Esistono moltissime varietà di tè, ciascuna con caratteristiche che la rendono unica rispetto a tutte le altre. È possibile tuttavia raggruppare tutti i tè in poche categorie e, senza qui addentrarci nell’elencare le innumerevoli qualità di tè presenti sul mercato, anche perchè nei prossimi interventi ci dedicheremo ad approfondire questa o quella varietà, ecco una rapida carrellata su quelle principali.
La prima e più importante distinzione è quella tra tè verdi e tè neri. La differenza sta tutta nel processo di produzione. Dal momento in cui viene staccata dalla pianta, la foglia va soggetta ad una serie di complesse reazioni chimiche nel corso delle quali si produce un certo numero di sostanze che non erano presenti nelle foglie vive. Queste reazioni sono essenzialmente delle ossidazioni. Lasciando proseguire il processo ossidativo si ottiene il tè nero, se invece tale processo viene inibito essiccando le foglie appena raccolte avremo il tè verde. Questa seconda qualità di tè è quella usualmente consumata nei paesi dell’estremo oriente, mentre il tè nero è preferito in India, Russia e in occidente.
Si sente spesso dire che i tè neri sono fermentati, mentre i verdi non lo sono. Questa è una inesattezza, poiché dal punto di vista biochimico la fermentazione e l’ossidazione sono processi nettamente diversi; tuttavia tale distinzione sembra ormai entrata nel linguaggio comune.
Anche i tè gialli (ad esempio il Su Non) rappresentano una via di mezzo tra i verdi e i neri essendo soggetti ad una breve ossidazione, ma a differenza dell’Oolong è più immediato riconoscere in essi caratteristiche intermedie tra gli uni e gli altri.
Spesso nel tè si incontrano aromi e sapori di origine diversa dalla camellia siniensis; sono varietà aromatizzate secondo diversi procedimenti. Tra questi ci piace innanzitutto ricordare un tè nero dal carattere molto particolare: il Lapsang Souchong. Si tratta di un tè affumicato dal carattere molto intenso e dall’inconfondibile nota di sandalo, le cui foglie sono fatte appassire direttamente accanto ad un fuoco di legno di pino o cipresso. Più in generale i tè aromatizzati sono ottenuti mescolando alle foglie di tè fiori e foglioline (che in alcuni casi, ma non sempre, vengono successivamente tolte) da cui assorbono le essenze aromatiche durante la fase di essiccamento. Tuttavia, nel caso dei tè commerciali e di più bassa qualità, l’aromatizzazione avviene aggiungendo direttamente oli essenziali alle foglie di tè.
Naturalmente esistono moltissimi tipi di tè profumati, essendo innumerevoli le essenze utilizzabili; ci limiteremo qui a ricordare il tè alla rosa e quello al bergamotto – che sono tè neri – ma soprattutto il celebre Chung Feng, tè verde al gelsomino dal gusto delicatissimo e dal profumo inebriante.
Immagini tratte da: www.naturaworks.com, www.teaway.it