![]() |
![]() |
||
![]() |
|
Una vendemmia,
per un Barolo che verrà di Riccardo Modesti ![]() Per chi scrive di vino partecipare a una vendemmia è sicuramente un passaggio obbligatorio. Per capire, vedere, e provare. Ma anche per raccontare. Così, ricordandomi della disponibilità del personaggio, gli feci la proposta: partecipare alla vendemmia del nebbiolo, e che nebbiolo, quello del suo Barolo Riva, dove Riva è il nome della vigna posta ai piedi dellabitato di Verduno. Claudio Alario accettò di buon grado, eravamo agli inizi di settembre: a quel punto si trattava solamente di aspettare la sua chiamata, non prima di ottobre. A fine settembre, visto che eravamo in zona, passammo a trovarlo per prendere accordi. Pur avendo lavorato tutta la giornata, era una domenica, ci portò subito a fare un giro per i suoi vigneti a bordo di un mezzo che difficilmente un milanese potrebbe pensare come adatto per girare tra vigne anche a forte pendenza: una Y10. E così ci portò a Costa Fiore, dove ha una vigna a dolcetto, e a Serralunga, alla sua nuova vigna di nebbiolo da Barolo dove aveva da poco messo a dimora le barbatelle. Anche questa volta, oltre ai mille sobbalzi e a manovre apparentemente impossibili, ci tenne compagnia per più di unora raccontandoci di tutto e di più. Soprattutto ci disse che per lannata che era stata lui era davvero contento: tutto il lavoro fatto durante lintera stagione stava dando i risultati sperati, nonostante le balordaggini meteorologiche. Questo è lanno in cui si vede chi ha lavorato bene mi disse con una punta dorgoglio, sottolineando che le uve erano davvero a posto, belle sane. E poi mi raccontò di essere stato invitato come espositore a una manifestazione a Merano, a novembre. Ma è il Winefestival, mica male però, non ci vanno proprio tutti. Ci lasciammo con laccordo che ci saremmo risentiti entro una decina di giorni. ![]() Claudio Alario, gentilissimo da par suo, procura anche lalloggio a Diano dAlba alla Locanda d Batista, Non è un sei stelle mi dice per telefono. Giunti io e mia moglie, che non si spaventa di fronte al fango e alla fatica, a Diano dAlba prendiamo visione della stanza e passiamo a trovare Alario che ha vendemmiato barbera tutto il giorno. Ci saluta calorosamente, sua madre è con lui. Ho appena finito di pigiare la barbera mi dice. E si vede. La cantina sembra un campo di battaglia. E peraltro molto soddisfatto Luva era bella e sana e ci diamo appuntamento per il giorno dopo. La convocazione è prevista per le sette in punto. Accidenti, quando ci siamo visti la volta precedente si parlava delle otto, assassino!! Ma non voglio fare la figura del signorino di città e accetto senza discutere. Una vendemmia richiede molte energie: e io e mia moglie le costruiamo facendo una gran cena alla Locanda, ottimi piatti a un prezzo decisamente economico, che per chi vive a Milano costituisce sempre una piacevole sorpresa. ![]() La vigna non è particolarmente bella da vedere: è una vigna qualunque, piuttosto ripida, ma i grappoli non sono uva qualunque. Qui si fa il Barolo, e quello di Alario è buono, non potente, lui lo definisce femminile, ma molto piacevole e già quasi pronto quando lo fa uscire sul mercato. Lui fa parte del gruppo degli innovatori: barriques, macerazioni brevi, rimontaggi frequenti. Non sarà tradizione ma funziona. ![]() E una vigna in affitto, che Alario ha intenzione di rifare quando laltro vigneto a Serralunga comincerà a produrre: avere tutte queste uve insieme lo obbliga a una gestione troppo complicata. Improvvisamente la vigna si popola di persone. Sono gli amici e parenti di Alario, tra cui la moglie, lo zio ottantaquatrenne, il cognato e la sorella. Ora che il Pelaverga è stato rimosso bisogna solo stare attenti alla Barbera, che però è piantata in filari ben precisi. A questo punto è un lavoro facile, e sotto con il nebbiolo. Le ceste si riempiono rapidamente ed è già ora di riempire il cassone del trattore, non prima di avere terminato di disporre le ceste a inizio filare anche nel vigneto inferiore, operazione che ci mostra tutta la perizia di Claudio Alario nella conduzione di trattore e rimorchio: che numeri. Ci racconta che ogni anno qualcuno ci lascia le penne, bisogna stare molto attenti. ![]() Ma non è ancora finita: resta il secondo carico di uva da pigiare. Prima Pelaverga, poi Barbera, e infine Nebbiolo vengono pigiati. Luigi aiuta Alario nei lavori di cantina. Assisto allinnesco della fermentazione della barbera: i lieviti selezionati vengono riattivati in acqua tiepida e mescolati con sostanze azotate, il nutrimento che li aiuterà a non causare arresti fermentativi Un prodotto eccezionale dice Alario. Il tutto viene aggiunto al pigiato, con un azione di rimontaggio molto bella da vedere: il rubinetto del serbatoio di acciaio viene aperto e il contenuto versato in una vasca, che contemporaneamente viene reimmesso nel serbatoio dallalto per mezzo di una pompa. Le variazioni di colore del pigiato che esce dal rubinetto sono affascinanti: si passa dal rosso, al viola, a un colore simile al nero quando insieme alla parte liquida escono le bucce. La vinificazione prevede quattro rimontaggi al giorno e fermentazioni a temperatura controllata tra i 28 e 30 gradi. Alla fine esce anche il sole. Sarebbe stata una gran bella vendemmia con il sole, ma non lamentiamoci, in fondo non ha piovuto. Noi torniamo a Milano, abbiamo visto nascere il Barolo Riva 2002, magari otterrà grandi riconoscimenti, e io e mia moglie potremo dire noi ceravamo. Mica roba da poco. 6 maggio 2003
|
||