Si tratta della seconda annualità di questo programma realizzato con il contributo dell’Unione europea e dello Stato Italiano e con la collaborazione dell’agenzia ICE – agenzia per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, sede di Tokyo.
In questo viaggio lo scambio culturale sarà assolutamente reciproco. Le aziende italiane si recheranno presso uno stabilimento che si occupa della lavorazione finale dei salumi (taglio, packing, etichettatura, etc.). Una visita senza dubbio interessante per operatori italiani perché entreranno nel vivo di una realtà completamente diversa dalla loro e che li aiuterà ancora di più a conoscere questo Paese che già ama tanto i salumi italiani.
Secondo i dati ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria) le esportazioni di salumi italiani nei primi nove mesi del 2016 in Giappone, hanno registrato una crescita a due cifre: +21,4% in quantità con 2.974 tonnellate e +15,7% in valore per un totale di oltre 29 milioni di euro. Il Giappone si conferma, dunque, uno dei principali Paesi di riferimento per le esportazioni italiane.
Per quanto riguarda la composizione della domanda giapponese, il 44, 04% dei salumi italiani che arrivano in Giappone è rappresentato dal prodotto di punta della salumeria italiana: il Prosciutto Crudo stagionato, seguono Pancette stagionate (28,97%), Salami stagionati (12,90%), Mortadella e würstel (9,38%) e Prosciutto cotto (2,98%)
“Per IVSI questa è la terza campagna in Giappone. La prima è stata realizzata nel 2000-2003, subito dopo l’apertura del mercato nipponico ai salumi italiani (avvenuta nel febbraio 1999), mentre la seconda è stata svolta nel 2008-2010. A distanza quindi di 17 anni da quella prima volta posso affermare che ogni volta l’accoglienza è più che positiva, direi che ormai siamo di casa e che c’è una maggior consapevolezza del prodotto e delle sue caratteristiche. La piacevole conferma è quella di ritrovare immutato a distanza di tanto tempo, il desiderio del popolo giapponese di guardare all’Italia come ad un modello unico per stile di vita, anche e soprattutto in ambito alimentare” ha affermato Francesco Pizzagalli, Presidente di IVSI.