Il volume si propone nella sua classica veste grafica e nel suo ormai consolidato format. Nelle prime 220 pagine, Oreggia e ben 22 collaboratori internazionali, esperti elaiotecnici, raccontano l’olivo e le sue gemme, l’olio e la sua genesi, le tecniche di coltivazione e le tecnologie applicate alla lavorazione. Come di consueto troviamo un’analisi completa dell’intera filiera, le cartografie aggiornate delle zone olivicole mondiali e delle DOP europee, e tutte le informazioni utili per aiutare anche il lettore profano ad approcciare il mondo dell’olio. Nella seconda parte, schede tecniche, pratiche ed esaustive, fotografano la qualità degli oli che si sono guadagnati di figurare in questa selezione di eccellenze, nonché quella delle aziende produttrici a cui, novità di questa edizione, viene attribuito un “Valore Aziendale” rappresentato da un numero espresso in centesimi.
Una questione di origine . Questo il titolo dell’inciso introduttivo del curatore, che con occhio critico e preoccupato traccia un quadro non proprio esaltante della situazione generale, sempre segnata da palesi inadeguatezze legislative sia a livello nazionale ed europeo, ancor più a livello internazionale. L’assenza in etichetta di un’indicazione che tracci l’origine delle olive utilizzate per la produzione è la sintesi del più spinoso problema che incide sulla qualità del prodotto: origine e tracciabilità. Così le multinazionali dominano il mercato invadendolo con prodotti convenzionali, calati su uno stereotipo gustativo che nel tempo omologa il sapore dell’olio ed il palato dei consumatori.
Fortunatamente molte sono le aziende che amano fare bene l’olio, trasferire in esso tutta l’anima della loro terra, il cuore dell’oliva, il senso della loro passione. Si arriva così a selezionare per questa guida 483 esempi di eccellenza olivicola, in rappresentanza di 34 nazioni, ben 7 in più della scorsa edizione con l’esordio di Paesi come Messico, Perù, Cina, Iran, Montenegro, Malta e Cipro.
Abbiamo scelto l’azienda che si è aggiudicata il premio per il Miglior Olio Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica ed abbiamo provato tutta la gamma di prodotti: il “decorato” fruttato intenso, il fruttato medio ed il fruttato leggero, della linea Marcinase , espressione della Dop Terra di Bari – Bitonto. Quando la signora Maria Massari, moglie di Gregorio Minervini, ha rilanciato l’olivicoltura riprendendo una tradizione di famiglia abbandonata negli anni ’60, l’azienda si è prontamente portata ai massimi vertici del settore affermandosi nel comparto Bio . Con grande competenza e passione, e con un costante quanto eccellente livello qualitativo, dalle varietà Cima di Bitonto, Coratina e Pasola distribuite sui 18 ettari di proprietà (dal 1700), la Minervini produce oli dalle fragranze complesse, nette e intriganti, espressioni quanto mai gustose della tipicità di un territorio a grande vocazione olearia.
Marcinase fruttato leggero
Prodotto con esclusivo utilizzo della varietà Ogliarola Barese (o Cima di Bitonto), si presenta di un bel colore giallo oro, vivo e luminoso. All’olfatto offre una piacevole freschezza caratterizzata da un bouquet floreale limpido e vivace, con garbate note fruttate di mela, albicocca e ananas che ne addolciscono il respiro. Scaldando ulteriormente il bicchierino i più smaliziati avvertono anche sentori di mandorla. L’assaggio, la cui tecnica è singolarmente diversa da quanto usualmente fatto con i vini, regala una bella profondità di gusto: il sapore di oliva è percepibile e l’equilibrio dinamico ma armonioso fra una punta di piccante ed un ritorno ammandorlato, ora più percepibile, sono le caratteristiche più riconoscibili. L’inizio morbido e dolce acquisisce man mano verve ed il risultato è davvero interessante. L’esperto ci suggerisce abbinamenti su pesci e arrosti delicati, non fatichiamo a dargli perfettamente ragione.
Marcinase fruttato medio
E’ un olio in cui la varietà Coratina, integrata dalla Pasola, fornisce una base gusto-aromatica che si evidenzia ricca e armonica. Il colore è giallo paglierino abbastanza intenso, con riflessi dorati ed una bella limpidezza. Al naso risulta ampia la gamma vegetale, con note di carciofo, pomodoro acerbo, cardo ed erbe aromatiche; la componente fruttata veste le tonalità agrumate, mentre le ultime fragranze a liberarsi richiamano la mandorla in un complesso vagamente balsamico.
Ritroviamo questa caratterizzazione olfattiva, così composita, nel riscontro gustativo, fedele per complessità ed equilibrio; ancora efficace il dualismo amaro-piccante, intessuto su una struttura consistente e gustosa. Lasciano il segno il buon sapore di oliva, la salvia, il basilico ed un finale ammandorlato. Il nostro amico assaggiatore c’invita ancora all’abbinamento, con carne al sangue o pesce arrosto, ma anche su funghi e zuppe di verdure: ci fidiamo.
Marcinase fruttato intenso
Questo è l’olio cui si fa riferimento nella guida di Marco Oreggia, siamo curiosi. La varietà Coratina viene utilizzata in purezza e la corrispondenza cromatica che ne scaturisce è un bel giallo dorato con riflessi verdolini; sappiamo che l’esame visivo non assume per l’olio la valenza che invece ha nell’analisi sensoriale del vino, ma non siamo tecnici.
Appena ultimata la fase di riscaldamento, scoprendo il bicchierino, il naso viene piacevolmente invaso da intensi profumi di carciofo, foglia di pomodoro e cicoria; carico di sfumature vegetali e balsamiche, colpisce la persistenza che lungamente accarezza l’olfatto chiudendo con soffuse aromaticità in cui distinguiamo il rosmarino. In bocca è vigoroso, avvolge il palato con dinamiche ancora vegetali fra cui danzano stimolanti note piccanti che bilanciano amabilmente un fondo ancora ammandorlato (una costante dei tre campioni). Ampio ed equilibrato, esuberante e stuzzicante, non possiamo non condividere l’entusiastico giudizio della guida. L’abbinamento da provare è con le verdure o su una zuppa di legumi, ma anche nei piatti di pesce o alla grande su una bruschetta davvero da urlo.
Chiedo personalmente scusa agli esperti assaggiatori di olio per questa invasione di campo, la mia formazione non è specificatamente costruita su questo argomento; chiedo scusa al tempo stesso alla gentilissima signora Massari se qualche interpretazione non risulterà condivisibile, ma spero sia evidente il grande apprezzamento che tutti i componenti del panel hanno manifestato nel gustare le variegate fragranze liberate da questi oli.