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L’annata 2016 nel Chianti Classico: una bella cavalcata

Approfittando dell'occasione che si ha nella "Chianti Classico Collection" di avere una ampia panoramica di annate, ecco un "check" della vendemmia 2016 fra annata, Riserva e Gran Selezione

Tennis e vino? Si può fare!!!

Associare il tennis solo ai viaggi e alla buona (e sana) cucina, escludendo il vino, è piuttosto facile. Possiamo trovare ottimi riferimenti anche tra i campioni della racchetta. Invece associare il tennis unicamente al vino è più difficile, è un argomento più delicato visto che alcol e sport non vanno molto d’accordo. Noi ci proviamo, ricercando le assonanze più emozionali.

Un bel Donnas e la semplicità come valore non banale

Ma siamo così certi che la pignoleria ci aiuti a bere e a mangiare meglio? Dalla giusta attenzione per i dettagli allo sconfinamento verso l'affettazione snobistica fine a se stessa è un attimo. Tutto questo elucubrare generato da un ottimo Donnas.

La Fornace e i suoi “brunelli” in una piccola verticale storica

Alla fine ho ceduto. Ho ceduto alla frenesia lavorativa dei giorni a.c. (ante covid) e a una malcelata pigrizia nel girovagare la Toscana (perché più si va lontani più è ganzo, per dirla - appunto - alla toscana). Così mi ritrovo qui, nella solitudine di una casa vuota in questi giorni bui della pandemia, ad anelare quelle piccole luci che sanno rischiarare l’umore e rinfrancare i cuori, come le telefonate di amici cari e i bei ricordi. Ecco, è proprio un bel ricordo quello che mi lega a Fabio Giannetti e ai suoi vini.

Brunello di Montalcino 2015, promesse mantenute

Arrivato dopo l'avversa annata 2014, il Brunello di Montalcino 2015 già al momento dell'uscita si annunciava di ottime potenzialità. Potenzialità confermate dagli assaggi di Benvenuto Brunello, che hanno mostrato come il grande caldo di luglio spesso non abbia impedito belle doti di eleganza e bevibilità e in qualche caso vini da standing ovation

Il Morellino e la panacea Toscana

E’ notizia relativamente recente la decisione dell’assemblea del Consorzio del Morellino di Scansano di avviare l’iter burocratico per una modifica del disciplinare della denominazione volta a consentire “la possibilità, per le aziende che lo desiderano, di poter aggiungere la dicitura ‘Toscana’ in etichetta.” In pratica si tratta di sfruttare la popolarità del brand Toscana al fine di più facilmente accedere a mercati presso i quali il comprensorio non è ancora adeguatamente conosciuto. Ma siamo sicuri che questa virtuosa consequenzialità sarebbe così efficace?

Una degustazione d’altri tempi, e un insegnamento sempre attuale

Ricordi di una straordinaria ed irripetibile degustazione di bottiglie antiche e venerabili, lo stato febbrile di un giovane degustatore alle prime armi, i vini che per fortuna sanno parlare a tutti, che si tratti di un "sapiente" o di un ragazzotto ignaro

Il gioco del Porer

Un gioco apparentemente semplice ma in grado di scavare profondamente nelle proprie convinzioni, fino a instillare dei ragionevoli dubbi circa la loro granitica, presunta verità. Per farci capire che un mestiere non te lo inventi, e che nel vino sono tante le variabili - enologiche e umane - che concorrono alla sua riuscita. Un esempio di cosa potrebbe succedere se un degustatore di professione per un giorno si mettesse a fare l'enologo.

L’Etna fra forza tellurica e finezza

Il concetto di “finezza” nel vino è suggestivo, ma anche equivoco. Nella sua forma arcaica – “eh, questo è olio fino”, dice un personaggio intervistato da Mario Soldati in una puntata del suo Viaggio lungo il Tirreno (1960) – conserva una sua verità non leziosa. Una verità per così dire netta e austera. Ma dal 1960 in poi fino è stato sostituito da fine: ed è stata la fine. Oggi l’idea di eleganza e di finezza inquina la lettura di un vino, più che aiutarla. Istituisce una distanza tra il vino “aristocratico” e quello comune, tra il vino “raffinato” e quello rustico. Ma il vino, per quanto mi riguarda, è sempre rustico: nella sua puntuale etimologia che vale per “campagnolo, di campagna”.

Monterotondo in Chianti Classico. Su al confine

Man mano che ti inerpichi su per i Monti del Chianti percorrendo la Statale 408 di Montevarchi, un’idea te la fai. Ma è solo quando ti ritroverai giusto sul crinale che divide il Chianti Classico senese (comune di Gaiole, per la precisione) dalla sponda aretina, in un posto chiamato Monterotondo, che quell’idea strisciante si trasformerà in certezza: pensare di praticare il mestiere del vignaiolo lì significa accettare vini succubi di quel microambiente, vini marchiati a fuoco da lui. Insomma, vini caratterizzati, nel bene o nel male.

Un viaggio in Wachau. Territorio, interpreti e vini sulle sponde del Danubio/3

Continua il viaggio in Wachau fra grandi vigneti e grandi vini. Stavolta siamo in compagnia di Lucas Pichler, che prosegue con consapevolezza e dedizione l’opera del padre Franz Xaver, ovvero di colui che in epoca moderna ha impresso una linea stilistica riconoscibile a un’azienda dalla storia secolare: F.X.PICHLER

NOT, la rassegna dei vini franchi. Terzo e ultimo giorno

Ultima giornata a Palermo, ultimo giorno di NOT, frammenti di una trasferta siciliana ad alto potenziale emotivo, per riscoprie un po' di se stessi, per darsi la carica, per continuare a sperare.
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