MILANO – Quello del 9-10-11 novembre è stato un weekend importante per una città come Milano: si è svolto infatti il Festival dei beni confiscati alle mafie, con incontri, eventi, aperture al pubblico di strutture confiscate alle cosche. Sì, perché non sembra, ma nella ricca Lombardia le dinamiche mafiose hanno messo da tempo radici, influenzando profondamente l’economia e le politiche locali. Basta guardare i recenti arresti in Regione, o leggere libri-inchiesta come La quinta mafia di Marta Chiavari, o Le mani sulla Città, di Gianni Barbacetto e Davide Milosa, o il recentissimo Buccinasco. La ‘ndrangheta al nord, di Nando Dalla chiesa e Martina Panzarasa. C’è da mettersi a riflettere non poco. Per questo è un segnale molto importante che il Comune di Milano, invertendo una tendenza a minimizzare in voga fino a pochi anni fa, abbia deciso di investire energie e saperi per far luce sul fenomeno mafioso, che con la sua economia sommersa soffoca in un abbraccio mortale cittadini, imprese, amministrazioni.
Ecco quindi che, tra i circa 90 appuntamenti previsti in questi tre giorni, abbiamo scelto di seguire l’inaugurazione della Bottega dei saperi e dei sapori, primo punto vendita in città completamente dedicato ai prodotti di Libera Terra. Libera è infatti l’associazione contro le mafie, che oltre a dare informazione e supporto ai cittadini strangolati dalla malavita, si impegna nella gestione del patrimonio immobiliare sequestrato alle associazioni mafiose per renderlo di nuovo produttivo e fonte di crescita sociale.
All’inaugurazione della nuova bottega di Libera Terra (via San Michele del Carso, 6, zona Concilizione) erano presenti l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, il presidente onorario di Libera Nando Dalla Chiesa, Umberto Santino, del Centro di documentazione Peppino Impastato e Ilaria Ramoni, referente per Milano e provincia di Libera.
Nel suo intervento, Nando Dalla Chiesa ha messo in chiaro un pensiero: l’economia dei beni confiscati è una economia che oggi può reggersi in piedi da sola. I consumatori adesso conoscono Libera, e possono sostenerla spontaneamente con i loro acquisti.
Per Majorino, lo sforzo collettivo e corale che si sta cercando di costruire a Milano, genera la cultura positiva del “presidio sociale” sul territorio. La vecchia tiritera, anzi la “solenne baggianata” secondo cui a Milano la mafia non esiste, è stato il più grande regalo alle mafie operanti in città, che hanno potuto espandersi in modo silenzioso e capillare.
Di energia positiva che scaturisce dal festival ha parlato anche Ilaria Ramoni, secondo cui una bottega di Libera in città non è solo un presidio culturale, ma anche un modo diverso per parlare di alimentazione.
Non poteva poi mancare il brindisi a base dei vini Centopassi, provenienti da tre cooperative siciliane che operano su terreni confiscati alla mafia nell’alto Belice corleonese.
In bocca al lupo a tutti coloro che lavorano perché la libertà di tutti i cittadini sia un bene riconosciuto e tutelato, perché dove crescono le mafie… non può crescere niente altro.
Purtroppo debbo aggiornare l’articolo con una notizia recente: la bottega ha repentinamente chuso. Al momento non ci sono spiegazioni, tranne un breve comunicato sul sito del negozio, che riporto in calce. Ovviamente nel caso ci fossero ulteriori sviluppi, non mancherò di riferirne.
Dal sito “Liberaterramilano.it”
Salve a tutti, la Bottega di San Michele del Carso non riaprirà. La bottega ha avuto un buon risultato in termini di clienti ma tante sono le ragioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione. L’idea di bottega non è un’esclusiva di chi ci ha provato, anzi, proprio da questa esperienza che ha misurato sul campo il notevole interesse suscitato, forse si potrà ripartire con l’esperienza, l’impegno e l’impresa di altri. Grazie a tutti i clienti, ai volontari di Libera di Milano e Provincia e a tutte le persone che hanno sostenuto questo negozio temporaneo.PS: Entro pochi giorni questa pagina e il sito saranno disattivati per evitare fraintendimenti.
PS: Entro pochi giorni questa pagina e il sito saranno disattivati per evitare fraintendimenti.
Un aggiornamento sulla vicenda. Ho contattato Gaia Baschi (responsabile del punto vendita) riguardo alla chiusura della Bottega. Riporto qua in calce la sua cortese risposta.
Nel mese di luglio/agosto è venuta a coincidere l’interesse per l’apertura di una bottega con i prodotti di Libera Terra da parte di soci di Libera e l’effettiva disponibilità di uno spazio.
L’apertura era una prova/progetto pilota, e quindi temporaneo, per misurare quale poteva essere il riscontro e l’interesse della città di Milano e non verso un negozio di tale genere. Devo ammettere che è stato oltre le aspettative e molto positivo.
Sono state fatte alcune valutazioni economiche ed avendo costi fissi troppo alti il progetto così strutturato non è sostenibile.
Stiamo cercando un altro posto che possa avere le stesse caratteristiche, l’ottimo sarebbe un bene confiscato, proprio perché riteniamo necessario e fortemente simbolico un negozio di questo genere a Milano anche perché, ci tengo a specificarlo, la risposta da tutti i cittadini è stata davvero magnifica.
Spero così di aver risposto e dato delle motivazioni senza creare mistero e per essere, come è giusto che sia, chiari.
Grazie per l’interesse dimostrato
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Purtroppo debbo aggiornare l’articolo con una notizia recente: la bottega ha repentinamente chuso. Al momento non ci sono spiegazioni, tranne un breve comunicato sul sito del negozio, che riporto in calce. Ovviamente nel caso ci fossero ulteriori sviluppi, non mancherò di riferirne.
Dal sito “Liberaterramilano.it”
Salve a tutti, la Bottega di San Michele del Carso non riaprirà. La bottega ha avuto un buon risultato in termini di clienti ma tante sono le ragioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione. L’idea di bottega non è un’esclusiva di chi ci ha provato, anzi, proprio da questa esperienza che ha misurato sul campo il notevole interesse suscitato, forse si potrà ripartire con l’esperienza, l’impegno e l’impresa di altri. Grazie a tutti i clienti, ai volontari di Libera di Milano e Provincia e a tutte le persone che hanno sostenuto questo negozio temporaneo.PS: Entro pochi giorni questa pagina e il sito saranno disattivati per evitare fraintendimenti.
PS: Entro pochi giorni questa pagina e il sito saranno disattivati per evitare fraintendimenti.
Un aggiornamento sulla vicenda. Ho contattato Gaia Baschi (responsabile del punto vendita) riguardo alla chiusura della Bottega. Riporto qua in calce la sua cortese risposta.
Nel mese di luglio/agosto è venuta a coincidere l’interesse per l’apertura di una bottega con i prodotti di Libera Terra da parte di soci di Libera e l’effettiva disponibilità di uno spazio.
L’apertura era una prova/progetto pilota, e quindi temporaneo, per misurare quale poteva essere il riscontro e l’interesse della città di Milano e non verso un negozio di tale genere. Devo ammettere che è stato oltre le aspettative e molto positivo.
Sono state fatte alcune valutazioni economiche ed avendo costi fissi troppo alti il progetto così strutturato non è sostenibile.
Stiamo cercando un altro posto che possa avere le stesse caratteristiche, l’ottimo sarebbe un bene confiscato, proprio perché riteniamo necessario e fortemente simbolico un negozio di questo genere a Milano anche perché, ci tengo a specificarlo, la risposta da tutti i cittadini è stata davvero magnifica.
Spero così di aver risposto e dato delle motivazioni senza creare mistero e per essere, come è giusto che sia, chiari.
Grazie per l’interesse dimostrato