La manifestazione è patrocinata dalla Regione Toscana con la collaborazione del Comune di Impruneta e del Museo Archeologico di Montelupo. A renderla possibile hanno contribuito il Banco Fiorentino Mugello Impruneta Signa, l’Hotel Ristorante Bellavista, l’Agriturismo Vecchio Borgo di Inalbi, il ristorante La Leggenda dei Frati, Imballaggi-Trasporto-Logistica Paolino Packing, l’Associazione Turistica Pro Impruneta e Forniture Enologiche Vino e Natura.
L’Italia dei produttori di vini in terracotta è ben rappresentata da Nord a Sud e anche dalle isole (Agricola Arrighi, Isola d’Elba e Olianas, Sardegna): nomi della produzione vinicola dell’Italia del Centro-Nord con La Mano Forte, La Corte D’Aibo, Al di là del fiume, Crealto, 1701, Rocco di Carpeneto, Monte dei Roari, Foradori, Albino Armani; della produzione dell’Italia del Centro-Sud con Agricola Cirelli, I Cacciagalli, Agricola Marino, Vinicola Savese Vini Pichierri di Sava. Ben otto, invece, le aziende toscane che vinificano in giare di terracotta: Petrolo, Casadei, Belvedere, Castello dei Rampolla, Casteani, Montesecondo, Ampeleia.
A “La Terracotta e il Vino 2016” ci saranno i vini dell’Armenia e dell’Austria ma anche quelli d’oltreoceano della California, dell’Oregon e dell’Australia. Torna alla manifestazione per il secondo anno Gotsa family Wines dalla Georgia, uno dei paesi dove la vinificazione in terracotta (nei qvevri) ha continuato ininterrotta attraverso i millenni fino ad oggi. Sei i rappresentanti di vino in anfora portoghesi e sei quelli provenienti dalle zone produttive della Francia, tra cui Borgogna, Champagne, Valle della Loira e Provenza.
Dopo il convegno tecnico di sabato 19 (alle 11), la prima mondiale (alle 15) “Produttori georgiani e portoghesi a confronto. Un incontro tra lontani cugini dopo 2000 anni”, offre non solo una degustazione di vini affinati in talha portoghesi e qvevri georgiani, ma una panoramica unica su due distinte tradizioni sopravvissute fino a oggi: quella dei georgiani che continuano a seppellire i loro vasi di terracotta, i qvevri, fino alla bocca della giara, e quella degli alentejiani, nei villaggi del sud del Portogallo, che continuano a collocare i loro contenitori, i Talhas, fuori terra. Né georgiani né gli alentejiani conoscevano a vicenda le loro tradizioni vinicole fino a poco tempo fa. Come lontani cugini, dopo 2000 anni di evoluzione separata nella pratica della vinificazione, i produttori portoghesi e georgiani s’incontreranno per la prima volta a “La Terracotta e il Vino” per condividere esperienze e vini.
Il biglietto d’ingresso alla manifestazione è di 15 Euro, sarà regolato dall’acquisto di un calice e avrà validità per i due giorni. I visitatori avranno la possibilità di degustare i vini affinati in anfora presenti ai banchi di assaggio e seguire le iniziative all’interno della fornace Agresti. La prenotazione è consigliata per le due degustazioni guidate mentre il convegno tecnico non richiede la pre-registrazione. Nei due giorni della manifestazione sarà a disposizione un bus navetta per il tragitto centro di Impruneta-Fornace Agresti.
Sito dell’evento “La Terracotta e il Vino 2016”
Info sul Programma “La Terracotta e il Vino 2016”
Lista completa dei 41 produttori italiani e stranieri