiche dei vari Paesi ad alta vocazione vinicola),
fateli assaggiare da una giuria composta da 140 critici severi (sommelier,
degustatori, giornalisti del settore, enologi) dell'area tedesca e
chiedete di esprimere il loro giudizio. I giurati ne scartano subito 230
con la motivazione che non sono vini all'altezza della degustazione.
Divideranno gli altri rimasti in gara in 4 categorie: i sufficienti, quelli
che si meritano una stella di segnalazione, quelli che ne meritano due
e infine, i top five, gli eccezionali, quelli che di stelle ne meritano
addirittura tre. I top five, perché di soli cinque vini si tratta,
sono 2 bianchi e 3 rossi fra i quali l'unico vino italiano premiato
(tra i 94 presentati alla gara) è risultato il Ser Gioveto '97
di Rocca delle Macìe, un supertuscan a base Sangiovese, che ha
ottenuto il punteggio più alto: 18/20. "Il nostro Ser Gioveto
è un rosso d'eccezione e non finisce mai di stupire",
conferma Sergio Zingarelli, wine maker e presidente di Rocca delle Macìe. Sarà costituito domani a S. Stefano Belbo. Contadini protagonisti. Parlamento del moscato dAsti per difendere un bene prezioso. Giuseppina Fiori SANTO STEFANO BELBO Ci sarà anche un Parlamento del moscato dAsti per affrontare i problemi e promuovere il prodotto: nasce dallevoluzione del movimento dei cobas, giovani contadini che, nel 1999, iniziarono una lunga marcia per contare di più nel mondo del moscato, dando vita a "sit-in" in piazza e incontri. Del movimento faceva anche parte il sindaco di Loazzolo Giovanni Satragno, che è diventato presidente dellAssomoscato, associazione con sede ad Asti che raggruppa quattromila soci. Proseguendo nella loro battaglia, i cobas hanno dato vita nel frattempo al "Coordinamento terre del moscato", organismo allargato a cui aderiscono non solo i contadini, ma anche commercianti, artigiani, professionisti e tutti coloro che hanno a cuore il futuro del moscato su cui si basa leconomia di un vasto territorio. Domani, al Centro sociale di Santo Stefano Belbo (ore 21), sarà compiuto un altro passo avanti. Saranno nominati una cinquantina di promotori territoriali che rappresenteranno il Coordinamento terre del moscato nei 52 Comuni della zona tipica con il compito di stimolare i sindaci, le associazioni, i sindacati affinché i problemi del moscato siano sempre tenuti in evidenza. I promotori territoriali unitamente ai dirigenti del Coordinamento formeranno il "Parlamento del moscato dAsti", che sarà costituito domani e terrà la prima riunione il 16 marzo (Centro Sociale, ore 21). Dice Giovanni Bosco, che sarà a capo del Parlamento: "Molta strada è stata fatta dai primi incontri e sit-in: è finita lepoca delle deleghe, i contadini vogliono partecipare in prima persona alla decisioni che li riguardano. Sarà mantenuto lo spirito dei cobas, ma si andrà oltre la protesta. Il Parlamento si riunirà per dibattere i problemi che interessano tutta la filiera del moscato dAsti, invitando tecnici e specialisti". Inoltre, è stato organizzato un corso di aggiornamento per i promotori territoriali. Le lezioni si terranno il 16 marzo (Lorenzo Tablino parlerà del moscato e del suo territorio); 23 marzo (Giuseppe Brandone, Giovanni Filante e Piero Spessa ripercorreranno le lotte contadine e la nascita dellassociazionismo"; il 27 marzo Ezio Pelissetti parlerà del Consorzio dellAsti, di cui è direttore. Concluderà, il 3 aprile, il direttore dellAssomoscato Angelo Dezzani, illustrando la storia e le finalità della Produttori moscato dAsti associati. LAssomoscato ha messo a disposizione 4.500 bottiglie da utilizzare per la promozione durante le manifestazioni nei vari Comuni, che si terranno nel corso dellanno. (La Stampa, 6/3/2001) Torna lipotesi di una sede staccata del centro sperimentale di Conegliano. A Canelli listituto per la viticoltura? E il 17 finalmente aprirà lEnoteca regionale. (La Stampa, 6/3/2001) Masciarelli day. Il re del vino brinda con cento amici Gianni Masciarelli, il produttore di vino
che Piemonte e Toscana invidiano all'Abruzzo, ha festeggiato con centoventi
amici i successi della sua etichetta: un mare di bicchieri e citazioni
in tutte le guide, ma soprattutto lo scudetto di miglior rosso d'Italia
per l'annata 1995 del montepulciano Villa Gemma. Un "Masciarelli
day" da incorniciare, nelle sale di Villa Maria a Francavilla al
mare: ai fornelli Carmelo Chiaromonte da Catania, chef di fiducia del
ministro Bianco e di tanti altri big elencati in una lunghissima lista
d'attesa, coadiuvato dagli astri locali Peppino e Angela Tinari. Piatti
eccellenti, con rare materie prime della sicilia orientale, abbinati ai
migliori vini della scuderia Masciarelli, pianoforte e archi come sottofondo.
(il Messaggero, 7/3/2001) Torgiano, centoventi chilometri per fare del vino un "Cantico" Un itinerario di 120 chilometri per collegare nove comuni umbri uniti dal vino, dalla gastronomia, dalla volontà di promuovere il turismo e dall' atmosfera francescana: è la "Strada dei vini del Cantico" presentata a Perugia. La strada, pensata per essere percorsa in auto, si presta anche al cicloturismo, attraverso percorsi minori nei comuni interessati dal progetto (Todi, Marsciano, Perugia, Torgiano, Bettona, Cannara, Spello, Assisi e Bastia Umbra). In queste zone sono presenti quattro vini doc (denominazione di origine controllata): "Colli Martani", "Colli Perugini", "Torgiano" e "Assisi" ma anche prodotti tipici dei vari territori, come la cipolla a Cannara e la porchetta a Costano di Bastia Umbra. L'idea di costituire la "Strada del Cantico" è partita dal Comune di Torgiano, uno dei centri umbri più famosi per la produzione di vino, "con l' intento di valorizzare la produzione di qualità". (Il Messaggero, 8/3/2001) Rapinatore in enoteca "Voglio sei bottiglie" (La Repubblica - Torino, 8/3/2001) Autorevole assenso ai produttori. Frascati doc, Veronelli approva i tagli alla produzione di uva di LUIGI JOVINO Bilancio largamente positivo della trasferta tedesca delle aziende Cia. Gli stand sono sempre stati affollati. Al "Prowein" in Germania vincono i vini astigiani. Contatti con operatori di tutto il mondo alla rassegna di Düsseldorf. È cominciata nel migliore dei modi la stagione promozionale delle aziende della Cia di Asti, alcune delle quali hanno partecipato all'affollatissima (di operatori ed importatori vinicoli di tutto il mondo) rassegna tedesca del Prowein svoltasi dal 4 a 6 Marzo a Düsseldorf. La presenza delle aziende vinicole associate alla Confederazione è avvenuta, sia in forma individuale che associata ed ha avuto nel complesso un risultato ampiamente soddisfacente sia pure con le fisiologiche diversità tra coloro che sul mercato tedesco già ci sono da anni e quelle che invece vi si affacciavano per la prima volta. Nella sostanza tutte le aziende presenti hanno potuto contattare un numero altissimo di operatori specializzati del settore enologico tra cui si è notata una forte presenza di importatori giapponesi, austriaci, nordamericani e olandesi. A tutti sono stati fatti assaggiare i più tradizionali (ma anche quelli innovativi) vini astigiani ottenendone apprezzamenti molto lusinghieri. La Cia di Asti aveva a Düsseldorf molte aziende associate, tra cui da sono segnalare la Giribaldina di Calamandrana, la Meridiana di Montegrosso, Giovanni Rosso di Agliano, Roberto Ferraris di Agliano e la Luna del Rospo ancora di Agliano. Altre quattro aziende della Confederazione si erano invece raggruppate sotto l'insegna del Barbera d'Asti in un solo stand (una grande vela del colore del nostro vino-bandiera) realizzato appositamente per l'occasione dall'architetto Andrea Cappellino con la determinante collaborazione di Sara Coffaro e della Fam di Castagnole Monferrato. Le quattro aziende sono le Antiche Cantine Brema di Incisa Scapaccino, La Gioiosa di Montegrosso, Fratelli Trinchero di Montegrosso e Costa Olmo di Vinchio Lo Stand ha ospitato anche l'Internet-point di www.catanabuta.com della Cassa di Risparmio di Asti che ha svolto una rilevante opera informativa durante i tre giorni di Fiera. Sistemato nel padiglione undici della rassegna tedesca, organizzata in modo pressochè perfetto, lo Stand astigiano ha ricevuto l'ininterrotta visita di operatori del settore di ogni parte del mondo, consentendo alle quattro aziende ospitate di aprire interessantissimi contatti con canali commerciali sui mercati internazionali altrimenti difficilmente contattabili. Una riuscita operazione di marketing e di comunicazione resa possibile dalla disponibilità di Elena Serraiotto, interprete d'eccezione dello stand. (La Stampa, 10/3/2001) Castelletto dOrba: alle 10,30 inaugurazione al Palasport di località Castelvero. Rassegna dei vini, si apre il sipario. Oggi la madrina Clarissa Burt taglia il nastro CASTELLETTO DORBA Dopo la pioggia di giovedi, ieri è tornato il sole e sono stati rispettati i tempi per la preparazione della "Rassegna dei Vini dellAlto Monferrato", allestita nel Palazzetto dello Sport di località Castelvero. Ormai, nel corso degli anni, la macchina dellorganizzazione si è perfezionata e il caratteristico tendone tensostatico si è trasformato per far posto ai padiglioni espositivi. Assieme alla costruzione attigua, attrezzata per tutti i servizi, forma un complesso funzionale e ampiamente collaudato. Il tutto per mettere in bella mostra migliaia di bottiglie, arricchite dalle loro etichette multicolori, dei sette vini, bianchi e rossi a denominazione di origine controllata che si producono nel territorio a ridosso dellAppennino Ligure-Piemontese, da Gavi e Novi, attraverso lOvadese e fino ad Acqui. Sono i due Dolcetti, di Ovada e di Acqui, il Barbera del Monferrato ed il Brachetto dAcqui, per quanto riguarda i rossi, il Gavi, il Cortese dellAlto Monferrato ed il Moscato dAsti per i bianchi. Ma, con il passare degli anni, accanto ai vini alla Rassegna di Castelletto dOrba, vanno in vetrina anche altre produzioni tipiche dellAlto Monferrato, in un discorso di valorizzazione dellenogastronomia nel suo complesso, collegata alle risorse naturali che il territorio dellAlto Monferrato è in condizione di offrire. Anche questanno una particolare attenzione è rivolta ai giovani, non solo con i lavori esposti dagli allievi lIstituto dArte "Jona Ottolenghi" di Acqui, ma soprattutto con lIstituto di Agraria di Novi che cura il convegno (in programma oggi pomeriggio alle 16,30) sul tema "Giovani in Agricoltura domani-Opportunità e formazione". La cerimonia di inaugurazione della rassegna è prevista per le 10,30 di oggi: oltre alla madrina Clarissa Burt e al sindaco Lorenzo Repetto, ci saranno il presidente della giunta regionale, Enzo Ghigo, e diverse altre autorità. Nel pomeriggio, alle 14, appuntamento per gli appassionati di calcio con il giornalista televisivo Maurizio Mosca. In serata, alle 21, spettacolo con il Coro degli Alpini Valtanaro di Alessandria. Nella rassegna di Castelletto dOrba, è ampiamente rappresentata la produzione vinicola di tutto il territorio, anche per la presenza delle Cantine Sociali. Fra queste la Cantina Sociale di Mantovana che, costituita nel 1955 con oltre 150 produttori di Predosa, Sezzadio, Carpeneto, Capriata dOrba e Rocca Grimalda, offre una produzione che spazia dal Dolcetto al Barbera, dal Cortese al Pinot, dal Rosato, al Freisa, fino alla grappa. Ampio anche il ventaglio delle tenute singole. LAzienda Agricola Montoggia di Ovada, che sotto la conduzione Eugenio Burnengo prosegue una tradizione di famiglia, beneficia di un corpo di vigneti di circa 8 ettari, tutti esposti al sole e presenta ogni annata una produzione eccezionale. Si tratta soprattutto di Dolcetto di Ovada, ma anche di Barbera del Monferrato, e Cortese dellAlto Monferrato. Cé poi lAzienda Agricola Bergaglio Pier Carlo di Capriata dOrba, 13 ettari, dove la produzione pregiata e selezionata viene da vigneti anche qui tutti a sud, in parte rinnovati, ma anche con vitigno di 40-60 anni e quindi con produzione limitata ma pregiata. Fiori allocchiello Dolcetto del "Bric di Frà", Gavi della "Vigna del Parroco" e Barbera della "Vigna Paradiso". La produzione si è successivamente arricchita dello Chardonnay. Unaltra azienda degna di nota per la zona è la Carlo Grosso & Figli di Montaldeo. Qui la coltivazione della vite e la vinificazione è una attività di famiglia da tre generazioni. La superficie vitata aziendale raggiunge i tre ettari. Inoltre, una parte delle uve vinificate proviene da 16 fornitori esterni. Una produzione di circa 100 mila bottiglie annue oltre a un minimo di quantitativo di vino sfuso. Prodotto di punta è il Dolcetto di Ovada "La Conchetta", che prende il nome della località del vigneto da cui proviene, ma lazienda produce anche Gavi, Cortese dellAlto Monferrtrato e Barbera del Monferrato. Per i clienti, in cantina, cé la disponibilità di una caratteristica sala di degustazione in un locale risalente i primi del 900 con suggestivi mattoni a vista e volte a vela. (La Stampa, 10/3/2001) |
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