La Sacher Torte, come tutti saprete, è una delizia che crea dipendenza, un must per tutti gli amanti del cioccolato. Come tante altre cose buone, fu inventata per caso: il pastry-chef del principe Metternich si ammalò proprio il giorno in cui erano attesi ospiti molto importanti. Fu chiesto allora al giovane apprendista, Franz Sacher, di realizzare un dolce all’altezza della situazione. Il risultato fu eclatante e ben presto si diffuse la voce nelle principali corti europee e mondiali: da quel giorno, la città di Vienna e la Sacher-torte divennero un connubio inscindibile. Dopo diverse controversie legali, nel 1962 si stabilì definitivamente che solo le torte preparate presso la factory del Sacher potessero fregiarsi della dicitura “original”. Il resto è storia.
( www.sacher.com/vienna ). Lo riconoscete per l’immancabile fila che, ad ogni ora e in ogni giorno della settimana, si forma fuori le sue eleganti vetrate: fa parte di un più ampio edificio storico che ospita l’omonimo hotel, 5 stelle in cui lusso e tradizione vanno a braccetto da 150 anni, e una boutique shop di imminente apertura (oggi c’è una postazione temporanea allestita sul marciapiede all’angolo del caffè). Se questo è il luogo simbolo della città, dove dovete andare per gustare la torta al suo top e in una perfetta atmosfera viennese (l’abbinamento classico è quello con panna montata senza zucchero), il centro di produzione si trova in realtà appena fuori città, in un quartiere periferico tranquillo e ordinato.
Vengo accolto dalla giovane Sandra Artacker, PR dell’azienda, e dal General Manager, Mr. Reiner Heilmann. Dopo la vestizione di rito con babbucce, camice e cuffia, mi accompagnano nel cuore del laboratorio di pasticceria, dove la magia ha inizio. La prima cosa che noto, e che mi sorprende non poco, è come tutti i precisi e codificati step del processo produttivo (sono ben 34!) siano ancora realizzati in maniera completamente artigianale e manuale. Da qui partono 1.500 torte Sacher al giorno (che arrivano a 3.000 nei periodi di punta) e non c’è nulla di automatizzato.
Dopo il forno e il giusto raffreddamento, le torte passano alla fase di taglio e farcitura: vengono divise in due dischi piatti e, nel mezzo prima, e poi a cascata sopra, vengono condite con una colata di marmellata di albicocche, riscaldata e filtrata, in modo da essere più liquida ed omogenea e non presentare grumi o addensamenti.
Per il momento che aspettavo di più – quello dell’assaggio – ho dovuto soffrire ancora un po’, perché era previsto nel più ameno contesto del caffè di centro città (pensate che tortura avere davanti decine di Sacher appena sfornate e non poterle addentare!). La differenza principale, rispetto alle versioni più commerciali che trovate in ogni pasticceria, è a mio avviso nella leggerezza e delicatezza del prodotto: sembra di masticare una nuvola, con un perfetto grado di umidità, un equilibrio dei sapori tra il dolce della marmellata e l’amaro del cioccolato perfettamente bilanciato. Una leggerezza che non avevo mai riscontrato prima e che non pensavo di poter trovare in un dolce che ho sempre ritenuto buonissimo ma non proprio un modello di digeribilità (diciamo che “riempie” e tende a seccarsi abbastanza facilmente…). Lì avrei finito una torta intera!
Se volete, quindi, anche voi potete acquistare una Sacher Torte Originale: basta andare sul loro negozio online Shop Original Sacher Torte . Tra spedizione e prezzo sorgente non proprio economicissimo vi costerà un bel po’…ma avrete un pezzo originale di Vienna a casa vostra!
Credits: Il resto dell’esperienza la lascio alla galleria fotografica, per la quale ringrazio mia moglie Ilaria Pellicane e Mrs. Sandra Artacker.