La dimostrazione l’abbiamo avuta all’ultimo Interpoma di Bolzano, dove la società DARWIN, in associazione con la Tevel Aerobotics Technologies, società israeliana specializzata in robotica e avionica, ha presentato un carro raccolta totalmente automatizzato.
La tecnologia utilizzata è completamente diversa dalle precedenti, che prevedevano sistemi di scuotitura più o meno delicati e raccolta agevolata da reti sospese o piatti semoventi di raccolta.
La raccolta avviene tecnicamente in modo molto simile a quella fatta dall’uomo, sia per selezione dei frutti che per delicatezza di raccolta, visto che la ventosa non strappa il frutto dal picciolo ma lo ruota fino a farlo cedere. Il tutto è possibile vederlo nel video qui sotto.
La velocità del sistema è per ora inferiore a quella umana, ma considerando la possibilità di lavoro incessante delle macchine e la sempre maggiore scarsità di manodopera qualificata in campagna, in un futuro non lontano potrebbe risultare in un futuro un sistema economicamente competitivo con la raccolta manuale.
Il sistema è per ora energivoro e legato al “guinzaglio” della macchina operatrice, ma vedendolo in opera dal vivo è davvero impressionante.
Le ricadute sulla manodopera, se il sistema prenderà piede, non sono certo secondarie, dato che un carro di raccolta manuale opera con 4-6 persone e questo sistema potrebbe essere totalmente automatizzato. Infatti esistono già in agricoltura molti sistemi autonomi con guida a GPS e con sistema di controllo remoto. Il sistema però è arrivato ad un punto di svolta data la qualità del sistema di raccolta, che simula quello umano, e la versatilità della macchina, che può essere impiegata in molte coltivazioni in parete: dagli agrumi – da cui è nata- alle pesche, alle mele, pere ecc. Non è escluso poi che il sistema sia impiegato anche per la potatura, per i trattamenti localizzati o per il monitoraggio delle malattie, vista la possibilità di poter esplorare tutta la parete fogliare delle piante.
Insomma, staremo a vedere!