Anzitutto un grazie speciale a Gianni Tacchini, anima del “Villaggio della birra”, senza di lui questa chicca per gli appassionati del settore non sarebbe possibile. Si, perché riuscire a spostare dal Belgio più di una dozzina di piccoli produttori contemporaneamente è un’impresa pressoché irrealizzabile. Solo un legame di vera amicizia, consolidato con anni di rapporti commerciali, lo ha reso fattibile e di questo va dato il giusto merito a Gianni.
La kermesse, giunta alla quinta edizione con un crescendo di produttori e di pubblico, dal punto di vista logistico è rimasta la solita: accanto al TNT Pub (il locale di Gianni), una tensostruttura accoglie da un lato i mastri birrai e dall’altro i tavoli mentre, in comunicazione con il pub, la cucina sforna piatti espressi per chi non ha prenotato la cena o il pranzo a base di piatti tipici belgi.
Non mancano pure gli eventi, tra cui gli imperdibili laboratori di degustazione tenuti da Lorenzo “Kuaska” Dabove, quest’anno coadiuvato dal giornalista ed editore birrario Ben Vinken, e la “cotta” pubblica, ovvero una preparazione in diretta della birra, da parte degli amici dell’Ars Birraria.
Così il sabato è scivolato via piacevolmente tra birre, chiacchierate più o meno tecniche,
Il giorno seguente è stata dura rinunciare ad altra birra e compagnia di livello, ma mi ero prefisso di godermi le Terme di San Giovanni a Rapolano e devo dire che è stata una dolce consolazione.
La vista delle terme al primo impatto colpisce per la particolarità poiché, in mezzo all’arsura collinare delle crete senesi, è strano vedere delle piscine e una stesa incredibile di sdraio e ombrelloni.
Riposato e in pace con il mondo, non mi hanno pesato neppure le due ore di viaggio di rientro: un weekend che raccomando vivamente.
Di seguito, in ordine puramente casuale e senza entrare troppo sul tecnico, alcune note sulla “carrellata” delle birre assaggiate:
Boelens Huisbrouwerij – Waase wolf 6,5%: il nome è stato dato in “memoria” di un lupo che girava nelle waaseland; una weizen, di color atipicamente ambrato e con un cappello di schiuma abbondante; al naso il luppolo cede belle note fruttate ed in bocca è abbastanza marcato, infatti si avverte anche una leggera astringenza. Sentori maltati e in sottofondo anche note speziate di coriandolo e pepe. Finale dolce amaro di buona lunghezza.
‘t Hofbrouwerijke – Bosprotter 8,5%: è una tripel di un dorato brillante e schiuma compatta. Il luppolo è presente sia con sentori fruttati che vegetali, non mancano accenni speziati e citrini. La bocca risulta intensa e ben equilibrata, il finale amarognolo invita ad un nuovo sorso. Alcol ben integrato.
‘t Hofbrouwerijke – HofCuvée 5,5%: birra invecchiata in botti di sherry, si presenta ambrata con riflessi rossi e schiuma evanescente. La ciliegia si avverte più in bocca che al naso assieme a note di legno, sentori leggeri di brett disturbano il quadro complessivo. Corpo medio di discreta acidità che ricorda quasi una lambic.
Den Hopperd – Kameleon Donker 6%: color caffè con schiuma corposa. Note tostate, di prugna cotta e ricordi di cioccolato. Bocca leggera, pulita e asciutta con finale di radice di liquerizia. Ottima beva e buona lunghezza.
Brouwerij De Ranke – Saison de Ranke 5,5%: gialla opalescente con schiuma bianca spessa. Al naso classici profumi floreali – fiori bianchi, note di sambuco – su sottofondo di frutta tropicale. Bocca fedele al naso di bella intensità, finisce decisamente amara e lunga.
Brouwerij De Ranke – Noir de Dottignies 9%: ambrata molto scura e poco trasparente, schiuma copiosa e compatta. Naso ricco di sentori maltati con note tostate, ricordi di frutta secca e fiori. In bocca evidenzia un discreto corpo dal gusto predominante di caffè macchiato, liquerizia e malto. Ottima persistenza con finale su alternanza dolce amaro.
Brasserie du Lion à Plume – Matisse 6,5%: una saison dorata con alcuni riflessi più ambrati, schiuma media. Naso delicato dai classici sentori di luppolo e leggero aroma erbaceo e agrumato. Bocca asciutta e pulita di gran beva, corpo medio e buon equilibrio generale. Accenni floreali e di frutta esotica, buone le note amaricanti e la lunghezza.
Brouwerij Sint Canarus – Maeght Van Gottem 6,5%: ovvero la vergine di Van Gottem, si presenta con un colore giallo aranciato brillante, opalescente e con una schiuma compatta e persistente. Naso luppolato con sentori fruttati in bocca risulta piacevolmente morbida e vellutata, il dolce della banana e frutta esotica è ben bilanciato dall’amaro; leggero citrino. Bell’equilibrio generale e buona persistenza.
Brouwerij Sint Canarus – Sint Canarus Tripel 7,5%: dorata brillante e un po’ opalescente dalla schiuma poco persistente. Naso pulito con sentori di luppolo e malto mediamente carichi. In bocca si fa apprezzare per la beva nonostante un discreto corpo, giusta acidità e discreto tocco amaro. Finale amaro e leggermente alcolico.
Glazen Toren Brouwerij – Saison d’Erpe Mere 6,9%: gialla opalina con schiuma compatta di medio spessore. Sentori delicati vegetali e di frutta gialla, note di pepe bianco. Bocca notevolmente più saporita dove la frutta matura diventa più esotica. Buona la beva grazie a un buon equilibri tra corpo, carbonazione e amaro che persiste nel finale di discreta lunghezza.
Glazen Toren Brouwerij – Ondineke 8,5%: tripel in onore dell’omonimo scrittore che eguagliava le gesta di Robin Hood e per questo giustiziato mediante traino di cavalli in direzione opposta. Gialla dorata e schiuma persistente. Aromi leggermente maltati su delicati sentori floro-fruttati. Piuttosto beverina, equilibrata e piacevolmente dolce su note vegetali e fruttate con retrogusto che ricorda vagamente frutta rossa. Media persistenza.
Hof ten Dormaal – Blond 8%: saison gialla ocra scarica e opalescente. Naso non particolarmente ampio ma dai classici sentori fruttati e vagamente speziati del luppolo. Bocca decisamente più intensa, di corpo ma comunque di buona beva. Sul finale un po’ alcolico e citrino.
Schelde Brouwerij – Oesterstout 8,5%: scura dai riflessi mogano, quasi impenetrabile, schiuma beige compatta. Al naso sentori tostati e particolarmente iodati. Bocca più dolce, sparisce la nota iodata a beneficio di caffè, caramello e frutta secca. Bella morbidezza complessiva e buon finale amarognolo.
Schelde Brouwerij – Zeezuiper 8%: tripel dorata brillante con poca schiuma. Al naso sentori floreali e agrumati. Bocca più aromatica con discreto corpo e rotonda, leggero alcol in evidenza e buona beva. Di media lunghezza.
Birrificio Italiano – Tipopils 5,2%: una delle migliori pils in commercio, appare dorata brillante con schiuma leggera. Buona aromaticità del luppolo ma quello che sorprende principalmente è l’equilibrio generale, un bilanciamento sia al naso che in bocca che porta ripetutamente in un sola direzione: al bicchiere! Ottima anche la lunghezza considerata la tipologia.
Pausa cafè – Fuori: una schwarz che ammicca molto ad una porter. Scura dai riflessi mogano al naso colpiscono le note tostate e di caramello. In bocca netta predominanza del caramello con tostatura a rifinire. La media carbonazione e l’equilibrio generale la rendono molto beverina.
Toccalmatto – Re Hop 5%: gialla solare con schiuma media. Belle note erbacee e, più delicate, floreali e di miele. Bocca corrispondente, di buon corpo nonostante la gradazione e comunque di facile beva. Amaro medio e finale lungo.
Toccalmatto – Zona Cesarini 6,6%: gialla con riflessi aranciati e schiuma media. Naso poliedrico su sentori vegetali, floreali e fruttati, quest’ultimi in particolare di frutta esotica a polpa gialla. Bocca corrispondente con decisa nota amara. Corpo discreto e buona persistenza.
Toccalmatto – Sibilla 6%: gialla carica, schiuma compatta e copiosa. Una saison ben riconoscibile nei profumi di luppolo, fiori bianchi e gialli e delicata frutta esotica. In bocca buon equilibrio generale con finale lungo sull’ordine frutta-fiori-amaro.
Toccalmatto – Surfing Hop 8,5%: ambrata torbida con schiuma media. Note vegetali e floreali eleganti. Bocca corposa e piuttosto aromatica, oltre la corrispondenza olfattiva emergono note maltate ed anche alcoliche. Molto lunga con finale giocato su alternanza dolce-amaro.
Toccalmatto – Bitter 4,2%: l’unica birra senza un nome proprio che durante la giornata è variato tra Allo’s e Bruno’s i due mattatori del birrificio. Ambrata, di schiuma media, rivela un naso complesso di mix tropicale, con prevalenza di pompelmo rosa, ricordi di marmellata di fragole e classici profumi di luppolo. Bocca altrettanto aromatica e fedele al nome, come stile comanda la beva è ottima con un finale amaro e leggermente astringente che invoglia subito un altro sorso.
Angolo Oud Bruin,
Brouwerij Rodenbach – Rodenbach 5,2%: con questa birra e le prossime 4 entriamo in un settore che la grande maggioranza di consumatori di birra ignorano del tutto. Questa base viene preparata miscelando tre quarti di birra nuova ad un quarto di birra invecchiata almeno due anni in alti fusti di quercia. Il colore è ambrato-mogano trasparente con schiuma nocciola. Il naso rivela subito la caratteristica nota acetosa, a corredo sentori metallici, leggero legno e frutta tipo fico surmaturo. Eccezionale la beva data la sostenuta acidità, meno interessante la complessità aromatica che la rende poco persistente. È decisamente una birra dissetante.
Brouwerij Rodenbach – Rodenbach Gran Cru 6%: si invertono le proporzioni per una birra davvero particolare, estrema: o la odi o la ami. Ambrata scura, evidenzia un contrasto notevole tra sentori acido-acetici e dolci, emergono note di foglie secche, legno, leggera tostatura, frutta matura di melone e ricordi di ciliegia. In bocca l’acetico domina inizialmente per poi far spazio anche alla dolcezza. Ottima persistenza.
Brouwerij Strubbe – Ichtegems Oud Bruin 5,5%: color ambrato-mogano con schiuma leggera. Al naso oltre lo spunto acetico sentori di malto caramellato e luppolo. La bocca conferma una dolcezza al limite dello stile e per questo più facile per chi non ama acidità spinte. Ricorda per certi aspetti l’aceto balsamico. Buona la persistenza.
Brouwerij Cnudde – Cnudde Oud Bruin 4,7%: ambrata scura con schiuma spessa. Al naso sentori freschi, floreali e accenni di legno e aceto. Idem in bocca su note di fiori bianchi e pompelmo che dona un’acidità più citrica che acetica. Sul finale anche ricordi resinosi.
Angolo Oud Gueze,
Brouwerij Girardin – Lambic 5%: giallo carico con riflessi ambrati, schiuma pressoché inesistente. Naso intenso di formaggio e legno, in sottofondo leggere note fruttate e di lievito. Bocca corrispondente con attacco amaro, buona acidità – sebbene inferiore alla media dello stile – e persistenza.
Le foto: manifesto, Gianni (ultimo a destra) e lo staff, tensostruttura, Terme di San Giovanni – foto tratta dal sito, Kuaska e Vinken, bicchiere degustazione, birre.
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