TORINO – E se fosse un cameriere in monociclo a servirvi? Mentre un funambolo racconta la sua storia, ad uso e consumo di un muscoloso trapezzista che riscriverà la trama…
Come tutte le avventure intriganti: era una notte buoia e tempestosa. In sintesi, pioveva su Torino e sul Salone del Gusto, al margine del quale era allestito il grande tendone colorato di Monferrato Circus. La vera curiosità nel lungo calendario dell’appuntamento con Slow Food. Protagonisti: la bella, il promesso sposo, il banchetto di nozze e il bellimbusto che alla fine si porta via fiori d’arancio e applausi. Il banchetto no, quello va ad uso e consumo degli spettatori, mentre di fronte si dipana la vicenda rocambolesca.
L’idea è dello chef piemontese Andrea Ribaldone e di Fabrizio Gavosto, quest’ultimo direttore del Festival Mirabilia a Fossano, uno dei più importanti al mondo in fatto di arte circense. Tra gli artisti alcuni esponenti del Cirque du Soleil. “Volevo rappresentare il lato ludico della cucina, unendo al gusto la follia del cibo. L’accostamento a trapezzisti e musici è stato automatico” spiega Andrea Ribaldone, fino allo scorso marzo ai fornelli de La Fermata di Spinetta Marengo (Al), oggi consulente di grandi marchi come Eataly (per Farinetti coordina le cucine dello store di Tokyo) e Indesit, la rubrica “I segreti dello chef” alla Prova del Cuoco della Clerici il giovedì. Più un nuovo ristorante a breve, di cui non parla per scaramanzia, ad Alessandria. “Abbiamo presentato questo progetto al Salone del Gusto, ma l’idea è di renderlo itinerante, adattandolo ad altre realtà. Ci hanno contattati in diversi, il progetto ha destato molto interesse – prosegue Ribaldone – rafforzandoci nell’idea che oggi più che mai a tavola si deve sdrammatizzare”.
La formula: raccontare i prodotti di un territorio (in questo caso dell’astigiano e dell’alessandrino), in compagnia di nomi importanti della cucina italiana. Accanto a Ribaldone c’era Walter Ferretto del Cascinale Nuovo di Isola d’Asti. Insieme facevano gli onori di casa, ogni sera affiancati da alcuni colleghi del gruppo Chic (Charming Italian Chef): Marco Sacco del Piccolo Lago di Verbania, Renato Bosco del veneto Sapore di S. Martino Buonalbergo, Angelo Sabatelli della pugliese Masseria Spina, Paolo Barrale dell’avellinese Marennà, Accursio Craparo di La Gazza Ladra di Modica. La cena (e lo spettacolo) destinata ad un massimo di 120 ospiti, era servita al prezzo popolare di 22 euro. “Perché l’alta ristorazione appartiene ai luoghi sacri, mentre fuori il mondo viaggia ad una velocità diversa.
Dunque sì grande cucina, ma alla portata di tutti, diversamente siamo finiti – motiva la scelta l’ideatore di Monferrato Circus, dicendosi disponibile a coinvolgere nuovi chef e prodotti lontani dal monferrino – L’idea è di avvicinare ad una tavola di grande qualità i giovani e coloro che restano fuori dai circuiti stellati”. Il ping-pong tra Walter Ferretto e Andrea Ribaldone ha visto il primo farsi portavoce della carne di Fassona con una battuta arricchita da cardo gobbo, sedano rapa e polvere di porcino. Andrea Ribaldone ha risposto scendendo nelle piane del Monferrato, con un risotto Carnaroli rape e Montebore (formaggio locale dalle lontane origini contadine), quindi il Galletto Turchese con castagne e verza, infine una macedonia di frutta e verdura da autentici gourmet: barbabietola da zucchero, ananas, nocciole piemontesi, tapioca, carota, rucola e ricotta delle colline tortonesi.
A quando fuori dai confini piemontesi? “Spero presto. Probabilmente andremo al Vinitaly. Siamo disponibili a confrontarci con finanziatori pubblici e privati”.
assolutamente d’accordo, a tavola bisogna divertirsi! il connubio con l’arte circense è indovinatissimo, molti chef sono veri funamboli e alcuni anche un po’ clown, il primo che mi viene in mente è il pirotecnico Cristiano Tomei, e per fortuna molti come lui sdrammatizzano l’alta cucina proponendo versioni ludiche e ironico-dissacranti di piatti classici per puro divertimento e non per sollevare solo clamore e stupore!
Benvengano anche i piccoli prezzi naturalmente :-))
bella notizia Irene
grazie
ciao
Cristina
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assolutamente d’accordo, a tavola bisogna divertirsi! il connubio con l’arte circense è indovinatissimo, molti chef sono veri funamboli e alcuni anche un po’ clown, il primo che mi viene in mente è il pirotecnico Cristiano Tomei, e per fortuna molti come lui sdrammatizzano l’alta cucina proponendo versioni ludiche e ironico-dissacranti di piatti classici per puro divertimento e non per sollevare solo clamore e stupore!
Benvengano anche i piccoli prezzi naturalmente :-))
bella notizia Irene
grazie
ciao
Cristina