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Lucca Biodinamica – Elementi di vita, l’arte nel pane e nel vino

di Leonardo Mazzanti Gragnano (LU) – “Lucca Biodinamica Summer Fest: bene, bravi, bis!” è così che potrei riassumere, o meglio sintetizzare, l’evento che si è svolto presso la Tenuta Lenzini lo scorso 21 giugno nel territorio magico delle Colline Lucchesi

Toscani a tavola: Fattoria di Fibbiano e Colombaio di Santa Chiara

di Massimo Zanichelli Due incontri nella calda estate milanese d’inizio luglio con altrettante cantine toscane. Una, la Fattoria Fibbiano, produce rossi a Terricciola, nella campagna pisana, l’altra, Il Colombaio di Santa Chiara, vini bianchi a due chilometri dalle famosi torri di San Gimignano

Il ristorante Oliviero a Firenze e la sua rinascita

di Roberta Perna In una società che corre più veloce della luce, dove il nuovo è già vecchio e dove, se non hai continuamente idee innovative, appare tremendamente difficile restare a galla, lo storico Ristorante Oliviero di Firenze non resse il colpo e poco meno di un anno fa fu costretto a chiudere il bandone. Un pezzo di storia della città che se ne andava

I vini del mese e le libere parole. Giugno 2017

di Fernando Pardini Eccoci alla seconda puntata della nuova rubrica, il cui titolo è parzialmente (volutamente) ingannevole e apparentemente (volutamente) scontato. Perché in realtà non c’è niente di classificatorio né irreggimentato qui. Nemmeno le parole

Quattro grandi vini umbri e la scheda empatica dei portoghesi

di Franco Santini Una serata dedicata ai vini rossi dell’Umbria è stata l’occasione per testare insieme a un gruppo di amici neo-sommelier (freschi freschi di diploma FIS) la scheda di degustazione “empatica” messa a punto dal professor Manuel Malfeito Ferreira dell’Università di Lisbona

Vinessum 2017, quarta edizione. Vignaioli Artigiani Protagonisti. Le idee sono chiare

di Marco Bonanni Racconto intimo in compagnia dei Vignaioli Artigiani Protagonisti di Vinessum 2017, un evento enologico generoso dispensatore di "naturalità"

Con quella faccia un po’ così… Barbaresco 2014. Terza parte: Treiso e + comuni

di Fernando Pardini Chiudiamo il cerchio per approdare a Treiso, culla di Barbaresco orgogliosi e terragni la cui fisionomia tendenzialmente maschia e austera, in corrispondenza di una annata come la 2014, si è stemperata quel tanto che basta da lasciar emergere buoni doti di freschezza e strutture equilibrate, anche se meno importanti del solito

Doc Maremma Toscana, dove il territorio parla più forte dei vitigni

di Roberta Perna Mentre da un vigneto osservo il "mio" mare, quello di Castiglione della Pescaia, penso che la mia terra, la Maremma grossetana, è stata brava, dimostrando che ciò che per tanti sembrava senza senso ha più di un senso e che questa volta, a dispetto di molti, ha saputo guardare avanti e farsi ascoltare

Con quella faccia un po’ così… Barbaresco 2014. Seconda parte: Neive

di Fernando Pardini Alla peculiare e connaturata eleganza dei Barbaresco di Barbaresco, i portavoce più accreditati fra i Barbaresco '14 provenienti dal distretto di Neive hanno risposto con il carattere, rintracciabile in una trama generalmente più austera ma oltremodo reattiva, instradata spesso da provvidenziali rilievi sapido-minerali

15 giugno 2017: L’AcquaBuona diventa maggiorenne!

Sembra incredibile ma è così: essendo nata il 15 giugno 1999, oggi L'AcquaBuona diventa maggiorenne! Purtroppo non ci venne in mente di scrivere la data da nessuna parte ma è veramente così, fidatevi. Diciotto anni di assaggi, di viaggi, di esperienze, di incontri riportati in centinaia di racconti, durante i quali siamo stati testimoni di cambiamenti (spesso positive evoluzioni) ma anche di punti che sono rimasti fermi, identitari

Con quella faccia un po’ così… Barbaresco 2014. Prima parte: Barbaresco di Barbaresco

di Fernando Pardini Se le conseguenze di una annata acida e piovosa, nei vini rossi, possono facilmente tradursi in un deficit strutturale, in profili "smilzi" e in una certa rugosità tannica, dobbiamo ammettere che la tipologia dei Barbaresco, in particolare, ha saputo ben districarsi dalle maglie dell'incompiutezza grazie alla esaltazione di talune doti seduttive, insite nel proprio dna, che di nome fanno snellezza, freschezza ed ariosità aromatica

La Schiava della Cantina di Caldaro: vino contemporaneo e di prospettiva

di Franco Santini La Schiava sta all’Alto Adige un po’ come lo speck e lo strudel: è sempre stato il vino simbolo, quello quotidiano e dell’amicizia, eccellente sia bevuto come aperitivo, leggermente freddo, che come spensierato compagno a tutto pasto. Se, già dal nome, sembrava destinato a un ruolo di comparsa, sta invece vivendo oggi un ruolo da primattore, insieme a molti altri vitigni “minori” tornati in auge
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