Quando il sangiovese guarda il mare: i “Morellino del cuore”, anche in estate

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Il sangiovese che guarda il mare: questo è l’ultimo orgoglioso slogan dei produttori del Morellino di Scansano. Il rosso per eccellenza della Maremma, una terra che una volta veniva definita la California della Toscana, ammiccando sulla capacità di esprimere i vini corposi, maturi, concentrati che sarebbero piaciuti ai mercati (e ai critici) inserendosi felicemente in un certo main stream che al di qua e al di là dell’oceano imperava qualche anno fa. Oggi il gusto è cambiato, la maggioranza di chi beve vino per piacere o per accompagnare un pasto va alla ricerca della leggerezza, della freschezza e della “spina dorsale” che il sangiovese sa dare anche in Maremma. E qui arriva l’ulteriore sfida: quella di riuscire, grazie a pratiche intelligenti in vigna e in cantina, ad evitare eccessive maturazioni e inutili appesantimenti, fino a poter rendere il Morellino godibile anche in estate, assieme a piatti di pesce magari “salsati”, servendolo leggermente fresco perché i suoi tannini, che sono in generale subito fini e smussati, consentono di farlo.

E ci è parso di percepire un bel dinamismo  dall’incontro con i produttori dei “Morellino del cuore”, una iniziativa dei giornalisti Roberta Perna e Antonio Stelli in collaborazione con il consorzio di tutela della denominazione nella quale un gruppo di vini sono stati scelti da una giuria di giornalisti e divisi in tre categorie, i vini “d’annata”, quelli “Riserva” e quelli “intermedi” che escono sul mercato dopo l’annata ma senza il percorso di affinamento della Riserva. C’è tanta voglia di rinnovare l’immagine del loro vino, e una collaborazione con l’università di Pisa per l’individuazione di macroaree dai caratteri omogenei servirà per approfondire l’identità del loro territorio. Ma niente “unità geografiche aggiuntive” in vista, ci hanno assicurato!

Ecco le impressioni lasciate dai Morellino del cuore, serviti “freschi” e abbinati con successo ad un menu di pesce:

Le “annate”

Il Morellino di Scansano La Madonnina 2022 di Tenuta Agostinetto è vinoso, elegante, con una bella purezza di frutto, ed è vellutato e leggero sul palato. Il Morellino di Scansano A’ Luciano 2022 di Santa Lucia è un vino di bell’equilibrio, ampio ed elegante al naso, di giusta dolcezza in una beva quasi impalpabile ma reattiva, e larga nel finale. Il Morellino di Scansano Mago di O3 2022 di Mantellassi mostra le caratteristiche dei vini senza solfiti che seguono protocolli rigorosi per evitare contatti con l’ossigeno durante la vinificazione, quali iniziali note di fieno e sensazioni vegetali che lasciano poi spazio ad una buona maturità di frutto, e in bocca si avverte bello spessore e tannino fine. Il Morellino di Scansano Forteto 2021 di Le Rogaie è molto suadente al naso con il suo fruttato lieve accompagnato da leggere note affumicate. Tanta energia in bocca e un finale un tantino asciugante.

Gli “intermedi”

Il Morellino di Scansano Io&Te 2021 di Boschetto di Montiano è elegante e profondo, spesso e vellutato, saporito e reattivo, con un tannino gentile a siglare il finale. Il Morellino di Scansano Vigna Benefizio 2021 della Cantina Vignaioli di Scansano, una realtà importante che ha riprodotto in Toscana il modello qualitativamente rigoroso delle cooperative altoatesine, sfoggia un frutto rosso pieno al naso e una beva progressiva, piena, potente con un finale ampio segnato da un tannino setoso. Il Morellino di Scansano 2020 di Podere 414 affianca il frutto nero a quello rosso e aggiunge sensazioni di terra; in bocca è pastoso, speziato, con l’evidente apporto del rovere nell’impatto aromatico.

Le Riserve:

Il Morellino di Scansano Roccapesta Riserva 2020 di Roccapesta sfoggia un naso ricco e opulento; poi al palato è concentrato, carico, forse anche un tantino scontroso; il Morellino di Scansano Riserva 2019 di Morisfarms è un vino di grande piacevolezza e comunicativa: frutto rosso, spezie, bello spessore e dolcezza, tannino fine. Il Morellino di Scansano Riserva Madrechiesa 2019 di Terenzi è elegante e leggero nel fruttato al naso e poi fresco, vibrante, lieve in una beva che chiude compatta e potente in un finale “piccante”.

Riccardo Farchioni

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