Da una lontana repubblica, rimasta per secoli e secoli esclusa dalla civiltà, sta per giungere in Europa un’idea rivoluzionaria. Meno male che molte Nazioni non si fanno abbindolare facilmente da sotterfugi disonesti e sanno usare la propria testa.
Tutti conoscono di sicuro la ridente nazione del Frodistan, situata più a est dell’est e più a ovest dell’ovest. Completamente circondata da alte montagne, solo da poco è stata finalmente raggiunta dalla civiltà moderna. Dopo qualche anno di assestamento politico è ora governata da una repubblica democratica che vede nei paesi più progrediti e civili dell’Europa l’obiettivo da seguire con tenacia e dedizione. Il suo ministro per l’economia, Motefreg, ha preso spunto dalla loro illuminata politica per utilizzare nel modo più corretto e fruttuoso le ricchezze della sua fortunata patria. In realtà “fortunata” è un aggettivo che può adattarsi a solo il 2% della popolazione, in quanto il 98% vive in uno stato di miseria veramente devastante. Proprio per questo motivo la classe dirigente deve fare i salti mortali per conservare i piccoli privilegi ottenuti con caparbietà e applicazione.
Purtroppo il Frodistan ha poche risorse. Nessun metallo prezioso e nemmeno un filo di petrolio. Il clima delle zone pianeggianti e collinari è però estremamente favorevole e riesce a permettere una discreta attività agricola che, teoricamente, potrebbe essere sufficiente per una semplice e decorosa sopravvivenza dell’intera popolazione. E così è infatti avvenuto per secoli e secoli, prima dell’avvento dell’etica e della società moderna. Tuttavia, i modelli delle nazioni più ricche e sviluppate, hanno presto fatto capire ai governanti che si poteva vivere molto meglio: bastava chiedere sempre più al popolo e arricchirsi alle sue spalle. Il ragionamento era abbastanza ovvio. Nei tempi antichi si usava il primitivo e puerile concetto di dividere equamente le ricchezze: se si aveva 100 e si era in 100, ognuno prendeva 1. Che monotonia e che banalità. La fervida mente di Motefreg aveva presto imparato dai modelli occidentali. Era molto meglio dividersi “molto” tra “pochi”. Almeno quei pochi sarebbero vissuti veramente bene. Per i poveri essere un po’ più poveri cambiava poco, per i ricchi invece… e i lussi da comprare erano così tanti…
Nel giro di pochi decenni il manipolo di governanti aveva conosciuto il dolce sapore delle meraviglie moderne. Tuttavia, la fame vien mangiando. Bisognava trovare qualche nuovo sotterfugio per aumentare le entrate e Motefreg in questo era un vero maestro. Nei suoi frequenti giri in Europa il ministro ebbe un’illuminazione: tassare l’alcol! O meglio, colpire duramente chi osava muoversi in preda ai fumi della terribile bevanda. L’idea era sicuramente grandiosa e furono subito acquistati gli strumenti adatti, chiamati etilometri. L’insuccesso fu però totale. Tutto era stato studiato perfettamente, tranne il fatto che in Frodistan non si produceva vino, non si conosceva la distillazione e nemmeno esistevano le automobili. Si dice che il capo del governo abbia frustato a sangue per lunghe e terribili ore il povero ministro. La lucida mente di Motefreg non si disunì per così poco e si rimise all’opera con rinnovato zelo.
Bastava trovare una motivazione scientifica, anche completamente inventata. Il felice e semplice popolo del Frodistan avrebbe bevuto qualsiasi panzana gli avesse propinato il suo saggio governo. Si cominciò a far girare la voce, sempre più insistente, che nell’olio era stata scoperto un nuovo e malefico acido: l’acido densitoltruffalinico (in gergo “densitina”). D’altra parte chi non sapeva che l’olio era denso? Tutti. Ebbene questa sua caratteristica era dovuta a una scarsa ed equilibrata presenza del suddetto acido nel succo del prezioso frutto. Purtroppo, l’inquinamento del mondo moderno e soprattutto la funesta anidride carbonica che aumentava a ritmo inarrestabile aveva creato un mixer micidiale nelle piccole e indifese olive. La densitina era cresciuta in modo abnorme e avrebbe bloccato l’attività muscolare di chi avesse superato una soglia critica di “ebbrezza da olio”. Il peggioramento sarebbe sopraggiunto inatteso, dopo terribili spasmi, e le ripercussioni spaventose sia per la persona colpita sia per chi gli stava vicino.
I cartelloni predisposti per la divulgazione mostravano barbieri, sollevatori di pesi (sport nazionale), scaricatori di merci pesanti, taglialegna e via dicendo mentre venivano colpiti dai primi sintomi e tagliavano, spaccavano, schiacciavano loro stessi e i malcapitati passanti.
Gli abitanti del Frodistan esclusero perciò l’olio dai propri alimenti e si dedicarono nottetempo alla ricerca di quelle radici amare, coriacee e disgustose, ma sicuramente ricche di proteine, calorie e vitamine, che il governo aveva caldamente consigliato. Magari un domani potevano anche essere utilizzate in altro modo… Motefreg ci stava già pensando.
Dall’altra parte del mondo, in un paese europeo, all’avanguardia della civiltà, intriso di una cultura e di una razionalità inesauribile che gli veniva riversata senza freno dai mass media, i governanti cominciarono a interessarsi all’oliometro e si misero al lavoro.
La TV e una giusta legge avrebbero fatto il resto!
Piccolo racconto di Musil ben adattato e ben copiato
scusa Antonio…non conosco Musil, te lo assicuro e non ho copiato un bel niente… puoi darmi la possibilità di leggerlo. Grazie! Spero che sia uno in gamba!!!