Uno di questi, la Vigna Madre, in rappresentanza di quella che era la viticoltura lucchese di metà del secolo scorso, con predominanza di canaiolo nero, sangiovese, colorino (anzi, colorini), e poi malvasia nera, ciliegiolo, bonamico.
Qui nasce il Lavandia, Madre 2010 (con la virgola come per gli altri vini, il Lavandaia, Bassa e il Lavandaia, Alta, dal nome delle altre due vigne della tenuta), che assaggiamo.
I vini assaggiati
Lavandaia, Madre 2010 (canaiolo, colorino, sangiovese – 13,5%)
Il colore è rubino limpido, non molto carico, e i profumi, eterei, si presentano con una buona nota fruttata per poi svelare maggior complessità floreali, di cera, incenso. Beva acida, molto, con note di ribes e addolcimenti legati all’affinamento in legno che richiamano la fragola di bosco. Diffuso il tannino e finale in cui emergono note di cocco e cioccolato.
Nel complesso si apprezza la beva e anche le asprezze acide ancora presenti, che fanno intravedere una buona evoluzione futura.
Tenuta dello Scompiglio
via di Vorno 67/B
55012 Vorno, Capannori (LU)
www.delloscompiglio.org
Si ringrazia per la collaborazione alla degustazione il Le Bar à Vins – Pietrasanta
Caro Luca,
grazie per questi preziosi giudizi
Grazie a te di leggermi Enrico!
Se passi (passate) potremmo andare insieme allo Scompiglio, è un posto da vedere!