La Tuscia, prima
parte: il lago di Bolsena
di Tiziana del Frate
Sembra
che il nome Tuscia fu coniato dagli antichi Romani, i quali usavano
chiamare gli etruschi che abitavano il territorio a nord di Roma con
il nome di Tusci. Attualmente questa magica terra comprende tutta la
parte nord occidentale del Lazio, dividendosi tra Tuscia viterbese e
romana; la prima, confinante con la Maremma toscana e lUmbria
meridionale, presenta piacevoli contaminazioni provenienti dalle tradizioni
culinarie di queste due regioni, le quali si fondono armoniosamente
con i tratti distintivi principali della cucina locale, caratterizzata
dalla grande ricchezza di prodotti tipici e piatti caratteristici. Dal
pesce di lago proveniente dal laghi di Bolsena, Vico e
Bracciano al pesce di mare pescato nel Tirreno, dalle numerose
varietà di pecorino e ricotte di pecora alle gustose caciotte
da latte vaccino, dai legumi tradizionali come le lenticchie di Onano,
il cece di Talentano ed il fagiolo di Gradoli alla verdura
come lasparago ed il fungo ferlengo per arrivare alla buonissima
pasta fatta a mano, come la Gavinella di Carbognano, ed ai dolci artigianali
realizzati con la caratteristica castagna di Soriano del Cimino
e la nocciola di Caprarola. Tutto questo senza dimenticare le
rinomate produzioni di olio doliva, per la quale la località
di Canino è stata insignita della Dop, e del vino che in queste
zone vanta ben 6 zone Doc ed alcune etichette famose in tutto il mondo.
Una ricchezza gastronomica veramente non comune che si riflette nellambiente:
greggi, maneggi, campi coltivali insieme ad enormi faggeti e castagneti
costituiscono la straordinaria bellezza del paesaggio fatto di un dolce
alternarsi di valli e colline, dove gli spazi si colorano di un verde
brillante ed infinito. Da sempre cuore pulsante della civiltà
etrusca grazie ai suoi siti archeologici di rilievo, la Tuscia è
oggi finalmente al centro anche di flussi turistici alternativi a quello
archeologico, capaci di esaltare le sue altre affascinanti caratteristiche.
Senza abbandonare il piano storico artistico, il territorio offre infatti
itinerari notevoli incentrati sulle epoche del Medioevo e del Rinascimento,
grazie alla presenza di due casate importanti, ora entrambe estinte,
quali i Monaldeschi della Cervara ed i Farnese.
Ai primi, originari di Orvieto, si devono le rocche, i castelli
ed i palazzi di Onano, Bolsena, Lubriano e Torre Alfina, tutti
costruiti tra lanno mille ed il secolo XVI e bellissimo esempio
di architettura fortificata medievale, mentre ai Farnese, potente famiglia
nobiliare che vantava con orgoglio un suo esponente salito al soglio
pontificio e numerosi matrimoni importanti, fra i quali spicca quello
fra Elisabetta Farnese e Filippo V Re di Spagna, si devono le rocche
di Gradoli, Capodimonte, Valentano, numerosi palazzi, fontane e monumenti
a Viterbo, Marta, Carbognano e Ronciglione fino ad arrivare agli sfarzosi
capolavori dei palazzi Farnese di Caprarola e Roma, sede questultimo
dellAmbasciata di Francia. Ma nel corso dei secoli, nella Tuscia,
la presenza di casate nobiliari non si è limitata a queste due
sole dinastie, ed infatti lungo tutto il comprensorio sono disseminati
castelli e palazzi rinascimentali di pregio come Villa Lante
a Bagnaia, Castello Ruspoli a Vignanello, Castello Orsini-Odescalchi
a Bracciano, Palazzo Altieri a Oriolo Romano, Palazzo Giustiniani Odescalchi
a Bassano Romano ed alcuni manieri appartenuti agli Orsini
a Soriano nel Cimino, Vasanello e Bomarzo.
Prima tappa del viaggio alla scoperta dellimmenso patrimonio enogastronomico
che la Tuscia offre con vanto ai suoi visitatori è il comprensorio
del Lago di Bolsena. Il lago, creatosi più di
600.000 anni fa e profondo circa 165 metri, ha origine vulcanica ed
è il secondo più grande del centro Italia. Costellato
da piccoli centri e borghi pittoreschi, esso, oltre ad ambienti naturali
notevoli, offre un percorso storico-artistico ed enogastronomico di
indubbio rilievo. Partendo da nord, il primo centro che si incontra
è Gradoli, centro medievale dominato dalla Rocca Farnese che
il Cardinale Alessandro Farnese, futuro Paolo III, commissionò
ad Antonio da Sangallo il Giovane nel 1515. La rocca, assolutamente
da visitare, ospita oggi un piccolo museo di costumi del '400, '500
e '600 che ben raccontano le mode dei secoli passati.
Gradoli
è comunque soprattutto nota per il suo vitigno autoctono, lAleatico,
che da vita ad un vino naturalmente liquoroso, di colore rosso granato,
di profumo intenso e persistente, con sentori di rosa canina e frutti
di bosco. LAleatico di Gradoli, Doc dal 1972, è
un vino giovane con una produzione fortemente limitata. Presente sul
mercato dopo tre mesi di affinamento in bottiglia con prezzi per fortuna
non di nicchia, viene prodotto anche in versione Riserva
ed è lì che raggiunge le sue note più alte in abbinamento
a dolci secchi e dessert. Un altro prodotto tipico di questa località
è poi uno speciale fagiolo, varietà locale
seminata da tempo immemorabile, come testimonia il pranzo qui organizzato
dalla Confraternita del Purgatorio fin dal 1600 in occasione del mercoledì
delle Ceneri, denominato Pranzo del Purgatorio, di
cui il fagiolo costituisce il piatto fondamentale. E sono proprio la
rievocazione del Pranzo del Purgatorio, in programma ogni anno il mercoledì
delle Ceneri, e la Sagra dell'Aleatico, in programma lultimo fine
settimana di Luglio ed il primo sabato e domenica d'Agosto, i due momenti
più caratteristici per una visita a questo borgo.
Continuando il viaggio in direzione sud, incontriamo Capodimonte,
grazioso centro turistico anchesso dominato da una imponente Rocca
Farnese a pianta ottagonale che fu eretta per volere di Pier
Luigi Farnese tra la fine del '400 e l'inizio del '500 ancora su progetto
di Antonio da Sangallo il Giovane, uno dei massimi architetti dellepoca
insieme al Vignola. Capodimonte, come il vicino villaggio di Marta,
è rinomata per i gustosi piatti tipici a base di pesce di lago,
ricette nate da tradizioni secolari tra le quali le più diffuse
sono la pasta in brodo di Tinca, i tagliolini al sugo di Persico,
la Sbroscia (tradizionale zuppa di pesce locale), lAcquacotta
di verdure (piatto tipico della Tuscia), i filetti
di Persico, la frittura di Latterino, languilla marinata o in
umido, la tinca ripiena ed il caratteristico Coregone alla griglia.
Ma prima di visitare la vicina Marta con le sue caratteristiche
viuzze del centro storico, non si può rinunciare ad una visita
allIsola Bisentina, raggiungibile con un comodo battello di linea
sul quale si trovano comprese nel biglietto anche le guide preposte
ad accompagnare i turisti. Lisola, bellissima, è di proprietà
dei Principi del Drago e presenta un ambiente naturale intatto e di
valore incommensurabile. Tante le cose da vedere una volta arrivati:
sulla piccola isola si trovano ben sette chiese, di cui una della scuola
del Vignola, un suggestivo convento francescano del 400 recentemente
restaurato, una crudelissima prigione per eretici di epoca medievale
ed uno splendido giardino allitaliana realizzato dal Principe
del Drago, architetto, in base ad un disegno settecentesco dei giardini
medicei.
Dopo
un breve giro a Marta, particolarmente affascinante nei mesi invernali
quando il vento freddo di tramontana crea, spruzzando le acque del lago
verso il paese, un susseguirsi di stalagtiti di ghiaccio che ricoprono
gli alberi e le panchine del lungo lago, il nostro itinerario ci porta
a Montefiascone, la città dellEst!
Est!! Est!!! Una volta arrivati, la prima cosa da fare è
sicuramente visitare la Rocca dei Papi, da poco finemente restaurata,
per perdersi, da quella posizione privilegiata, nella visione di un
paesaggio ineguagliabile, che, partendo dalla conca del lago con le
sue bellissime isole Martana e Bisentina, si estende dal Mar Tirreno
alla Maremma, dai Monti Cimini e dai Monti della Tolfa fino allUmbria.
Dal 1058 fin quasi alla fine del 1500 risiederono nella Roccca più
di trenta papi diversi, imperatori e personaggi illustri. Altri monumenti
da visitare sono la quattrocentesca Cattedrale di S.Margherita, la cui
maestosa cupola è la terza in Italia per il diametro interno
dopo S.Pietro a Roma e S.Maria del Fiore a Firenze, e la bellissima
Basilica romano-gotica di S. Flaviano con la facciata rivolta verso
lantica Via Francigena che nei tempi antichi si snodava proprio
lungo questi luoghi fino a Roma. Ma Montefiascone oggigiorno significa
soprattutto Est! Est!! Est!!!, un vino bianco leggendario composto tra
Procanico (Trebbiano Toscano), Malvasia e Rossetto (Trebbiano giallo)
ed allora, sulle orme del celebre Vescovo Defuk, andiamo a visitare
quella che è forse la più antica azienda vinicola della
città: la Cantina Leonardi. Fondata nel 1900 e da allora sempre
gestita dalla famiglia Leonardi, lazienda incanta il visitatore
con le sue storiche cantine d'invecchiamento scavate nel tufo, in grado
di mantenere naturalmente una temperatura ottimale durante tutto l'arco
dell'anno. Inoltre, unarea dellaccogliente sala degustazione
arredata in stile rustico è dedicata ad un piccolo museo della
storia del vino, dove sono esposti gli attrezzi e gli utensili in uso
in tempi distanti anni luce dalla moderna enologia. I vini prodotti
dalla Cantina Leonardi sono in tutto sei, fra bianchi, rossi ed una
muffa veramente di pregio chiamata simpaticamente vino da seduzione
anziché vino da meditazione.
Lasciata Montefiascone, raggiungiamo Bolsena, lultima tappa
di questo primo itinerario alla scoperta della Tuscia. Questa incantevole
cittadina, popolata praticamente durante tutto larco dellanno
da turisti inglesi, tedeschi, olandesi e francesi, è sede di
alcuni monumenti storici fra i più importanti della zona. Prima
fra tutti la bellissima Rocca Monaldeschi, oggi completamente
restaurata e sede del museo territoriale, nel quale è possibile
tra le altre cose visitare linteressantissima sezione subacquea
che offre una panoramica sulle ricerche geologiche e archeologiche sui
fondali del lago. Ma Bolsena non può prescindere da una visita
alla splendido complesso della Basilica di S. Cristina,
che nella cappella conserva le reliquie del miracolo del Corpus Domini
qui avvenuto nel 1263. Sempre con riferimento al miracolo, da non perdere
è la festa dellInfiorata che si svolge in giugno, a ricordo
del miracolo eucaristico, e che colora la cittadina di colori vivaci.
Non si può però andar via da Bolsena senza dedicare un
momento del viaggio al vino che su queste dolci colline che circondano
il lago trova un più che ottimo terroir. Sono due le aziende
che consigliamo per una visita: la Cantina Villa Puri che fra
i suoi vini, oltre ad un ottimo Est! Est!! Est!!! vanta un notevolissimo
Moscatello vitigno autoctono in purezza, e la Azienda Vinicola Mazziotti,
cantina storica fondata agli inizi del secolo scorso. Posta in magnifica
posizione panoramica rispetto al lago, lazienda produce cinque
etichette, due bianchi, due rossi ed una vendemmia tardiva.
INDIRIZZI UTILI:
Comune di Gradoli Tel 0761 145 6082
Comune di Capodimonte Tel 0761 870043
Comune di Montefiascone Tel 0761 83201
Comune di Bolsena Tel 0761 7951
AZIENDE VINICOLE
Cantina Sociale di Gradoli
Tel. 0761 456 087 www.cantinadigradoli.it
Antica Cantina Leonardi di Montefiascone
Tel 0761 826028 www.cantinaleonardi.it
Azienda Vinicola Mazziotti di Bolsena
Tel tel 39.0761.799.049 www.mazziottiwines.com
Azienda Vinicola Villa Puri di Bolsena
Tel. 0761 799 190
DOVE MANGIARE
Gino al Miralago Marta
Tel 0761 870 910
Il Purgatorio Lungo Lago Gradoli
DOVE DORMIRE
Hotel Holiday 4*Bolsena
Tel. 0761 796900 www.bolsena.com
Hotel Le Naiadi 3* Bolsena
Tel 0761 799 015 www.bolsenahotels.it
Le immagini del lago di Bolsena, di Gradoli e di Montefiascone sono
tratte da:
www.lagodibolsena.it
www.circdidmontefiascone.it
21 settembre 2005